Grecia da scoprire: Tinos, perla delle Cicladi
Spiagge, monasteri, villaggi e gastronomia
A un tiro di schioppo (mezz’ora di traghetto) dalla mondanissima Mykonos, l’isola di Tinos è una vera meta per intenditori.
Non solo perché in vacanza ci vanno soprattutto i greci ed è rimasta ancora felicemente immune dal turismo di massa. Famosa per la “via delle colombaie” e per il santuario ortodosso che ne fa una sorta di Lourdes dell’Egeo, è un luogo affascinante e interessante.
Tutto da scoprire.
Qualche decennio fa il filosofo Cornilios Castoriadis descrisse Tinos come “Isola fatta a mano” e aveva ragione. I villaggi e i monasteri abbandonati, i castelli rovinati, le grotte legate a leggende popolari, i percorsi segreti e il tempio di Megalochari creano una miscela affascinante.
Per non parlare dei fiori, dei profumi, dei muretti di sassi a vista e delle acque limpide e smeraldine.
Incastonati tra le montagne, Tinos nasconde più di 50 suggestivi villaggi dalle tipiche costruzioni bianche e blu. A cominciare da Volax, piccolo borgo cicladico nel cuore dell’isola, famoso per la produzione di cesti intrecciati.
Perdersi per le sue viuzze a leggere le scritte poetiche tracciate sui muri delle case è un’esperienza rigenerante. Come pure una sosta golosa alla taverna Rokos. A strapiombo sul mare sottostante, merita senz’altro una visita anche Kardiani. Ma soprattutto da non perdere è la cittadina di Pirgos, piena di negozietti e gallerie d’arte, che all’attività dell’estrazione del marmo ha dedicato un piccolo ma moderno museo.
Tra le sue case, decorate con i marmi estratti in zona, si trova quella in cui nacque lo scultore Giannoulis Halepas, vera gloria locale. A pochi chilometri si trova invece il porticcolo di Panormos, consigliabile a chi vuole gustare pesce fresco in una delle numerose taverne affacciate sul mare.
Grande attrazione di Tinos è poi il celebre Santuario della Madonna dell’Annunciazione (Panagia Evangelistria o “Megalochari”, vale a dire “colei che concede grandi grazie”). Nel XIX secolo il ritrovamento dell’icona della Vergine fu considerato un evento miracoloso ed ebbe molta importanza nella guerra di liberazione della Grecia dal dominio turco.
Il santuario di Tinos è una delle mete più visitate dai pellegrini ortodossi, che come penitenza per arrivarci fanno la ripida salita a carponi, percorrendo una passatoia con le mani e le ginocchia posate in terra. Il santuario si trova a Chora, capoluogo e porto principale, affacciato su una baia della costa meridionale dell’isola.
Altro motivo di grande interesse sull’isola è la presenza di circa un migliaio di antiche “colombaie”, retaggio della dominazione veneziana. Gli abitanti ancora oggi sono orgogliosi di queste costruzioni, un tempo simbolo di ricchezza e prestigio, e c’è un’associazione di volontari che sta restaurando le più grandi e belle, che si possono ammirare lungo la strada asfaltata che porta da Tarampados a Smardakito.
All’interno di una piccionaia del villaggio di Aetofolia è stato ricavato invece un minuscolo museo della ceramica. La visita guidata, in inglese, viene fatta dal nipote dell’unico ceramista rimasto in attività sull’isola. Qui è possibile acquistare piccoli oggetti in ceramica nel “negozio” vicino al museo accompagnati dalla guida che termina sempre la visita con l’offerta di un gustoso bicchiere di rakì.
Da non dimenticare una gita a Exombourgo, ciò che rimane dell’antica fortezza veneziana, costruita sulla montagna più alta dell’isola, che costituiva il nucleo della antica città di Tinos. Sotto la fortezza si trova la chiesa cattolica del Sacro Cuore che in estate ospita numerosi concerti.
Di spiaggia in spiaggia.
Un discorso a parte meritano le spiagge. Molto battuta dal vento, specialmente nel periodo compreso tra il 25 luglio e il 25 di agosto, Tinos è anche chiamata “l’isola di Eolo”. Ma i turisti che frequentano le sue spiagge non se ne curano più di tanto. Specialmente ad Ag. Marcos (nella zona di Kionia), Ag. Sostis e Ag. Ioannis, sabbiose e attrezzate vicino a Tinos città, abbastanza riparate dal vento e dotate di servizi. Kolimbithra è costituita da due spiagge, una più grande e più esposta adatta ai surfisti ed una insenatura più riparata ed attrezzata. Pahia Amos è selvaggia e difficile da trovare (bisogna fermare l’auto nel parcheggio del Country Club e percorrere a piedi il ripido sentiero che corre lungo il suo muro di cinta).
Famosa per le sue dune, ma assolutamente sconsigliata nei giorni ventosi. La spiaggia di Livada si distingue per le sue rocce scultoree e l’acqua agitata. Da lì si può arrivare fino al faro di Paparghiras o aggirare la montagna più alta di Tinos, Tsiknià.
Bellissime ma non attrezzate sono Ag. Thalassa, raggiungibile da Panormos percorrendo una strada sterrata di circa 1,5 km che parte in fondo alla spiaggia che sia affaccia sul porto, e Ag. Romanos. Quest’ultima è considerata dagli abitanti alternativa a Kolimbithra; quando il mare è agitato sull’una è calmo sull’altra.
Cosa mangiare.
Ovviamente è possibile trovare tutti i piatti caratteristici della cucina greca (dai souvlaki alla mousaka, dagli involtini di melanzane ai fagioloni stufati), ma le specialità locali sono il piatto misto “Pikilia” (con carne, pesce, formaggi e verdure), la “Froutalia” (una frittata fatta con uova, patate, pomodoro, formaggio e salsiccia locale molto saporita), la “Louza” ( salume affumicato simile alla nostra coppa leggermente speziato), il “Kopanisti” (formaggio fresco particolarmente buono a Tinos) o gli “Amygdalota” (dolcetti a base di mandorle variamente aromatizzati). Assolutamente da assaggiare quelli della storica pasticceria Halaris, un’istituzione dal 1923.
Dove alloggiare.
Indirizzo garantito e provato di persona è il resort Nostos (che in greco significa “Viaggio”) che si affaccia direttamente sulla spiaggia di Ag. Ioannis Porto ed è in posizione comoda e strategica anche per girare tutta l’isola in auto o con i bus locali. Appartamenti e studios sono dotati di aria condizionata, wi-fi gratuto e terrazza privata con vista sul mare.
(Info su: www.nostostinos.gr/it/, Tel. 0030 22830 24632 – 6936 721260, info@nostostinos.gr)
INFO – www.visitgreece.gr – www.tinos.gr – www.turismoingrecia.com –
Testo e Foto di Marina Moioli