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Il “Museo del mare” di Siracusa: storia, cultura e tradizione marinara

I calafatari e l’arte del Cantiere di Siracusa

Nel cuore di Ortigia, il centro storico di Siracusa, si incontra il Museo del mare SirMuMa, nell’ex chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, storico edificio del 1500.

Primo ed unico in Sicilia e in tutto il Mediterraneo meridionale, Il Museo racconta la storia millenaria di Siracusa e ciò che il mare ha rappresentato per questa città: memoria, cultura popolare, tradizioni e attività lavorative legate al mare, come quella dei carpentieri navali, i calafatari.

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Il Museo del mare: un patrimonio antico e prezioso

Intorno agli anni ’80 l’idea di fondare il Museo è venuta ad Augusto Aliffi, ex docente di Matematica e discendente di una delle tre famiglie storiche (Aliffi, Galiffi e Nizza) che a Siracusa si sono occupate di carpenteria navale.

Insieme ad altri appassionati della tradizione della pesca, dei pescatori e dei naviganti Augusto ha ricercato e raccolto documenti, tecniche di pesca, attrezzi, usi e costumi per narrare la vocazione marinara che caratterizza nei secoli la città di Siracusa e per conservarne la memoria.

Un mondo ancestrale di antica sapienza

Varcato un portone decisamente dimesso e disadorno, entriamo in un mondo marinaresco che coinvolge i sensi e accende lo stupore, la meraviglia che arde in colui che ricerca, quello che Aristotele nella Metafisica descrive e definisce come il senso, il significato del filosofare.

Custode di antica sapienza, Augusto accoglie i visitatori e, passo dopo passo, mostra con dovizia di particolari e col trasporto e la passione di chi ha speso una vita per la realizzazione di questo progetto, barche, modelli, utensili, stendardi e cimeli, a testimonianza d’una cultura, di un mondo di valori, della religiosità delle comunità di quei pescatori che furono artefici e continuatori d’una tradizione ormai quasi del tutto dimenticata.

Il cantiere navale di Siracusa, fucina di attività delle maestranze

Lunghi drappi di reti, cadenti dall’alto soffitto, nasse e ceste d’ogni grandezza fanno da ornamento alla prima sezione nella grande sala, dove si può vedere come si progetta e si assembla un’imbarcazione con efficienti metodi tradizionali.

Nella seconda sezione sono esposti tutti gli attrezzi per lavorare il legno utilizzato per la costruzione d’imbarcazioni.

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E’ questa una collezione unica al mondo, di ben 250 pezzi costruiti manualmente, (quelli più vecchi risalgono alla fine dell’Ottocento) prelevati dall’antico Cantiere Navale di Siracusa, prima che avvenisse la sua dissoluzione alla fine degli anni ’80 e si costituisse il nucleo iniziale del Museo del Mare di Siracusa (SirMuMa).

Le parti in legno venivano realizzate dagli artigiani e quelle metalliche erano prodotte dal fabbro del cantiere, don Enrico Caracò. Intere pareti sono ricoperte di seghe, pialle, pinze, trapani, scalpelli, chiodi di tutte le dimensioni.

I calafatari e l’arte del Cantiere di Siracusa

Il mastro calafato, in dialetto siciliano calafataro, era l’operaio specializzato nella costruzione navale e nelle manutenzioni nautiche. Il “buzzettu”, l’agile robusta elegante barca siracusana, costruita dalla mano esperta del calafataro, è un’opera d’arte.

Partendo da una tavola di legno, “jabbu”, quasi a forma di L con una curvatura al centro, il maestro costruiva la barca secondo i requisiti propri dell’arte dell’architettura: utilitas, firmitas, venustas (funzionalità, stabilità, bellezza).

Completava il lavoro il calafataggio, l’impermeabilizzazione dello scafo eseguita dal mastro calafato, che con una mazzuola e uno scalpello a punta piatta inseriva canapa o stoppa impregnata di pece tra le tavole del fasciame per renderle resistenti al mare.

Era un’operazione difficile e di estrema precisione, che richiedeva una competenza tecnica che ben pochi possedevano.

Barche, velieri e la Tonnara di Marzamemi

Lungo la scala che porta al soppalco, fanno bella mostra l’effigie ottocentesca di Francesco di Paola, santo protettore dei costruttori navali, e la malinconica poesia di un pescatore di Augusta.

Nel soppalco sono esposti i modellini delle imbarcazioni che hanno frequentato il porto di Siracusa, in gran parte realizzati da Augusto Aliffi: Saettia, Sciabecco, Goletta, Brigoletta, Trabaccolo, Paranza, Cianciolo.

Chiude la mostra una riproduzione in scala 1:100 della Tonnara di Marzamemi, dove si visualizza il percorso da Nord a Sud dei tonni che si conclude nella camera della morte.

Il futuro del Museo del Mare

Per dare maggiore visibilità ai preziosi reperti, il Museo del Mare è stato donato alla Regione Sicilia.

La Sovrintendenza ai Beni Culturali di Siracusa si è impegnata a trasferirlo nei magazzini della cosiddetta Torre dell’aquila alla Marina, come sezione del Museo Bellomo.

Diversi problemi burocratici ne ostacolano ancora il passaggio, ma si spera che in un prossimo futuro il progetto si concretizzi per offrire ai siracusani l’opportunità di riappropriarsi della cultura del mare per sé e per i posteri.

Museo del Mare SirMuMa
Via Gaetano Zummo – 96100 Siracusa
Lunedì e venerdì ore 17.00 – 19.00 – in altri giorni e orari visitabile su prenotazione

Testo di Giovanna Floriddia