La Tuberosa di Carthusia sboccia sotto il sole di Capri
Scegliere la fragranza di un fiore opulento
La tuberosa sboccia sotto il sole di Capri, grazie a Carthusia. Fiorisce a primavera ed è sicuramente una delle regine dell’universo dei profumi. Voluttuosa, inebriante e costosa – ci vogliono ben 3600 chilogrammi di fiori per produrre solo mezzo chilo di olio – la tuberosa è un fiore complesso, opulento, così potente da dare alla testa e, quindi, profondamente amato e altrettanto intensamente detestato.
In epoca vittoriana simboleggiava il ‘piacere pericoloso’ e gli abissi della voluttà, in India è noto per i suoi poteri afrodisiaci, mentre in aromaterapia l’olio viene utilizzato come rimedio per contrastare l’insonnia e l’ansia.
Sebbene il suo profumo possa ricordare quello del fiore d’arancio e della gardenia, la tuberosa ha note di canfora, muschio e terra e un fondo burroso, perfino metallico, assai ‘carnale‘ che le regala una marcata personalità.
Una vera star, una prima donna che non si può ignorare…
Sorprendente interpretazione ne ha dato Luca Maffei, brillante naso italiano, per Carthusia, marchio che da 70 anni è sinonimo di Capri nel mondo, dei suoi colori e delle sue fragranze mediterranee.
Anzitutto, si tratta di un soliflor, il primo per l’azienda, ricco di sfaccettature cangianti: un florientale intenso e sensuale, in cui la Tuberosa si espone al sole primaverile e sprigiona tutta la sua esuberanza.
La sensualità dello Ylang-Ylang la circonda, per poi farla vibrare di Elemi e Cannella e colorarsi di Prugna.
Nella scia, troviamo le note profonde ed esotiche di Vetiver, Vaniglia, Ambroxan e Muschio.
E’ un profumo che scatena una curiosa euforia, paragonabile a quella che riempie il cuore di chi ha la fortuna di mettere piede sull’isola di Capri, dove la bellezza dei luoghi si unisce a un’aria di libertà, spensieratezza e gioia di vivere in un incantesimo che dura da secoli.
Narra la leggenda
Qui, tra i chiostri della Certosa di San Giacomo, come narra la leggenda, sono nate le formule dei primi profumi; qui – in tempi più recenti (1948) – un chimico piemontese, Piercarlo Giovine, scopre le antiche formule e fonda il più piccolo laboratorio profumiero al mondo: Carthusia.
Tutto è cambiato da allora. ma il laboratorio è sempre lì in Viale Matteotti – con i suoi pannelli lignei e l’arredo d’epoca intatto – e ancora oggi tutte le fasi della produzione sono eseguite a mano, per garantire la rigorosa osservanza dei metodi naturali e trasformare le preziose materie prime in essenze magiche e perfette.
Vero spirito dell’isola di Capri.