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Alfons Mucha a Palazzo Reale di Milano
È la tua bocca che io desidero, Iokanaan. La tua bocca è come una traccia di scarlatto sopra una torre d’avorio. Queste sono le conturbanti parole che Oscar Wilde fa pronunciare alla ballerina Salomè, protagonista del suo omonimo dramma, scritto appositamente per l’attrice francese Sarah Bernhardt. L’opera venne pubblicata nel 1893 con le illustrazioni in stile liberty di Audrey Beardsley. Del resto, si è nel pieno della Belle Epoque (1890-1914), un periodo all’insegna di euforia e frivolezze, ma anche di grande creatività, dove ogni produzione umana poteva divenire un’espressione artistica: una decorazione, un motivo floreale, una linea curva e arabesca. Ed è proprio negli anni Venti, infatti, che sboccia la donna…