L’Emilia delle donne che hanno fatto la storia
Le straordinarie Matilde di Canossa, Maria Luigia d’Austria e Margherita d’Austria
L’Emilia delle donne che hanno fatto la storia
L’Emilia delle donne che hanno fatto la storia ci porta con Visit Emilia a Parma, Piacenza e Reggio Emilia dove si incontrano donne straordinarie che hanno segnato la storia di queste terre.
Sono:
Matilde di Canossa, che si è distinta per la sua opera di giustizia e di pace.
Maria Luigia d’Austria, che ha lasciato un’impronta indelebile a Parma.
Margherita d’Austria, promotrice a Piacenza di Palazzo Farnese testimonianza del potere e della magnificenza del casato.
Scopriamo la loro storia e le loro opere.
Matilde di Canossa
Matilde amministrava un territorio vastissimo ed era una delle figure femminili più potenti della storia medioevale europea, come dimostra il suo ruolo di mediatrice nel conflitto tra il papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV, suo cugino, giunto come penitente sotto la rocca di Canossa, di cui oggi si stagliano i ruderi sull’Appennino Reggiano.
Ripercorriamo gli eventi della sua vita in un itinerario tra le rocche matildiche, come il Castello di Bianello, in cui fu incoronata viceregina d’Italia.
Dall’ampio salone barocco si giunge alle cucine e infine si sale per una scala a chiocciola incassata nello spessore del muro fino alla torre medievale dove si trova l’acetaia con ben 7 preziose batterie donate dalla Confraternita dell’Aceto Balsamico.
Qui, a maggio, il Corteo Matildico rievoca la Reinfeudazione di Matilde per mano dell’imperatore Enrico V, avvenuta nel 1111.
Poco lontano l’avamposto difensivo del Castello di Rossena si erge in un paesaggio di ofiolite rossastra tutelato dalla “Riserva Naturale Orientata della Rupe di Campotrera”, di notevole interesse geologico e botanico. Nel pregevole castello è possibile anche pernottare in un ostello risistemato di recente.
Infine si raggiunge il Castello di Carpineti, il più alto tra le fortezze appenniniche e il preferito da Matilde.
I castelli sono collegati dalla Via Matildica del Volto Santo, che va da Mantova a Lucca, passando per Reggio Emilia e borghi protetti dall’Unesco.
Maria Luigia d’Austria e Parma
L’Emilia delle donne che hanno fatto la storia ci porta a Parma, Maria Luigia “è una soave ossessione, la si ritrova dappertutto, nel nome delle strade… dei piatti in menù… dei musei, dei gelati”, come scriveva Luca Goldoni.
A capo del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1814 al 1847, seconda moglie di Napoleone e figlia dell’imperatore Francesco d’Asburgo, Maria Luigia ha segnato il volto della città con un vasto piano di opere pubbliche tra cui il Teatro Regio, inaugurato nel 1829 con l’opera Zaira di Vincenzo Bellini.
Realizzato in stile neoclassico nel tipico colore “giallo Parma”, incanta per le decorazioni, i palchetti e l’acustica perfetta. Ogni anno in autunno un Festival prestigioso ricorda il Maestro Giuseppe Verdi.
Il Museo Glauco Lombardi raccoglie testimonianze storiche e artistiche sul periodo ducale di Parma dei secoli XVIII e XIX e soprattutto sulla duchessa.
Il Salone delle Feste conserva il dipinto di Robert Lefévre “Maria Luigia imperatrice”, la “corbeille de mariage”, sontuoso mobile che conteneva i doni fatti da Napoleone alla consorte, lettere autografe di Bonaparte, un fortepiano e abiti, gioielli e monili, appartenuti alla duchessa.
Maria Luigia ha arricchito le collezioni della Biblioteca Ducale (oggi Palatina) e quelle della Galleria Nazionale ospitata nel Complesso della Pilotta, dove si ammira l’imponente scultura di Antonio Canova “Maria Luigia d’Asburgo in veste di Concordia”.
La Reggia di Colorno è “la Versailles dei Duchi di Parma”, resa splendida nel ‘700 dall’architetto francese Petitot. Dopo la caduta di Napoleone, Maria Luigia impresse agli appartamenti e all’imponente giardino il suo gusto raffinato.
Si apprezzano i pavimenti in marmo policromo, gli stucchi e gli affreschi, i salottini e le porcellane.
Infine si può passeggiare nel Parco Regionale Boschi di Carrega, dove Maria Luigia soggiornava con i figli nella Rocca Sanvitale di Sala Baganza.
L’Emilia delle donne: Margherita d’Austria a Piacenza
Il viaggio del tempo ci porta al Rinascimento dove si incontra Margherita d’Austria, Duchessa di Parma e Piacenza dal 1547 al 1586, che nell’amata Piacenza volle essere sepolta.
Figlia dell’imperatore Carlo V, sposa di Alessandro de’ Medici e poi di Ottavio Farnese, diede impulso alla costruzione di uno degli edifici più importanti del Cinquecento italiano, Palazzo Farnese di Piacenza, manifestazione della potenza della famiglia e oggi sede dei Musei Civici.
Raffinata ed intelligente, Margherita preferiva vivere lontana dal marito ed era chiamata “Madama”, da cui deriva il nome di Palazzo Madama a Roma, dove aveva vissuto prima di stabilire la sua residenza ufficiale a Piacenza.
In Palazzo Farnese, sono conservati capolavori d’arte come il Tondo di Botticelli, che raffigura la Madonna col Bambino e San Giovannino, e i Fasti Farnesiani, oltre a sculture, affreschi, ceramiche.
Qui si trovano il Museo del Risorgimento, la Pinacoteca, il Museo delle Carrozze e il Museo Archeologico, con il prezioso Fegato etrusco, modello in bronzo di fegato di pecora, usato nelle pratiche divinatorie degli aruspici etruschi.
In Piazza Cavalli, cuore della città, si stagliano i monumenti equestri che immortalano Alessandro, figlio della duchessa e il nipote Ranuccio I, splendide sculture barocche in bronzo realizzate da Francesco Mochi nel 1625.
Per informazioni: Visit Emilia