Museo Barca Lariana: racconta “Cent’anni in fondo al lago”
Museo Barca Lariana – da una passione ad un’imponente raccolta
Museo Barca Lariana presenta “Cent’anni in fondo al lago” e riporta alla luce un mistero profondo come le acque del Lago di Como. Una storia di alta ingegneria, esplorazione, relitti e naufragi
Museo Barca Lariana – da una passione ad un’imponente raccolta
Situato a Pianello del Lario (CO), in una splendida filanda ottocentesca, il Museo si pone fra i principali esempi lombardi di museo diffuso.
La raccolta conta oltre 400 scafi storici fra barche a remi, gondole, barche da pesca, caccia e contrabbando, motoscafi entrobordo e fuoribordo, vaporetti per trasporto passeggeri, tre punti e catamarani da competizione, barche a vela e antichi barconi da lavoro.
Da tener presente anche il numero di motori, oltre 300 pezzi, e le migliaia di oggetti attinenti alla costruzione e l’uso delle barche.
Non si contano le diapositive, le foto d’epoca, le infinite registrazioni e testimonianze di maestri d’ascia, barcaioli, pescatori.
Degna di interesse la vasta biblioteca con oltre 2.500 libri e riviste storiche e di settore.
L’idea del museo è nata da un gruppo di persone amanti del lago, l’Associazione La Raccolta della Barca Lariana.
Sabato 26 giugno, dalle ore 17.00 alle 19.00, il Museo Barca Lariana presenta “Cent’anni in fondo al lago”
Per ricordare la storia di un misterioso relitto che giace nelle acque del Lago di Como dal 1920, quando un pilota della squadra dell’ingegnere e imprenditore Francesco Kalin scese in profondità alla ricerca del MAS144 dei Cantieri Taroni, affondato in prova nel 1918.
Ma facciamo un passo indietro…
…e ripercorriamo con cura e dettagli la storia di questo naufragio: Francesco Kalin, classe 1889 e triestino di nascita, affermato ingegnere e imprenditore, aveva progettato e realizzato un raro prototipo di batisfera capace di raggiungere le profondità degli abissi.
Grazie ad esso avrebbe scandagliato i fondali del lago in cerca del relitto del MAS144 (“Motoscafo Armato Silurante”, una piccola imbarcazione militare usata come mezzo d’assalto veloce nelle due Guerre Mondiali), costruito dai Cantieri Taroni a Ponte di Carate Lario e affondato nel 1918 durante il collaudo.
Riccardo Schena, fidato meccanico di Kalin, alla guida della batisfera, iniziò l’esplorazione, ma per motivi ad oggi ancora sconosciuti, la sfera degli abissi imbarcò acqua e affondò insieme a lui.
Dopo questa triste vicenda, l’ing. Kalin proseguì le sue ricerche per costruire nuovi apparecchi per la perlustrazione delle profondità, ma la sua vita rimase per sempre segnata da questo incidente.
Il centenario del Museo Barca Lariana
Con la ricorrenza del centenario il Museo Barca Lariana, insieme alla storica Valeria Messina, ha organizzato questo speciale incontro che racconterà la vicenda del naufragio e approfondirà la vita di Francesco Kalin, da imprenditore a personaggio storico oggi ancora poco conosciuto, considerando che il relitto non è mai stato recuperato e molti altri misteri rimangono da scoprire.
Partecipano alla serata Andrea “Murdock” Alpini, istruttore e subacqueo tecnico, appassionato di storia navale e relitti profondi e ricercatore per PHY Diving Equipment, e il presidente dell’associazione The Historical Diving Society Italia, Fabio Vitale.
Con l’occasione verrà anche presentato il libro “Cent’anni in fondo al lago. Storia di un misterioso relitto e del suo inventore Francesco Kalin”, di Valeria Messina (ed. Efesto, 2020), che approfondisce e riporta alla luce la vita di questo personaggio.
A fine conferenza lo staff del Museo Barca Lariana sarà felice di offrire un brindisi con l’autrice e gli ospiti intervenuti.
Per ulteriori informazioni: www.museobarcalariana.it
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