Roma Fashion Week Digital Edition: artigianato e sostenibilità
Altaroma: moda etica, moda sostenibile, moda giovane
La Roma Fashion Week trasmessa dallo studio 12 di Cinecittà approda sulla piattaforma Altaroma Digital Runway dove hanno sfilato le nuove collezioni dei giovani designer.
Tre giorni di talk, sfilate, presentazioni online, e la settima edizione di Showcase, il progetto di punta di Altaroma, realizzato in collaborazione con ICE Agenzia, dedicato ai marchi emergenti e indipendenti che producono in Italia.
Made in Italy, artigianato e sostenibilità sono le chiavi di volta
della Roma Fashion Week.
Moda etica, moda sostenibile, moda giovane, moda che diventa start-up, in questo Altaroma dimostra quanto il Fashion System si intersechi con il concetto di economia circolare e sostenibile.
Altaroma ripensata, altresì, come incubatore e promotore di nuovi talenti e brand emergenti e anello di congiunzione con Firenze e Milano grazie ad un’attenta e coordinata programmazione delle attività.
Nella penombra delle scenografie più suggestive della Roma Fashion Week, neon fluttuanti, fantasiosi algoritmi e immagini evocative, apre il fashion show Federico Cina con la collezione A Emilia nasce una connessione tra la tradizione e i valori della terra di Federico a una vita più urbana, reale e quotidiana della Romagna.
Le giacche sartoriali, caratterizzate da un’estetica pulita e armonica, dalle linee morbide, arricchite da elementi, riconducono il fruitore ai ricordi più intimi del designer romagnolo, come l’uva, la silhouette svasata, invece, sottolinea la percezione della fluidità ed oversize dei pantaloni, creando una perfetta unione tra tradizione e moderno.
A seguire L’atene Del Nord, la collezione di Roi du Lac si ispira all’antica Grecia e presenta una donna di forte personalità, sicura di sé, chic e contemporanea.
Abiti in tessuto jacquard con motivi floreali e icone sacre si uniscono al nylon dei trench e alla seta dei completi. Ogni tessuto è realizzato a mano in Italia.
È poi la volta di Gretel Z. per la stagione Autunno/Inverno 2021/2022 rende omaggio alla figura sprezzante delle donne degli anni ’20, che con coraggio hanno saputo combattere per i loro diritti, puntando sulla lavorazione a mano di tessuti pregiatissimi, tipica del Made in Italy per eccellenza, dà vita ad abiti da giorno morbidi e fluidi, ad abiti che riprendono il look alla garçonne caratteristico dell’epoca, ma anche ad abiti da ‘flapper girl’: al ginocchio, con frange, piume e preziosi Swarovski.
Segue il catwalk di Dalpaos con Optimist presenta tonalità a contrasto partendo dai colori più forti e artificiali passando a toni pacati presenti in natura come a richiamare il percorso tra la partenza e l’arrivo di un viaggio immaginario.
Un insieme di differenti tecniche accompagna il tragitto della collezione: l’artigianalità che si presenta attraverso capi e dettagli si scontra con processi moderni e innovativi.
I pattern sono stati disegnati a mano, dipinti con acquerelli e poi digitalizzati.
Casa Preti si lascia guidare da una parola chiave, declinata all’imperativo, Ama. I capi dai toni dell’azzurro polvere e dei grigi dialogano con colori caldi e brillanti di superfici laminate dove i riferimenti più urban si fondono in un design rigoroso di linee di modellistica essenziali.
I richiami spaziano dai tailleur delle hostess da viaggio a tagli che presentano se pur non esplicitamente l’essenza della forma a cuore.
Maison Luigi Borbone presenta Il fiore che non ho mai colto, nuovi colori, giochi di pieghe, gonne come calici e camicie in pizzo, abiti a mantella e pantaloni genderless
Edoardo Gallorini con La Signora di Mezzanotte esprime la ricerca di un nuovo glamour e di un ritorno all’eleganza borghese si ispira ad una donna sensuale e seducente.
L’atmosfera decadente, i colori cupi, il mistero e l’elegante trasgressione sono i concetti rielaborati all’interno della collezione. I materiali della collezione sono tutti naturali e pregiati. I tessuti uniti provengono da avanzi di magazzini, e da scarti di produzione.
Le forme e le vestibilità passano dai tubini aderenti, alle giacche sartoriali alle camicie avvolgenti che si adattano ed esaltano qualsiasi corpo femminile. Le stampe, da sempre elemento riconoscibile del brand, sono originali ed esclusive.
Alexandre Blanc si ibera dalle stagioni, rielaborare i tessuti in magazzino, riduce l’offerta per mantenere l’essenziale.
13 look e un numero limitato di tessuti, il suo essenziale, un affresco di lana, un crepe de chine, tinta unita o stampato, un popeline, ma anche uno shantung giallo paglierino leggermente retrò, una gabardina di cotone per rivisitare il trench, uno dei pezzi emblematici della collezione.
La tavolozza dei colori è composta principalmente da mezze tinte, un marrone cioccolato molto profondo e nero. La stampa più appariscente, un giardino di acquerelli color seppia. I gioielli punteggiano la silhouette.
Gall sfila con Nydia la collezione presenta nuovi pezzi ed evoluzioni tecniche tra le quali una maggiore modularità e possibilità di regolazione dei volumi di giacche e pantaloni.
Piumini, parka e giubbotti imbottiti in materiale riciclato. Trench lunghi e parka tattici, sotto tuta aderenti, colletti sovrapposti e passamontagna integrati offrono opzioni di stratificazione avvolgente pensate per il futuro. Un arsenale di blazer sartoriali e lunghi trench con spalle imbottite, scollature asimmetriche e chiusure invisibili.
Francesca Cottone presenta L’ÂME la collezione racchiude in sé più contaminazioni mix di volumi anni 40, ricercatezza tessile ed accostamenti contrastanti di superfici, texture e pattern, arricchiti da capispalla dalle strutture sartoriali, definite, dai colori accesi, vivaci, e decisi.
Tre gli appuntamenti di Roma Fashion Week – is my Runway dove hanno sfilato le capsule collection di Chiara Perrot, Sartoria74, Ellementi, Maria Sapio, Zerobarracento, Yekaterina Yvankova, Francesca Marchisio, Spendthrift, Annagiulia Firenze, Eticlò, Gaiofatto e Pommes de claire.
La settima edizione di Showcase
La settima edizione di Showcase riconferma l’impegno con il territorio, con gli artigiani e la manifattura tradizionale, ha visto sfilare 77 designer, aprendo così una vetrina virtuale sul mondo.
Punta di diamante di Altaroma è sempre la grande l’attenzione verso la formazione e la specializzazione che in questa edizione si concretizza con i video realizzati e visibili sulla piattaforma, dalle accademie di Moda ABA Roma – Accademia di Belle Arti di Roma, Accademia Italiana, IED – Istituto Europeo di Design, MAM – Maiani Accademia Moda, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, mentre sfilano in passerella i final work degli studenti dell’Accademia Koefia. Spazio anche agli short film del Creative District e di International Couture in collaborazione con CNA – Federmoda.