Il Polittico Griffoni, riportato alla sua interezza, torna a Bologna
Una vicenda travagliata
Il polittico Griffoni è stato ricomposto nella sale di Palazzo Fava a Bologna dal 18 maggio e sarà visibile fino al 21 gennaio 2021, oltre sei mesi in più rispetto alle date iniziali, poiché la sua vicenda travagliata si è incrociata con la pandemia COVID-19 che ha costretto a rinviare l’esposizione delle tavole di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti.
Dopo 550 anni dalla realizzazione e 300 dalla sua disgregazione, si ritrovano finalmente unite tutte le parti esistenti, conservate nei Musei più importanti del mondo: National Gallery di Londra, Pinacoteca di Brera di Milano, Louvre di Parigi, National Gallery of Art di Washington, Collezione Cagnola di Gazzada (Va), Musei Vaticani, Pinacoteca Nazionale di Ferrara, Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Collezione Vittorio Cini di Venezia.
La mostra ha richiesto grande impegno a Genus Bononiae-Musei nella città ed è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Il polittico Griffoni: la ricostruzione di un capolavoro
Le 16 tavole tornano nella città dove sono state pensate e realizzate per un’opera unica, in cui ciascuna figura acquista significato e bellezza nel rapporto con l’insieme.
La ricomposizione ha richiesto oltre due anni di lavoro, basato sulle ipotesi ricostruttive formulate nel corso degli anni e curato da Mauro Natale in collaborazione con Cecilia Cavalca, con il sostegno della Basilica di San Petronio.
L’esposizione si apre proponendo alcuni polittici su tavola con preziosa cornice lignea ed altri sbalzati in pietra, che avviano alla comprensione di queste opere di grande complessità e impegno.
Oltre a un modello in scala della Basilica di San Petronio, il luogo per il quale l’opera fu concepita, sono esposti gli studi che dall’Ottocento diedero fama al capolavoro; nelle sale del Piano Nobile si incontrano le sedici tavole originali oggi superstiti. Tra queste le due tavole della Pinacoteca di Brera, oggetto di un restauro supportato da Intesa Sanpaolo.
Il Polittico Griffoni e Bologna
La pala d’altare dedicata a San Vincenzo Ferrer fu concepita per la Cappella di famiglia di Floriano Griffoni all’interno della Basilica di San Petronio a Bologna. La realizzarono tra il 1470 e il 1472, il ferrarese Francesco del Cossa e il più giovane Ercole de’ Roberti.
Con i due artisti lavorò l’intagliatore Agostino de Marchi da Crema che realizzò la cornice finemente decorata, fondamentale per dare organicità all’insieme.
Nel 1725 il nuovo proprietario della cappella Monsignore Pompeo Aldrovandi fece smembrare la pala e ridusse le singole tavole a “quadri di stanza”, collocandole nella residenza di campagna della famiglia a Mirabello, presso Ferrara.
La cornice fu dichiarata “legno da ardere”,
andando perduta per sempre.
In seguito le tavole furono vendute ad antiquari e collezionisti.
Mauro Natale, curatore della mostra, sottolinea con emozione, come questa mostra riempia il “vuoto figurativo lasciato da questo capolavoro, smembrato e disperso, che ha condizionato a lungo la comprensione del ruolo che Bologna ha avuto sul piano artistico in uno dei momenti più fecondi e delicati della storia del paese”.
La mostra culmina nella ricostruzione scenografica del Polittico, una vera e propria rimaterializzione della pala d’altare, effettuata ad alta risoluzione attraverso la ricostruzione in 3D, che la mostra come appariva ai bolognesi di fine Quattrocento. La riproduzione dell’originale è realizzata da Factum Foundation di Adam Lowe.
Il Polittico Griffoni e il COVID-19
Il video realizzato da Luis Sal, famoso youtuber e instagrammer racconta la mostra La Riscoperta di un Capolavoro.
Luis Sal, che già aveva realizzato un video promozionale sulla mostra, ha voluto testimoniare la straordinarietà dell’evento nella sua città di origine, accompagnandoci nelle sale del Piano Nobile di Palazzo Fava per un tour virtuale durante il lockdown.
L’avventura del Polittico è narrata nel documentario La Riscoperta di un capolavoro – Il Polittico Griffoni, di 3D Produzioni in esclusiva per Sky Arte, girato nelle settimane precedenti il lockdown. Si racconta la storia dell’opera e il ritorno a casa, con interviste a curatori e studiosi.
La Materialità dell’Aura: Nuove Tecnologie per la Tutela
Al secondo piano di Palazzo Fava si trova la sezione La Materialità dell’Aura: Nuove Tecnologie per la Tutela a cura di Adam Lowe, Guendalina Damone e del team della Fondazione.
Video, immagini e dimostrazioni con gli strumenti di scannerizzazione 3D mostrano l’operato di Factum e il grande contributo apportato dalle tecnologie digitali alla tutela e alla condivisione del patrimonio culturale.
Tra queste la scannerizzazione digitale del celebre Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca, conservato presso la chiesa di Santa Maria della Vita, esemplare unico di statuaria in terracotta rinascimentale.
La Riscoperta di un Capolavoro
Palazzo Fava, Bologna
dal 18/05/2020 al 10/01/2021
Orari
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica: 10.00 – 20.30