Ruffino e il canto dell’Alauda
Riserva Ducale
Ci sono vini che hanno sfidato il tempo superando mode e tendenze.
Ci sono vini di tale successo che sono diventati sinonimo di italianità nel mondo. Tra questi c’è Ruffino, autore di vini dal 1877. Ruffino nasce a Pontassieve, un piccolo borgo alle porte di Firenze e prende il cognome dei due gentiluomini toscani, i cugini Ilario e Leopoldo, che per primi intuirono le grandi potenzialità vinicole della loro terra: il Chianti. Ruffino è stata una delle prime aziende a varcare l’oceano e a diventare il Chianti degli Americani. Sono gli anni della nascita di una vera e propria icona dell’enologia italiana, Riserva Ducale, che nel 1927 celebra uno degli ammiratori più illustri della casa vinicola: il Duca d’Aosta, che si innamorò del Chianti che Ruffino affinava in grandi botti di rovere, e scelse questo vino per imbandire le tavole della corte del re d’Italia.
Nel 1947 viene vinificata anche una sua edizione speciale, Riserva Ducale Oro, che diventa una leggenda, accompagnando i banchetti della Corte Reale Svedese, di Charles de Gaulle e della mensa vaticana. Ruffino è sinonimo di tradizione ma anche di Toscana innovativa che sa guardare al futuro.
L’ultimo nato di casa si chiama Alauda, il nome latino dell’allodola, che con il suo canto armonioso allieta le colline toscane. Così come l’allodola, Alauda diletta i sensi, catturando in ogni bottiglia la passione e l’eleganza di Toscana. La storia comincia all’inizio degli anni 2000, quando gli agronomi Ruffino identificano microclimi e profili di suolo particolari nella tenuta Ruffino di Poggio Casciano, nel Chianti Colli Fiorentini.
Queste straordinarie caratteristiche pedoclimatiche si rivelano eccellenti per la coltivazione di due vitigni internazionali come il Merlot e il Cabernet Franc, cui si affiancano sia la meticolosità del lavoro in vigna, con la selezione di singoli cru dedicati e la vendemmia esclusivamente a mano che la cura in cantina (è previsto un affinamento di 24 mesi in barrique di rovere francese di primo e secondo passaggio). Dopo anni di sperimentazione, con la vendemmia 2011 si è giunti alla completa espressione di questo vino, nato dal blend di tre vitigni straordinari coltivati in tre differenti cru. Il Merlot proviene dal vigneto Poggio al Mandorlo, e conferisce aromi complessi e una struttura morbida, mentre il Cabernet Franc, coltivato nel vigneto Rapale, possiede le caratteristiche distintive del vitigno, donando persistenza e profondità agli aromi, grazie ai tannini freschi e a una equilibrata acidità.
A questi due grandi vitigni internazionali che hanno trovato un terreno di elezione a Poggio Casciano, si affianca il Colorino, che proviene dal vigneto Alexander della tenuta di Montemasso. Il Colorino è stato uno dei vitigni complementari più importanti usati per la produzione di Chianti. Come suggerisce il nome, il Colorino dona un colore intenso – è uno dei rari vitigni a polpa rossa – ma anche una struttura elegante e aromi spiccati.
Poggio Casciano (appena fuori Firenze) è una splendida villa in stile rinascimentale risalente al XIV secolo, con un patio in cotto toscano, che domina le colline di vigneti rappresentando il principale centro dell’ospitalità in Ruffino. Il parco e il curatissimo giardino all’italiana completano magnificamente l’esperienza per il visitatore. La cantina dei legni comprende un tunnel sotterraneo che connette gli antichi locali medievali con la nuova cantina di vinificazione dove vengono eseguiti anche molti progetti sperimentali su clima e suoli.
Poggio Casciano dalla prossima primavera diventerà anche un appuntamento settimanale fisso per l’aperitivo fiorentino aperto ad un pubblico esclusivo. www.ruffino.it