Viaggio nella letteratura
Il viaggio è un piacere che può essere vissuto anche come esperienza culturale, soprattutto se possiede un itinerario ‘unico e originale’, ad esempio quello che invita a scoprire le residenze d’epoca dei grandi scrittori di fama internazionale, oggi trasformate perlopiù in case museo. Si tratta di dimore sfarzose, estrose o spartane situate in città di grande fascino. Il viaggiatore indipendente troverà così il suo percorso ideale tra i ricordi, le testimonianze e le memorie di grandi letterati e dei loro personaggi immortali, per rivivere le emozioni del passato. La casa per uno scrittore rappresenta, infatti, un’ appendice narrativa, un romanzo da scrivere con altri mezzi. Condè Nast Johansens, guida specializzata in locations di incomparabile bellezza, accompagna i suoi lettori in questo indimenticabile grand tour letterario: dalla Roma di J. Keats alla Firenze di Dante. Da Parigi con Balzac fino all’Inghilterra vittoriana di Dickens e Jane Austen.
Il nostro viaggio letterario comincia dalle sponde del Garda, a Gardone Riviera, dove il visitatore si addentrerà in un percorso tra sonorità e installazioni naturalistiche da una parte e opere d’autore dall’altra: la sontuosa sede in stile neoclassico del Vittoriale degli italiani, eretto tra i 1921 e il 1938 dall’architetto Giancarlo Maroni, ultima e definitiva dimora del poeta ‘vate e soldato’ Gabriele D’Annunzio. Un museo a cielo aperto che permette di immergersi nell’atmosfera surreale che ha caratterizzato la ‘vita inimitabile’ del poeta. Il Vittoriale è un complesso di edifici, giardini, corsi d’acqua e con l’importante presenza di un grande teatro all’aperto, simbolo della poetica, dell’estetica e del panismo dannunziani. Qui l’artista compose opere come Il piacere e Il fuoco e in questo luogo mistico e sensuale visse la sua storia di passione con la ‘divina’ Eleonora Duse, grande attrice teatrale, nonché sua ‘fedele’ amante. Vale la pena soffermarsi nella Stanza della Leda, la camera da letto del poeta: sulla porta il motto ‘ Genio e Vouptati’. E si scopre anche il gusto del ‘vate’ per l’arte orientale nell’arredamento degli interni, dagli elefanti in maiolica azzurra ai bronzi cinesi e la presenza di una statua del Buddha.
A Milano, nella casa di Alessandro Manzoni – in via Morone 1 – riaperta dopo il restauro di Intesa San Paolo e che crea un centro nel cuore della città, si entra nell”intimo’ dello scrittore. In queste stanze ha preso forma la lingua e l’identità italiana e nello studio hanno visto la luce I promessi Sposi. E’ qui che Manzoni abitò per sessant’anni, nell’unica abitazione veramente sua, con il salotto – ancora nell’arredamento originario – dove riceveva ospiti importanti, quali Garibaldi, Verdi e Cavour. Ad affascinare i visitatori sarà un inaspettato giardino, curato personalmente dal Manzoni, che tra magnolie e sculture moderne, crea un emozionante dialogo tra presente e passato.
Facendo un salto oltre oceano, si approda nella lussureggiante isola di Cuba. Affascinato dalle vedute della ‘terra dell’oro’ il noto scrittore Ernest Hemingway acquista a L’Avana nel 1940 la tenuta Finca Vigia. Luogo eletto, immaginario e concreto che ha visto nascere fra le sue mura il celebre romanzo Il vecchio e il mare, premio Pulitzer nel 1953. La casa vanta una collezione di fucili: l”Old Papa’ dei Caraibi era particolarmente affezionato al suo vecchio Springfield, con il quale era solito andare a caccia.
Alla parete del suo studio campeggia, infatti, la testa di un grande cervo, cimelio che era stato desiderato da Mussolini. Interessante la visita alla torre, fatta costruire dalla moglie Martha: al piano superiore si trova lo studio, dove lo scrittore lavorava in piedi anche per sei ore di fila. In quello inferiore vi erano le cucce per i suoi trenta gatti. L’autore, tormentato e alcolizzato, sembra trovasse l’ispirazione grazie ad essi: amava questi animali per la loro innata ‘onestà emotiva’. Seguendo le parole dello scrittore ‘ogni gatto conduce al successivo’, chissà se il visitatore troverà ancora oggi i discendenti dei piccoli felini di Hemingway…
Nella foto di copertina alcune delle scarpe che facevano parte del’ampio guardaroba di Gabriele D’Annunzio.