
Il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato
Luogo di esperienze multiformi e originali
Vagando per la Bassa padana, la grande pianura del Po, nella zona intorno a Parma, tra borghi e castelli, tra una memoria verdiana e incontri con i famosi personaggi di Guareschi, il sindaco Peppone e don Camillo, più autentici del vero, ci si imbatte in un luogo fantastico, dove, come un signore rinascimentale, Franco Maria Ricci si è fatto costruire per le sue straordinarie collezioni d’arte un palazzo di armoniosa geometria, immerso nel magico Labirinto della Masone, tra diverse specie di bambù in cui si cammina nel silenzio e nel verde delle foglie, tra i fusti slanciati verso l’alto a formare gallerie impenetrabili.
Il Labirinto della Masone, un’oasi naturalistica e culturale di otto ettari coltivati a piante di bambù.
Il Labirinto, che si trova presso il borgo di Fontanellato, è nato nel 2015 da un’idea di Franco Maria Ricci – editore, designer, collezionista d’arte, bibliofilo – e da una promessa allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato dal simbolo del labirinto, metafora della condizione umana.
È stato realizzato dagli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, che hanno ripreso fantasie utopiche e visionarie dell’epoca della Rivoluzione Francese.
Il Labirinto si offre come luogo di esperienze multiformi e originali, che si realizzano attraverso i percorsi nella collezione d’arte, nella biblioteca dove sono raccolti i più illustri esempi di tipografia e grafica e la collezione di tutti i libri curati da Franco Maria Ricci in cinquant’anni di attività, oltre che nelle mostre temporanee.
E soprattutto abbandonandosi al labirinto, dove ci si perde e ci si ritrova, ci si affida alle svolte casuali, ai percorsi paralleli, si sosta in piazzole di meditazione, tra viali ombrosi e accoglienti, imparando a conoscere le caratteristiche delle diverse specie di bambù, riconoscendoli dalla striatura delle foglie o dai tronchi, che alcune specie hanno curiosamente a zig zag.
Ricci si è ispirato al labirinto romano, con angoli retti e suddiviso in quartieri, introducendo qua e là variazioni e piccole trappole: bivi e vicoli ciechi, che nei labirinti romani, rigorosamente univiari, non c’erano.
Tutti i percorsi conducono a una piazza centrale contornata da porticati e ampi saloni, dove sorge una cappella piramidale, sul cui pavimento è raffigurato un labirinto, che ospita concerti, feste, esposizioni e altre manifestazioni culturali.
Nella notte di San Lorenzo in molti si sono ritrovati a guardare le stelle cadenti, accompagnati da musiche e da immagini di cieli stellati tratte dal film ★ – Star (2017) del videoartista austriaco Johann Lurf, un viaggio attraverso i cieli stellati di 100 anni di cinema.
La passione di Franco Maria Ricci per il bambù è iniziata negli anni Ottanta. Da allora ha piantato più di 200.000 bambù di circa venti specie differenti, da quelle nane a quelle giganti.
Il bambù è una pianta straordinaria: non si ammala, non si spoglia d’inverno, assorbe grandi quantità d’anidride carbonica. Il Labirinto è la dimostrazione delle immense potenzialità di questa pianta: il pavimento a parquet degli edifici è stato realizzato con lo stesso materiale e nel book shop è possibile trovare molti oggetti fabbricati in Bambù, dalle sciarpe ispirate a celebri dipinti, agli oggetti per la cura del corpo, a segnalibri, a raccolte di semi rari in buste di carta fatte sempre dello stesso materiale.
La Collezione d’arte e i libri di Bodoni.
La vastissima collezione d’arte del Museo comprende oltre 500 opere fra pitture, sculture e oggetti d’arte, dal ’500 al ’900: dalla grande scultura del ’600 (con Bernini) a quella neoclassica; dalle nature morte ai busti della famiglia Bonaparte tra cui quelli firmati da Thorvaldsen e Chaudet; dalla pittura romantica dell’800 di Hayez e del Piccio alle eleganze Déco, alle sculture di Wildt.
Colpiscono le “Tigri” di Ligabue e, decisamente a contrasto, la rarissima Jaguar degli anni ’60. L’allestimento riflette le predilezioni del collezionista, che hanno ispirato anche la sua attività di editore.
I preziosi libri di FMR sono in bella mostra su tavoli, disponibili alla lettura e alla consultazione.
Balletti Meccanici, la rassegna cinematografica e musicale proposta per tutto il mese di agosto.
Nella piazza centrale del labirinto più grande al mondo cinema e musica si alternano e si intrecciano durante undici appuntamenti di un percorso evocativo e sorprendente.
Segnaliamo, per il 31 agosto, la proiezione di Il cavaliere inesistente (1972) di Pino Zac, unica opera cinematografica tratta dall’opera di Italo Calvino. La rassegna è realizzata con il patrocinio di Parma 2020, del Comune di Parma e del Comune di Fontanellato.
L’intero programma è sul sito: www.labirintodifrancomariaricci.it
Il 5 e 6 ottobre, si svolgerà la quarta edizione di Under the Bamboo Tree, la pianta dalle mille virtù.
Sono previsti incontri, convegni, installazioni e laboratori, una cena stellata a tema bambù, il primo concorso internazionale dedicato alla progettazione e realizzazione di oggetti di design in bambù: Bamboo Rush.
A settembre saranno presentate agli insegnanti le iniziative didattiche per il 2019/2020.
L’accoglienza nelle Suites e le Bontà del Labirinto
Per passare una notte nel Labirinto della Masone sono disponibili due Suites, rifinite con decorazioni, opere d’arte originali e arredi raffinati.
Hosteria e Bottega propongono piatti veloci e prodotti del territorio; il Ristorante Al Bambù offre piatti della tradizione culinaria parmense e italiana, tutto curato dallo chef Massimo Spigaroli
Il complesso del Labirinto della Masone è aperto ogni giorno dalle 10.30 alle 19.00.
Chiuso il martedì. Gli orari variano secondo le stagioni.
Tutti i percorsi del complesso del labirinto sono privi di barriere architettoniche.

