Vienna e il Modernismo di Klimt
I tesori d’arte della capitale austriaca
Vienna e il Modernismo di Klimt.
La città di Vienna e il nome del genio della pittura Gustav Klimt formano un binomio pressoché indissolubile. Chi va a visitare la capitale austriaca, probabilmente la città più regale di tutta l’Europa, – per via dei suoi numerosi ‘ tesori’ del Barocco – non può non notare l’influenza dello Jugendstil (lo stile Liberty dell’area germanofona) che ha preso proprio il via dal movimento della Wiener Sezession, di cui l’artista si è reso promotore.
La Vienna del primo Novecento è stata infatti il centro pulsante di un’intensa fioritura culturale che ha interessato tutte le sfere dello scibile umano: letteratura, arti visive, architettura e musica. E’ la cosiddetta Gesamtkunstwerk – ovvero ‘l’opera d’arte totale’- di wagneriana memoria. In breve tempo così la città si è disseminata di opere nuove che rigettavano il concetto reazionario dello storicismo, a favore di un’arte innovativa e…moderna.
Dove è visibile l’influsso di Klimt a Vienna?
Ad esempio negli interni di alcuni palazzi che costeggiano la Ringstrasse – l’anello di viali che circonda il centro storico della città – ma anche le scalinate del Kunsthistorisches Museum e del Burgtheater.
Non possiamo dimenticare l’edificio della Secessione – nella Friedrichstrasse 12 – il simbolo architettonico di questo nuovo movimento. Il suo motto, che fungerà da ispirazione ai nuovi artisti futuri: ‘Al tempo la sua arte, all’arte la sua libertà’.
Ma si sa, Klimt è celebre in tutto il mondo per ‘ Il Bacio’ – il trionfo del potere dell’amore che trascende le antitesi tra uomo e donna.
Per ammirare tale capolavoro, dobbiamo recarci allo Schloss Belvedere. Situata a sud del centro storico di Vienna, questa superba residenza rappresenta una tra i capolavori più importanti dell’architettura barocca del paese.
E’ composta da due edifici contrapposti – l’Oberes e l’Unteres Belvedere – separati da ampi giardini alla francese che declinano verso le colline affacciandosi sulla città. L’insieme fu fatto costruire dal principe Eugenio di Savoia, come residenza estiva.
Successivamente è passato in possesso degli Asburgo e oggi è anche un importante museo, in quanto ospita l’Österreichische Galerie.
Inoltre, i numerosi jeux d’eau, le statue di ninfe e dei, sparse tra i giardini la rendono un luogo splendido, che non ha nulla da invidiare alla reggia di Versailles.
La parte principale del palazzo è per l’appunto l’Oberes Belvedere, eretto nel 1721 come padiglione per le feste e alla fine del secolo vi fu sistemata la raccolta d’arte imperiale.
Il palazzo ha due facciate sofisticate. All’interno saremo pronti a farci affascinare dal Marmorsaal, dalle cui finestre si potrà godere il panorama sul Belvedere Inferiore e sulla città di Vienna.
Tra le raccolte ospitate dall’Osterreichische Galerie – galleria dell’arte austriaca dal Medioevo fino al periodo contemporaneo – l’edificio ospita anche la più vasta raccolta di opere di Klimt, esistente al mondo. Oltre al già citato Bacio, troveremo la Giuditta e altre 24 opere di fama mondiale. Presenti anche capolavori di Schiele e Kokoschka.
L’Unteres Belvedere – caratterizzato da una facciata più sobria e regolare – invece, espone esempi di arredo barocco nelle sale di rappresentanza – Galleria dei Marmi, Sala delle Grottesche e Sala d’oro – e negli splendidi appartamenti. Una visita che ci porta nella Vienna del Secolo d’Oro. Una città che probabilmente è stata fin troppo ‘ingessata’ nello stereotipo della capitale decaduta, ripiegata su se stessa nel culto di un impero scomparso, ma che nonostante tutto rimane la culla della Mitteleuropa.
“Città che deve essere assaporata con attenzione come un costoso dessert, lentamente, pezzetto per pezzetto, cosicchè tu stesso divenga uno di tali pezzetti, una volta che l’intero patrimonio di ciò che vi è contenuto e l’incanto dei suoi dintorni siano diventati tuoi”.
( Adalbert Stifter)