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La buona novella secondo Neri Marcoré

La buona novella secondo Neri Marcoré. Al Teatro Carcano di Milano – dal 18 al 23 aprile 2023

Nel suo nuovo spettacolo di teatro canzone Neri Marcoré ripropone “La buona novella” di Fabrizio De Andrè, album del 1969.

Era un tema insolito, a quel tempo, per un laico, ma per De André compito di un artista è “commentare gli avvenimenti del suo tempo usando però gli strumenti dell’arte: l’allegoria, la metafora, il paragone”.

Neri Marcoré ci propone una Sacra Rappresentazione contemporanea

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Dopo il successo di Quello che non ho, che intrecciava i pensieri e le canzoni di De André con gli scritti di Pasolini, Neri Marcorè e il drammaturgo e regista Giorgio Gallione tornano al grande cantautore genovese, scegliendo un’opera dall’impianto teatrale.

La Buona Novella è costruita come un’opera da camera con partitura e testo composti per dar voce a molti personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo.

È “una sorta di Sacra Rappresentazione che alterna e intreccia le canzoni di De André con i brani narrativi tratti dai Vangeli apocrifi cui lo stesso autore si è ispirato.

Parole e musica sono montati in una partitura coerente al percorso tracciato dall’autore nel disco. Gallione completa il racconto di De André aggiungendo l’antefatto dell’infanzia di Maria, svelandone la nascita ‘miracolosa’.

De André, La buona novella e il suo messaggio

De André ha realizzato una desacralizzazione dei personaggi del Vangelo, per una loro maggiore umanizzazione.

Alle critiche del tempo, così aveva risposto: “Ma cosa andava predicando Gesù di Nazareth se non l’abolizione delle classi sociali, dell’autoritarismo, in nome di un egualitarismo e di una fratellanza universali?Perché, a parer mio (di allora come di oggi) la lotta contro l’autorità, il potere e i suoi abusi, va combattuta ogni giorno individualmente: certo, ci sono momenti e casi eccezionali in cui è meglio lottare insieme, ma questo insieme deve essere una somma di individualità, non un branco di pecore che lotta in dome di un’ideologia astratta e che si ponga come obiettivo quello di rimpiazzare attraverso l’imposizione dei suoi dogmi lo stesso potere contro cui lotta, nella logica di  -leva il culo tu che ce lo metto io-. “

Il Testamento di Tito

Il culmine etico della Buona novella sta nel Testamento di Tito. Il ladrone buono confuta, uno per uno, tutti e dieci i comandamenti mettendo in evidenza la contraddizione tra le leggi emanate dalle classi al potere per proprio comodo, e le difficoltà di attenervisi da parte di chi il potere lo deve solo subire, e osserva quelle leggi, quando le osserva, solo per scongiurare la minaccio della repressione. La buona novella, a parere mio fu allora un album, un discorso assolutamente moderno e per certi aspetti lo è ancora oggi.” (Fabrizio De André, in La Repubblica del 14 marzo 1999).

Neri Marcoré: scelte musicali e di regia

La Buona Novella racconta la Passione anche dalla parte di Maria, prima madre bambina poi straziata e piangente mater dolorosa: “non fossi stato figlio di Dio, ti avrei ancora per figlio mio”, canta una voce femminile nello spettacolo.

L’arrangiamento musicale di Paolo Silvestri mette accanto a Neri Marcoré, che si muove su timbri molto simili a quelli di De André, cinque donne che cantano con voci non omogenee: Rosanna Naddeo è un’attrice, Giua è una cantautrice e si accompagna con la chitarra e le percussioni, Barbara Casini è specializzata nella musica brasiliana, Alessandra Abbondanza è una cantante jazz e soul e Anais Drago è una violinista virtuosa.

Diversi colori musicali si incontrano e si fondono in modo inusuale dando originalità musicale allo spettacolo.

L’interpretazione di Neri Marcoré

Racconta l’attore che quando aveva 13 anni, ebbe in regalo il vinile de “La Buona Novella”. Ma solo parecchio tempo dopo cominciò ad apprezzare le canzoni di De André grazie al doppio live con la Pfm. E allora cominciò a esplorare la sua produzione, appassionandosi al suo sguardo originale sul mondo, alla cura delle parole, a quella voce profonda.

E dopo “Quello che non ho”, ora è il momento della Buona Novella, “un’opera polifonica che mediante metafora e allegoria parla dell’arroganza del potere, il quale mal digerisce gli uomini troppo liberi di pensiero, intralcio per l’esercizio del potere stesso, sia esso famigliare, religioso o politico.”

Gesù “il più grande rivoluzionario della Storia” resta prima di tutto un uomo: “ogni essere umano può compiere imprese straordinarie e dar vita a nuovi corsi ogni volta che non si pone al primo posto ma si mette al servizio di un bene superiore, collettivo.“

LA BUONA NOVELLA di Fabrizio De André

Produzione TEATRO STABILE DI BOLZANO, TEATRO CARCANO, FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA, MARCHE TEATRO

Al Teatro Carcano di Milano
http://www.teatrocarcano.com/

Dal 18 al 23 aprile 2023 – La tournée ripartirà la prossima Stagione

Martedì, mercoledì e giovedì, ore 19.30
Venerdì e sabato, ore 20.30
Domenica, ore 16.30