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Spettacoli

Goodbye Julia: una storia toccante ambientata in Sudan

Scritto e diretto da Mohamed Kordofani, regista sudanese

La vicenda narrata dal film Goodbye Julia è drammatica. Mohamed Kordofani racconta, attraverso i suoi protagonisti, la storia di un Paese di cui poco si conosce, evidenziandone tutte le criticità come il razzismo radicato e le diversità religiose che hanno alimentato uno scenario politico esplosivo fino a provocarne una irrimediabile frattura interna.

Al tempo stesso, attraverso la storia intima e personale dei suoi personaggi, Kordofani propone riflessioni su sentimenti universali come l’odio, la disonestà, l’espiazione e il perdono, evidenziando ancora una volta come, in talune culture, le donne debbano capitolare al patriarcato per sopravvivere e come, la solidarietà femminile sia una strada percorribile per l’affermazione della propria libertà e indipendenza.

Goodbye Julia: sinossi

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Alla vigilia della secessione del Sud Sudan, Mouna, una donna benestante di Karthoum, provoca involontariamente la morte di un giovane uomo del Sud e, distrutta dal senso di colpa, assume la sua ignara moglie come domestica per aiutarla economicamente e redimere così il proprio peccato.

Mouna è una distinta signora di religione musulmana che vive con il marito Arkram a Karthoum. Per assecondare la richieste di quest’ ultimo e non mettere a repentaglio il proprio matrimonio, Mouna ha dovuto rinunciare alla grande passione della sua vita: quella di cantare in una jazz band.

Un tempo cantante famosa e molto apprezzata, ora solo nascostamente e tramite lezioni registrate riesce a tenere allenata la sua bellissima voce; un modo anche per fronteggiare la solitudine che quotidianamente l’accompagna, visti i continui impegni di Akram che lo tengono spesso lontano da casa. Entrambi stanno cercando tenacemente di avere un figlio ma, per problematiche di Mouna, il loro desiderio non è ancora riuscito a concretizzarsi.

Nel frattempo le tensioni nel Paese tra Nord e Sud aumentano, a causa del decesso in un incidente in elicottero del primo vicepresidente John Garang; scoppiano rivolte anche a Karthoum e la stessa casa di Mouna e Akram viene assediata da manifestanti del Sud.

Recatasi segretamente in un locale per assistere a un concerto della sua ex band, poi annullato a causa delle rivolte, Mouna, al ritorno verso casa, trova la strada bloccata e viene costretta dalla deviazione di percorso ad attraversare una zona popolata da sudanesi del Sud.

Lì, per una distrazione mentre è alla guida, Mouna investe inavvertitamente con l’automobile un bambino locale ma, anziché scendere a soccorrerlo, intimorita dal contesto esterno fugge a tutta velocità. E questo nonostante le imprecazioni di Santino, il padre del piccolo che, accortosi dell’accaduto, la invita a fermarsi e a prestare soccorso.

Il giovane sale sulla sua moto e la insegue fino a casa dove Akram, allertato telefonicamente da Mouna del fatto che un uomo del Sud la stava inseguendo, lo attende con un fucile intimandogli di fermarsi. Mouna non fa in tempo a spiegare ad Akram l’accaduto che, di fronte all’ evidente stato di alterazione di Santino, Akram gli spara senza esitazione, uccidendolo.

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Scioccata dall’ accaduto e nell’ incapacità di poter rivelare come sono andate veramente le cose, Mouna si ritrova intrappolata nel vortice di menzogne che viene costruito a protezione di Akram e del fatto che il drammatico evento si sia svolto in un contesto di legittima difesa. Infatti, il caso viene archiviato dalla polizia.

Divorata dal senso di colpa e mossa dal desiderio di pagare “il prezzo del sangue” per liberarsi dell’angoscioso fardello, Mouna inizia una sua personale ricerca per conoscere i familiari delle vittime e verificarne lo stato di bisogno per poterli eventualmente aiutare.

Scopre così che l’uomo viveva con la giovane moglie Julia e il piccolo Daniel, entrambi costretti ora ad arrangiarsi con espedienti in quanto dipendenti economicamente dal capofamiglia Santino e ora rimasti soli. Mouna riesce ad avvicinare Julia proponendole di lavorare per lei come domestica: un modo per poterla aiutare senza essere costretta a rivelare né a lei, né ad altri il proprio drammatico segreto.

Ma con il trasferimento di Julia e del piccolo Daniel a casa di Mouna, inizia per quest’ ultima un percorso ad ostacoli che per lei sarà sempre più difficile fronteggiare e al quale sarà sempre più difficile sfuggire.

Un rapporto di improbabile e inconsapevole complicità si innesca infatti tra le due donne in un crescendo che finirà per cambiare per sempre le vite di entrambe.

Note del regista

Il razzismo praticato per molti decenni dalla maggior parte degli arabi del Nord, dal governo e dal popolo, è stato uno dei motivi principali per cui quelli del Sud hanno scelto la secessione. Mi sono reso conto, allora, che in qualche modo anch’io ero responsabile di quella decisione: per tutta la mia vita, a Khartoum non avevo mai conosciuto nessuno del Sud tranne alcune collaboratrici domestiche, come se avessimo praticato l’apartheid sociale”scrive Kordofani.

Scrivere questo film è stato per me uno sforzo continuo per sbarazzarmi di quel razzismo ereditato, motivato da un senso di colpa, da un desiderio di riconciliazione e da un appello a farlo tutti

Goodbye Julia è un viaggio difficile attraverso la memoria collettiva dei popoli sudanesi e Sud sudanesi che racconta la normale vita quotidiana di due donne legate tra loro da situazioni sociali e politiche insolite che le hanno segnate fortemente.

ll film esamina le dinamiche della complicata interazione tra nordisti e sudisti, così come il conflitto tra progressismo e conservatorismo, nei suoi modelli, e affronta il processo di cambiamento che dobbiamo attraversare per riconciliarci e guarire come persone e come società.

Ed è stato anche piuttosto impegnativo da realizzare, poiché abbiamo dovuto fare i conti con un colpo di stato militare, proteste continue e la mancanza di infrastrutture. Ma, allo stesso tempo, questa rivoluzione sta cercando di cambiare i concetti prima ancora del regime, il che rende il momento ideale per mostrare il film non solo al pubblico sudanese ma al mondo intero”.

Goodbye Julia di Mohamed Kordofani, con Eiman Yousif e Siran Riak. Uscita al cinema il 24 ottobre 2024. Durata 120 minuti. Distribuito da Satine Film.