Microcosmo laguna: Valgrande a Bibione
Il gioiello inaspettato delle ‘valli’ venete
Il gioiello inaspettato di una delle ultime ‘valli’ venete. La laguna veneta è un microcosmo straordinario. A un passo dalle spiagge chilometriche del nord Adriatico – curate e organizzate – si apre una visione che poco ha in comune con l’immaginario legato alla tipica estate italiana. Un tessuto di canali, isolotti, canneti, sospeso fra cielo e acqua, dove i segni dell’uomo sembrano ridotti al minimo, se non addirittura inesistenti. Eppure la mano dell’uomo c’è. La si ritrova nelle valli da pesca – dal latino “vallum” (argine o protezione) – grandi specchi d’acqua separati dalla laguna da recinzioni, nelle quali si pratica, prima ancora della fondazione di Venezia, l’allevamento del pesce in modo estensivo.
Oggi le valli rimaste sono circa 120: alcune più piccole (con una superficie di poche decine di ettari), altre molto estese (fino a 1500 ettari), ma non tutte sono operative. In poche si continua l’attività secondo metodi e tempi pressoché immutati da secoli.
Tutto è in mano al capovalle, una figura che riunisce in sé straordinarie competenze tanto d’ingegneria quanto d’itticoltura (controllo costante della salinità dell’acqua, dell’ossigenazione e della temperatura) e che, purtroppo, è destinato a scomparire per mancanza di eredi.
Mestiere duro, che richiede continui sacrifici e non concede nessuna tregua, perché “la valle è una signora, di cui bisogna prendersi cura con passione ma che non consente di fare di testa propria: è sempre lei che comanda” ci racconta Onfredo Angiolin, capovalle di Valgrande, che si stende con 360 ettari alle spalle di Bibione e delle sue interminabili spiagge. Il lavoro della valle, infatti, non finisce mai.
I pesci dell’alto adriatico si riproducono in mare poi, all’inizio della primavera, quando sono ancora piccoli (il novellame) si spostano all’interno della laguna, dove trovano cibo e riparo dai predatori. A questo punto, i vallicoltori fanno in modo che non escano più dalla valle, sbarrando l’ingresso. La maggior parte dei pesci qui allevati impiega 2 o 3 anni per raggiungere la “pezzatura” adatta per essere venduti (i branzini possono arrivare anche a 5 o 6 anni e le anguille fino a 8). Fra ottobre e dicembre viene fatta la selezione, e i pesci che sono cresciuti a sufficienza sono inviati al mercato ittico mentre quelli ancora piccoli si spostano nelle “peschiere di sverno” (più profonde) dove trascorreranno i mesi più freddi.
Oltre ad accogliere i pesci, le valli – ecosistemi sofisticati e delicatissimi – costituiscono un importante luogo per la nidificazione, lo svernamento e l’approvvigionamento di molti uccelli acquatici.
I bacini, infatti, spesso sono circondati da siepi di tamerice – che servono a proteggere gli specchi d’acqua dalla bora invernale – e rappresentano un rifugio ideale per gli aironi rossi, gli aironi bianchi e altri uccelli migratori. Il capovalle, fra i suoi compiti, ha anche quello di dare da mangiare agli uccelli di passo – germani reali, folaghe, sterne e molti altri – in modo che siano invogliati a fermarsi, interrompendo la migrazione.
Le colonie che diventano stanziali sono monitorate e controllate costantemente e, in stagione di caccia, diventano oggetto di interesse di piccoli gruppi di cacciatori che si recano a Valgrande per le loro battute. Questi, normalmente, sono ospitati in un “cason di caccia” (chiamato anche Palazzo Valle Caccia) settecentesco, arredato con mobili antichi, boiserie e ricordi della famiglia dei Conti Ferri de Lazara, proprietari ancora oggi della tenuta.
La valle – che comprende anche un’area boschiva e dune fossili con interessanti testimonianze di epoca romana – è visitabile, su prenotazione, a piedi, in bicicletta e a cavallo. A disposizione degli ospiti, 5 camere dotate di tutti i comfort: tre Suite (per massimo 4 persone) e due Royal Suite (per massimo 6 persone).
Chi soggiorna al Casone può usufruire dei servizi del Bibione Palace Suite Hotel (responsabile della gestione): ristoranti, spiaggia privata, animazione, centro benessere, piscina coperta. L’hotel dista solo 4 km, percorribili con le bici in dotazione ad uso gratuito.
Per informazioni: Valgrande Bibione Resort, via Baseleghe 4 – 30028 Bibione (VE) Tel. +39 349 2448544 Info@ valgrandebibione.com www.valgrandebibione.com.
testo di Alessandra Corrias (www.braingymschool.it)