Un anno, una notte: sopravvivere dopo la strage al Bataclan
Un anno, una notte: sopravvivere dopo la strage al Bataclan
Un anno, una notte: racconta la vita di Ramon e Céline, una giovane coppia che il 13 novembre 2015 va al Bataclan per festeggiare il compleanno di lei insieme a una coppia di amici.
Sopravvivono all’attacco ma non escono insieme dal teatro. Quella notte lascia una profonda cicatrice nelle vite di entrambi e ognuno di loro cerca di affrontarne le conseguenze come può.
Un anno, una notte alterna le immagini dei giovani che si buttano terra, cercano una via di fuga, si rifugiano in alcuni camerini dove restano per ore intrappolati nella paura e nell’attesa, con le giornate dell’anno che segue, in cui Ramon e Céline cercano di riprendere in mano le loro esistenze.
Bataclan: dal concerto alla strage
Parigi, 13 novembre 2015: Céline (Noémie Merlant ) e Ramón (Nahuel Pérez Biscayart) con altri millecinquecento giovani sono al Bataclan per assistere al concerto del gruppo Eagles of Death Metal.
Presto il coinvolgente rito collettivo della musica si trasforma in un incubo di morte.
In quella notte a Parigi muoiono oltre 130 persone in 6 attacchi terroristici; 90 al Bataclan. Molte altre ne hanno avuta la vita stravolta.
Céline si concentra nel lavoro in un centro che accoglie molti giovani di origine straniera, vuol dimenticare e riprendere la sua vecchia vita.
Ramón invece si ostina a ricostruire puntigliosamente tutto quello che è accaduto in quella notte, nel tentativo di ricordare e comprendere.
Si vogliono bene e cercano di andare avanti insieme, ma troppo spesso si riaprono le ferite recenti. Anche con gli amici è difficile sia tornare a divertirsi, sia rievocare insieme quello che hanno vissuto.
Ramon e Carlos sono spagnoli e il trauma sembra mettere in discussione anche il loro percorso di integrazione nella società francese, nei giorni in cui la Francia si stringe a difesa dai ripetuti attacchi dei terroristici.
Céline si sente parte di una comunità colpita duramente che reagisce e così ferisce Ramon, anche se cerca di aiutarlo.
Il 2015 si era aperto con la strage alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo e l’anno narrato nel film comprende anche la strage di Nizza del 14 luglio 2016, quando un camion lanciato in velocità ha falciato la folla che assisteva ai festeggiamenti per la festa nazionale francese lungo la promenade des Anglais.
Un anno, una notte: l’idea del film
Ramon Campos, il produttore del film, era a Parigi con la famiglia nella notte dell’attentato: “Le immagini di quella mattina sono ancora impresse nella mia memoria.
Gli attentati di Parigi divennero per me un’ossessione e decisi di leggere, guardare e ascoltare tutto quello che trovavo sull’argomento.
Ho scoperto così che esisteva un libro di un autore spagnolo, Ramón González, intitolato: “Paz, Amor, y Death Metal”.
Ero un po’ reticente all’idea di leggerlo. […] ma sono bastati pochi minuti e poche pagine di lettura per capire quanto le mie paure fossero infondate”
In “Paz, Amor, y Death Metal” Ramón González ha narrato la vicenda autobiografica vissuta nella notte del 13 novembre 1915 al Bataclan insieme a Céline, la sua ragazza.
Il libro è così diventato il film di Isaki Lacuesta, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Isa Campo e Fran Araújo.
Ramon e Céline: “La vostra violenza non sarà la nostra fine”
Il racconto mostra le conseguenze dell’attacco sulla vita di Ramón e Céline, entrati insieme al Bataclan, usciti separatamente e che hanno avuto bisogno di un anno di tempo per riuscire a superare il trauma vissuto e ritrovarsi.
Noémie Merlant e Nahuel Pérez Biscayart hanno saputo rivivere sullo schermo con precisione e naturalezza ciò che hanno vissuto i protagonisti: la fatica di ritrovare se stessi e l’attenzione contrastata per l’altro, l’impegno a alimentare una relazione in cui si intrecciano amore, rabbia, paura, gioia, tristezza, desiderio e senso di morte.
I loro corpi e i loro volti comunicano con estrema forza e rendendo tutte le sfumature emotive il dolore devastante e la forza che trovano in se stessi per resistere, con fatica, pur correndo il rischio di perdersi.
La regia di Isaki Lacuesta dà intensità e efficacia alla storia attraverso un montaggio alternato che incrocia i momenti in cui si manifesta il disagio profondo a quelli in cui si descrive la situazione che lo ha prodotto.
Al di là dell’immedesimazione con l’esperienza di Ramón e Céline l’invito è a riflettere su questi eventi cruciali per capire il mondo in cui viviamo e infine a chiedersi: viviamo davvero la vita che vorremmo?
Il libro di Ramón González si chiude con queste parole: “Cosa avrei potuto dire? Quali sarebbero state le parole giuste? … Rimanemmo in silenzio. Dopo un po’ iniziammo a parlare d’altro. E la vita procedette”.
Un anno, una notte, di Isaki Lacuesta – Con Noémie Merlant, Nahuel Pérez Biscayart -Francia, Spagna 2022 -dal 10 novembre nei cinema
Distribuzione: Accademy Two