Maggio, Poesia per musica immaginata: tra suono e parole
Arte & Cultura,  Life gallery

Maggio, Poesia per musica immaginata: tra suono e parole

Un libro di Bruno Bergonzi che è colonna sonora dei sentimenti

È il 2017 quando esce la prima edizione di Maggio, Poesia per musica immaginata : una raccolta che ora torna a viaggiare con nuova energia. Bruno Bergonzi è l’autore di queste pagine che scaturiscono dalla sua identità di musicista.

Milanese, figlio d’arte (il padre Renzo, batterista e percussionista, lo introduce in giovanissima età nell’ambiente musicale), Bergonzi è batterista, percussionista, arrangiatore e compositore, con un’intensa attività al fianco di prestigiosi artisti.

Parallelamente, coltiva la passione per la poesia, con una particolare ispirazione volta alla forma compositiva Haiku, alla quale dedica infatti la prima pagina del libro che ospita un omaggio a Matsuo Bashō.

Maggio, Poesia per musica immaginata, edito da La Vita Felice, è un libro che parla di sentimenti umani, di gioie e dolori, amore e disinganno. Suggerite dal vissuto dell’autore, talvolta ispirate da personaggi impressi nella memoria storica, le poesie si srotolano come pellicole, lasciando intuire la loro perfetta colonna sonora.

L’intervista a Bruno Bergonzi

Maggio, Poesia per musica immaginata: tra suono e parole

Chiediamo all’autore: perché uno strumentista che abitualmente comunica attraverso la musica sente l’urgenza di esprimersi anche tramite la poesia?

Il suono e la parola occupano uno spazio fondamentale, da sempre, nella mia vita – ci dice Bergonzi – e questo libro ha colmato il bisogno di imprimere sulla carta i miei sentimenti, trasformando in qualcosa di tangibile ciò che in genere racconto con le note.”

 Il libro torna sugli scaffali dopo alcuni anni in cui molto, nel mondo, è cambiato. Cosa pensa sia rimasto inalterato, dal momento della prima pubblicazione, del suo messaggio?

 Da quando questo libro ha visto la luce abbiamo attraversato cose inimmaginabili. La pandemia, nuovi conflitti, evoluzioni e rivoluzioni, solitudini profonde e intense condivisioni, vuoti immensi e nuove presenze. Una cosa non ha mai taciuto: la musica. Io l’ho sentita forte e credo di non essere il solo. Mi auguro che ognuno possa immedesimarsi in un sentimento descritto nelle pagine di Maggio, in un’evocazione, ascoltandone la melodia di sottofondo.

L’introduzione, a cura di Isabella Bossi Fedrigotti, descrive così la raccolta:

Chi, almeno per poco, sapesse di musica, certamente, in fretta, sarebbe in grado di seminare note dietro questi testi, sollevandoli, gonfiandoli, facendoli volare leggeri nell’aria. Perché sono parole che suggeriscono musica, che la chiamano, che ne fanno sentire la nostalgia.

Dire che, senza, sono incomplete non sarebbe giusto, ma certo è che viene voglia di immaginare, dietro, il suono nitido del piano o la voce più morbida e dolce degli archi.

E mentre si legge è meglio chiudere le finestre, perché se, casualmente, portata dal vento, dovesse entrare della musica, i versi fermi sulla carta potrebbero sollevarsi in volo, irresistibilmente attratti dalle note alle quali appartengono. Versi, si è detto. Versi che, mano a mano che si procede nella lettura, diventano sempre più tali.

E la poesia, che si sospetta fin da subito ma che fin da subito – per ritrosia probabilmente – non mostra chiare le sue carte, si afferma con sicurezza, pagina dopo pagina, tanto che a un quarto del volume, già il lettore corre rapido e senza intoppi, quasi come se conoscesse ogni verso una frazione di secondo prima di averlo letto. Forse perché le ombre, le visioni, le fantasie e i sogni che suggeriscono gli pare che siano non tanto diversi dai suoi”.

Maggio, Poesia per musica immaginata di Bruno Bergonzi.

Edizione La Vita Felice. Genere: Poesia italiana contemporanea. Collana Agape, 154. 104 pagine. Introduzione di Isabella Bossi Fedrigotti. Note di raccordo e descrizione di Maria Marinoni.