Perseguitati
Succede anche agli uomini – ma le donne sono statisticamente più numerose – di essere vittime di stalking. Una persecuzione che può rovinare, sino ad estreme conseguenze, la vita di chi la subisce. L’oggetto perseguitato dal molestatore si trova in uno stato d’ansia continua, addirittura di paura, ed è fortemente disturbato nello svolgimento delle sue normali attività e nella libertà personale perché chi lo molesta (attraverso intrusioni comunicative come sms, telefonate, email oppure in contatti diretti come pedinamenti, appostamenti, avvicinamenti, minacce) si trova vicino, molto spesso all’interno della coppia: nel 55% dei casi, secondo una ricerca dell’Osservatorio Nazionale sullo stalking.
Per quali motivazioni agisce il persecutore? Lo spiegano Alessandra Barsotti e Giada Desideri in Stalking (saggi Ponte alle Grazie). “La trappola consiste nel rifiuto di accettare il rifiuto. Lo stalker diventa vittima del suo progetto, sia questo di conquista (amore, affetto, amicizia), o di vendetta (odio, rancore). Tutto questo gli impedisce di percepire in maniera chiara i feedback degli altri. Si crea un autoinganno, perché nulla disconferma la sua visione della realtà”.A volte si tratta di un atteggiamento infantile che ha come spinta il voler punire l’altro se non è totalmente dedito a lui: una modalità di espressione della rabbia narcisistica dovuta ad una ferita all’autostima.
Per quanto riguarda la vittima, chi viene perseguitato non sa cosa fare, si sente in balia del molestatore. Occorre evitare qualsiasi contatto con lo stalker, non cercare di convincerlo a smettere, non isolarsi. Bisogna, invece, avere il coraggio di parlarne e di denunciare i fatti: la legge italiana, nel 2009, allinea la sua normativa a quella di molti altri Paesi e punisce “chiunque molesta o minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave stato d’ansia o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita”. La donna perseguitata, inoltre, può rivolgersi ai centri antiviolenza distribuiti su tutto il territorio nazionale (www.antiviolenzadonna.it). E, in ogni caso, è consigliabile farsi aiutare da una psicoterapia a ricostruirsi la vita.
Global Humanitaria Onlus e la criminologa Cinzia Mammoliti lanciano una campagna di sensibilizzazione contro la violenza psicologica. L’obiettivo è far emergere il fenomeno di cui sono vittime (in alcuni casi anche inconsapevolmente) le donne, ma anche uomini e minori, combatterlo e chiedere alle istituzioni un adeguamento delle normative vigenti, che sia applicabile anche in ambiti oggi scoperti. I danni della violenza psicologica a carico della collettività sono anche economici: ogni anno il costo della sola violenza contro le donne supera i 17 miliardi di Euro. Per questo nasce il progetto “La violenza psicologica uccide. Fermiamola ora!”. Gli obiettivi primari del progetto, che ha il patrocinio del Comune di Milano, di Varese, di Mantova e di Vercelli, sono favorire l’emersione del fenomeno e facilitarne il riconoscimento, soprattutto della elevata cifra oscura, cioè quella parte di criminalità che non viene alla luce perché non denunciata. www.globalhumanitariaitalia.org. A livello operativo disponibile il numero 848 808 838 per il pubblico (costo di una chiamata urbana), il primo filtro per fissare un appuntamento con i consulenti presenti.
Ancora: Violenza sulle donne. Se la riconosci la combatti. Così afferma l’organizzazione italiana di cooperazione allo sviluppo, presente in Italia, Asia, Africa e America Latina, We World. Grazie al progetto SOStegno Donna ha già allestito tre pronto soccorso italiani, uno sportello aperto 24 ore, 7 giorni su 7 – e in molte regioni sono presenti i Centri WeWorld per le donne e i loro bambini in cui chiedere supporti e consigli. Se si subisce una violenza si può chiedere aiuto chiamando il 1522, numero del Dipartimento per le Pari opportunità, attivo in diverse lingue.www.weworld.it
La tragedia ‘infinita’ della violenza sulle donne è raccontata nel romanzo Havana Melody dai protagonisti (Altromondo Editore e anche pagina su fb di C.Bettelli Lelio. Ecco un breve estratto a questo link :
https://www.sensidelviaggio.it/havana-melody-amore-e-violenza/