
L’Avana: una città speciale
Avana, la capitale di Cuba nasce da una storia speciale. In continuo mutamento, sorprendono le sue incredibili analogie con le città più belle d’Europa. E tutta l’isola, la più grande dei Caraibi, non è un Paese che lascia indifferenti. O la si ama incondizionatamente oppure la si critica per intero, come si fa spesso per i luoghi carichi di contraddizioni, che occorre conoscere bene per capirli.
Ne rimase affascinato Cristoforo Colombo che vi sbarcò nel 1492, pensando a tutt’altro posto, tessendone subito dopo le lodi in Spagna. Nel 1510 il figlio Diego, insieme a Velasquez e Hernan Cortes, ne comincia la colonizzazione che si conclude quattro anni dopo con la fondazione de L’Avana. Gli spagnoli si recano per l’oro ma vengono a loro volta conquistati dall’isola che arricchiscono, nelle varie città, di architetture eleganti ed opere d’arte. Anche gli schiavi africani – affrancatisi in tempi brevi rispetto al resto del mondo – sono speciali (molti di nobili origini yoruba) e creano con i loro riti, miscelati armoniosamente con quelli cattolici, il sincretismo religioso della santeria. Oggi gli orologi sono ancora fermi, come stile di vita, agli anni ‘50/’60: chi si reca a Cuba, fuori dai villaggi turistici, è rapito più che dal viaggio in un Paese esotico (invece culturalmente a noi molto vicino) dalle magie di un viaggio nel tempo.
Per conoscere L’Avana in una prospettiva diversa da quella puramente turistica, e più intima, potete leggere i libri di cui sono autore: “L’Avana, La città sensuale di Leonardo Padura Fuentes” (Le città letterarie, Unicopli) e il romanzo appena pubblicato “Havana Melody” (Altromondoeditore) che si svolge tra Milano e Roma, con flashback su San Paolo del Brasile, ma che ha come ‘motivo conduttore’ i ricordi del protagonista nella capitale cubana.
Cliccate qui se volete leggere di un breve estratto di Havana Melody
credito immagine di copertina @pexels-balazsimon

