Spettacoli

Maria Montessori – La nouvelle femme un film di Léa Todorov

Maria Montessori – La nouvelle femme racconta gli anni giovanili di una straordinaria scienziata italiana, tra le più influenti nel mondo, dove è diffuso il suo sistema educativo: il metodo Montessori. Il film sarà nei cinema italiani dal 26 settembre.

Maria Montessori – La nouvelle femme racconta gli anni in cui Maria Montessori lotta per i suoi diritti in un mondo dominato da paternalismo e maschilismo, costretta a scelte dolorose ma coerenti con i suoi ideali, che guideranno il suo percorso personale e professionale.

“Nouvelle femme”, come sottolinea la regista Léa Todorov, è il termine con cui gli storici si riferiscono alle donne femministe, istruite e indipendenti che a inizio ‘900 riescono ad accedere a professioni e carriere accademiche conquistandosi posti di prestigio, come Montessori.

Protagonista del film è Jasmine Trinca, che interpreta con grande sensibilità e partecipazione la prima donne laureata in medicina in Italia, pedagogista innovativa e geniale, che con il suo metodo ha rivoluzionato l’educazione e l’approccio all’infanzia.

L’incontro tra due donne: Maria Montessori e Lili

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La regista – figlia del grande storico della letteratura russa, Tzvetan Todorov – si era già occupata di insegnamento in un precedente documentario. Qui mostra la sperimentazione di due giovani scienziati Montessori e Montesano, colleghi e amanti, impegnati ad educare bambini al tempo considerati irrecuperabili e destinati a vivere da reclusi.

Il lavoro di ricerca nella scuola si intreccia con il rapporto di Maria Montessori con una donna molto diversa da lei, la soubrette Lili d’Alengy (interpretata da Leïla Bekhti), famosa a Parigi, che ha tenuto nascosta a lungo la figlia disabile, Tina, sentita come una colpa e una vergogna.

 È un’esprienza che anche la regista ha vissuto e che rende il film molto personale e sentito

Per questo Lili va a Roma dove entra in contatto con la Scuola magistrale ortofrenica per educatori di bambini “deficienti” in cui Montessori si occupa dell’educazione dei bambini cosiddetti “idioti” o “deficienti”, sviluppando una didattica basata sui metodi e gli studi più avanzati.

Due donne del tutto diverse si incontrano e si comprendono, a partire dalle contraddizioni e dai tormenti con cui vivono una maternità che tengono segreta al mondo, per non subire discriminazione e condanna.

Il film infatti mostra in parallelo le attività di insegnamento di Maria con i bambini e le visite al piccolo Mario, il figlio non riconosciuto e dato a balia.

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Una scelta sofferta, determinata dalla certezza della condanna sociale che l’avrebbe colpita, impedendole di proseguire in quel lavoro di studio e ricerca, da cui nascerà il suo “metodo”, oggi diffuso in moltissime scuole nel mondo e anche in Italia (anche se proprio dove è nato è rimasto, in parte, ancora sperimentale).

Come nasce il “metodo Montessori”

L’osservazione dei comportamenti del proprio bambino fa scattare in Maria l’idea di applicare a bambini normodotati i metodi didattici pensati per quelli con difficoltà di apprendimento.

Nasce così il metodo Montessori, un approccio all’insegnamento inclusivo e personalizzato, concepito per valorizzare le capacità di bambine e bambini, oltre ogni diversità di condizione sociale e di abilità

Nel 1907 Montessori aprirà la prima Casa dei Bambini per figli di operai, nel quartiere popolare di San Lorenzo a Roma, dove utilizzerà strumenti didattici per stimolare i bambini a imparare da soli – guidati da un insegnante – e a sentire e sperimentare i concetti in modo concreto, seguendo quattro fasi di sviluppo, dalla nascita all’età adulta.

Ma nel ’34 le Case dei Bambini verranno chiuse per decisione di Mussolini in Italia, dove prevarrà ben altra idea di educazione. Negli stessi anni Hitler avvia in Germania un programma di eugenetica per eliminare i disabili, i non adatti: è la prima tappa della Shoah.

I bambini-attori: Tina

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Nel film recita una ventina di bambini disabili che, ispirandosi a Maria Montessori, sono stati considerati capaci di imparare e svolgere un compito, superando diffidenze e preconcetti. Il risultato è senz’altro notevole.
Rafaelle Sonne-Ville-Caby interpreta la piccola Tina. Così Todorov racconta come è stata scelta:

“È venuta al casting con tutti gli altri bambini … La sua intensità riflessiva, il suo modo di stare con noi e dentro di sé ci hanno travolto. È una bambina iperintelligente, che capisce tutto, è molto presente al mondo, ma ha un modo diverso di percepire i segnali sensoriali e questa particolarità cognitiva mi ha interessato. Durante le riprese, abbiamo posto molta enfasi sulla distanza tra il suo ruolo e se stessa, e lei ha davvero messo insieme il suo personaggio con noi.

Il film ha il patrocinio dell’Opera Nazionale Montessori (OMN-ETS) fondata per volontà di Maria Montessori nel 1924 con Regio decreto per promuovere, a livello nazionale e internazionale, la formazione degli insegnanti e l’applicazione, la divulgazione e il continuo approfondimento del pensiero educativo e del “metodo”; compito che svolge tutt’oggi formando insegnanti per le scuole del 1 ciclo di istruzione presenti in Italia e coordinate da Milena Piscozzo.

Maria Montessori – La nouvelle femme sarà nelle sale italiane con Wanted dal 26 settembre –