Matera: l’incanto scolpito nei Sassi
Dove dormire? Nella Dimora di Antosa, antica abitazione del 1500
Possiamo aver visto centinaia di foto e documentari, letto altrettanti articoli, ascoltato i racconti di amici o parenti, eppure niente di tutto questo sarà sufficiente a prepararci all’impatto visivo con Matera. Poiché, già al primo sguardo, la città ammutolisce con la potenza disarmante del suo paesaggio.
Raccontare Matera, anche ricorrendo ai migliori artifici retorici, non è cosa facile.
Dalle grotte che costellano i Sassi, ai sontuosi palazzi, agli sfarzosi edifici barocchi, alle chiese rupestri disseminate nelle sue viscere, la Capitale della Cultura Europea 2019, gioiello urbanistico unico e irrepetibile, è una sfida audace alla definizione del concetto del bello.
Ci proverò, prendendo in prestito una descrizione di Matera uscita dalla penna di Carlo Levi, (l’intellettuale antifascista, che in Basilicata trascorse il suo periodo di confino tra il 1935 e il 1936), incisa nelle pagine del libro Cristo si è fermato a Eboli.
“Una città bellissima, pittoresca e impressionante, come immaginavo dovesse essere l’inferno di Dante che studiavo sui libri di scuola”
E pensare che nel dopoguerra, dopo essere stata definita “la vergogna nazionale” da Alcide De Gasperi, si arrivò persino a considerare di bombardarla con una colata di cemento che cancellasse definitivamente quel baratro lastricato di tufo e disseminato di tuguri.
Matera si salvò, sublimata da carrellate di poesia e dal cinema, che mostrò al mondo intero l’incanto scenografico dei Sassi e la loro struggente bellezza.
Non si va a Matera per vedere un monumento, un palazzo o un museo, si viene a Matera per immergersi in un’atmosfera inafferrabile e trasognata, soprattutto nelle notti stellate o al crepuscolo, quando mille luci sfumano sopra i Sassi e le suggestioni rimandano a uno stupendo presepe denso di significati.
Per questo si deve percorre Matera senza una meta, lasciandosi andare, seguendo l’istinto, perdendosi nei labirinti di pietra, nei luoghi in cui la freccia del tempo smarrisce la sua traiettoria.
Camminando su e giù per vicoli e scale, tra archi e ballatoi, orti e ampie terrazze da cui sbucano improvvisi i caratteristici comignoli o i campanili di chiese ipogee. Fino a diventare noi stessi, parte del tufo.
È il tufo la madre e matrice di Matera, è da questa roccia tenera che emergono i rioni Sassi, divisi da uno spettacolare canyon, su cui si affacciano le pareti del Parco Archeologico delle Chiese Rupestri: il rione Barisano a nord ovest e il rione Caveoso, a sud, con al centro la Civita, il nucleo più antico dell’abitato.
Camminando tra i Sassi
Camminando, ci si imbatte anche in luoghi di culto dalle pregevoli architetture. Nel centro storico domina la Cattedrale, di stile romanico-pugliese, dedicata ai Santi Patroni. Da non perdere anche la splendida Chiesa di San Francesco d’Assisi e la Chiesa di San Giovanni Battista (1233), considerata una delle più belle costruzioni sacre della città.
Poco distante sorge un altro luogo sacro importante per la sua imponenza e bellezza: la Chiesa di San Domenico (1230). All’interno dei Sassi numerose sono gli esempi di Chiese rupestre visitabili, come Santa Lucia alle Malve, che conserva affreschi di grande valore storico-artistico
Poi le Chiese comunicanti di Santa Maria de Idris e di San Giovanni in Monterrone, collocate entrambe all’interno di un grande masso roccioso che affiora suggestivamente dall’insieme di abitazioni del Sasso Caveoso.
Amarsi a Matera: la fontana degli innamorati
Lungo il parapetto che costeggia la gradinata di Via Muro, schiere di ragazzi attendevano il passaggio delle loro coetanee per scambiarsi sguardi e mostrarsi reciproco interesse. Lo raccontano oggi cinque sculture di bronzo naturale, progettate dai disegnatori Enzo Viti e Teresa Lupo e realizzate dallo scultore Domenico Sepe.
L’opera propone il tema del corteggiamento e dell’innamoramento, durante la prima metà del secolo scorso, attraverso la rivisitazione di una scena di vita, oggi confinata solo nella memoria degli abitanti più anziani degli antichi rioni: il momento dell’attingimento dell’acqua alle fontane pubbliche da parte delle ragazze.
La vita del vicinato dei Sassi aveva regole rigide: le ragazze non passeggiavano quasi mai da sole tra i vicoli della città. In quelle occasioni avvenivano incontri, brevi colloqui che potevano dar vita a veri innamoramenti.
Parco della Murgia Materana: scrigno di arte e natura
Matera rifulge anche grazie all’incredibile posizione: proprio di fronte a sé, oltre al vertiginoso canyon scavato dal torrente Gravina, si estende il Parco della Murgia Materana. Un paesaggio fatto di rupi, gole desolate, grotte abitate da secoli e più di 150 chiese grotta, alcune delle quali decorate da splendidi affreschi, inserite nel patrimonio Unesco dal 1993.
E’ uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia, che testimonia l’antico rapporto tra natura e uomo.
Dormire a Matera: dove?
La Dimora di Antosa è una antica abitazione del 1500 recentemente restaurata e si trova in pieno centro storico, in posizione eccellente, all’ingresso dei rioni Sassi.
Grazie ai suoi terrazzini accessibili da diverse zone della casa, è possibile ammirare tutte le meraviglie della città millenaria. La sua posizione è strategica. Da qui è possibile muoversi comodamente a piedi per esplorare le bellezze della Città dei Sassi.
La Dimora nasce e si poggia su un design contemporaneo, dall’originale caratteristica volta a botte detto lamione, è stata recuperata per dare vita ad ambienti raffinati e sorprendenti.
L’appartamento è ideale per una famiglia o due coppie di amici che vogliono trascorrere momenti insieme nell’ampio soggiorno senza rinunciare alla propria autonomia e privacy. La casa si sviluppa su due diversi livelli, con le camere da letto poste sulla parte terminale.
Antonella e Salvatore, proprietari della Dimora, saranno lieti di guidarvi nello spirito del luogo per rendere memorabile il vostro soggiorno e…amano gli animali che saranno i benvenuti.
La Dimora di Antosa – Via S. Agostino, 14 – 75100 – MATERA – Tel: +39 338 4355858