The Northman, Amleto e le sue origini tra i Vichinghi
The Northman, di Robert Eggers, con Alexander Skarsgård, Nicole Kidman, Claes Bang, Anya Taylor-Joy, Gustav Lindh. Nei cinema il 21 aprile
“Ti vendicherò padre, ti salverò madre, ti ucciderò Fjölnir”
The Northman è Amleto: come l’eroe shakespeariano insegue fantasmi ed è incalzato da una realtà sfuggente, che mostra facce diverse man mano che il protagonista della saga si inoltra caparbiamente sulla via della missione che si è assunto.
Immortale Amleto
Robert Eggers ripercorre il racconto di Saxo Grammaticus, reso immortale da Shakespeare, e nella sceneggiatura scritta con il poeta islandese Sjón reinterpreta l’archetipo tragico del principe intrappolato in una catena di vendette e di sangue, riconducendo la leggenda nell’alveo delle origini vichinghe.
The Northman, ovvero Amleto, è ossessionato dalla morte del padre in un agguato, di cui è stato testimone e da cui è sfuggito a stento.
La stessa ragnatela di violenza imprigiona gli altri personaggi maschili, come lo zio Fjölnir e lo stesso padre di Amleto, in una lunga catena che pare impossibile spezzare e che compare nelle lugubre visioni in cui ci si addentra sotto la guida mistica di sacerdoti che stanno al confine tra la vita e la morte, tra il giorno e la notte, tra l’umano e il bestiale.
Odio, amore, tradimento, violenza omicida, repulsione e perversione: difficile districare e governare i sentimenti in un mondo primordiale, immerso in una natura potente, misteriosa, distruttrice, ostile: è l’Islanda dei vulcani e delle lande aspre, in cui ogni giorno si deve conquistare la possibilità di vivere.
The Northman: la potenza impervia della natura islandese
La natura nordica è il vero antagonista e si mostra indomabile e potente in tutte le fasi del racconto.
Dalla rocca che domina le scogliere, dove Aurvandil, muore dopo il ritorno vittorioso ma ferito e già destinato alla morte, ai villaggi devastati dai berserker, guerrieri implacabili che hanno raccolto Amleto e che vendono come schiavi i prigionieri delle loro scorrerie, alla fattoria in Islanda, dove colui che aveva spodestato un re conduce ora un allevamento di pecore.
Su tutto domina il vulcano, dove tra vampe di fuoco si compiranno il destino di Amleto e la sua vendetta.
Eggers costruisce un film tragico e mitologico, costruito sul primordiale istinto al sangue che guida e imprigiona Amleto, ferino e selvaggio, giovane principe oscuro e misconosciuto, che tuttavia mostra anche il germe di sentimenti d’amore che potrebbero aprirgli un diverso futuro.
Questa possibilità resta affidata a Olga, la giovane schiava che unisce il suo destino a quello dell’eroe, donna forte e determinata, piena di risorse di conoscenza e intelligenza, che prenderà la via del mare, unica possibile via d’uscita alla catena dell’odio e della vendetta.
Primi piani ricercati chiudono sequenze disturbanti, esaltate dalla fotografia di Jarin Blaschke, abile artigiano degli incastri e già collaboratore di Eggers.
Le sequenze d’azione si trasformano progressivamente e si fissano in tableaux vivants su sfondi rocciosi, nella scala cromatica dei grigio-verdi o rosseggianti di fiamme e di fuoco, come nel grandioso finale, che non anticipiamo.
Al centro la figura imponente di Alexander Skarsgård, con comprimari di classe come Anya Taylor-Joy, Ethan Hawke, Nicole Kidman e inoltre Willem Dafoe e Björk, in cammei di grande suggestione.
Un cast da colossal per il primo film a budget elevato di questo autore emergente.
Olga e Gudrun: lo sguardo femminile di The Northman
La potenza visiva è mirabile e coinvolgente e alterna momenti di parziale rivelazione, guidati da sciamani o veggenti, alle prove di coraggio da affrontare superando le esitazioni, gli ostacoli, l’inattingibilità della verità.
Solo le donne conoscono l’altra faccia della vita, quella che tocca i rapporti umani più profondi e significativi, in cui si coltiva la vita e si feconda il futuro.
La figura dell’albero della genealogia ha rami cui sono appesi gli antenati periti in scontri guerreschi o nelle trame dell’inganno, come Aurvandil e Fjölnir.
Nella visione misteriosa è una principessa bambina che prefigura ad Amleto una possibilità di futuro, che solo Olga può proteggere e portare a compimento.
E Gudrun, la madre, interpretata da Nicole Kidman, presenta le ragioni e il punto di vista di mille donne costrette ad essere “regine”, facendo intravedere un altro modo di raccontare la storia e la leggenda, ancora poco rappresentato, sia al cinema che altrove.
L’epilogo giunge atteso e noto, dopo le esitazioni, le trasformazioni, le tentazioni, i dubbi di Amleto, che potrebbero aprire a un altra epilogo, con protagoniste femminili.
Davvero un’altra storia dove forse le ragioni della vita potrebbero prevalere su quelle della prevaricazione che conduce alla morte.
Data di uscita: 21 aprile 2022 – Distribuzione: Universal Pictures