Modena golosa…e non solo
Tra tortellini e opere d’arte
Modena golosa…e non solo. È una città d’arte di tutto rispetto, grazie al suo celebre Duomo, che con Piazza Grande e torre della Ghirlandina sono stati dichiarati nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Ma Modena è soprattuttouna delle destinazioni preferite dai viaggiatori golosi. E non solo perché ospita il ristorante incoronato al primo posto del mondo: l’osteria “La Francescana” di Massimo Bottura. O perché contende a Bologna il diritto di primogenitura sui tortellini.
A Modena, infatti, si può fare una vera e propria Full Immersion nel gusto partecipando a una delle tante visite guidate in acetaie, prosciuttifici, caseifici e cantine del territorio. Organizzate dal consorzio Piacere Modena, offrono a tutti la possibilità di vedere da vicino come nascono le eccellenze enogastronomiche modenesi certificate: Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico Igp, Prosciutto e Lambrusco di Modena Dop. Sono questi i prodotti che ne fanno la capitale dei sapori.
A cominciare da Sua Maestà il Parmigiano Reggiano, che viene ancora prodotto come facevano nove secoli fa i monaci benedettini e cistercensi con buon latte genuino e senza aggiunte di conservanti o additivi. Per educare i consumatori a riconoscere il vero parmigiano, il Consorzio di tutela ha aperto le porte dei caseifici della provincia, come il 4 Madonne di Lesignana, dove è possibile seguire passo per passo tutta la lavorazione e anche fare acquisti nell’attiguo spaccio aziendale.
La stessa cosa avviene anche nelle cantine dove nasce il Lambrusco doc (da segnalare le cantine Garuti di Sorbara che hanno allestito un bell’agriturismo e un ottimo ristorante), nelle acetaie che producono l’Aceto Balsamico di Modena Igp (da non perdere la visita all’Acetaia Del Duca, che ha come emblema un celebre ritratto di Francesco I d’Este firmato da Velasquez, conservato alla Galleria Estense) o nei prosciuttifici (da segnalare quello dei Fratelli Guerzoni) che stagionano un gustoso prosciutto crudo.
Ma le esperienze guidate proposte ai turisti non finiscono qui e comprendono ad esempio anche quella dove si impara a fare la vera sfoglia emiliana con il mattarello.
Prima di tornare a casa, però, ci sono altre due ultime soste golose assolutamente da non dimenticare: al Mercato coperto Albinelli, vero tempio dei sapori inaugurato nel 1931 con una suggestiva struttura in ferro, e all’Antica Pasticceria San Biagio, che conserva ancora gli arredi originari primi Novecento. Enzo Ferrari ci andava per far scorta di amaretti di cui era ghiotto, e la domenica mattina i modenesi fanno ancora la fila davanti alla vetrina di via Emilia 77 per un assaggio della Torta delle Rose o di Torta Barozzi.
INFO
www.visitmodena.it
www.piaceremodena.it
www.modenatur.it