Gagarine – Proteggi ciò che ami, dalla banlieue di Parigi alla Luna
Un film emozionante, uno spaccato sociale
Gagarine – Proteggi ciò che ami. Nei cinema il 19 maggio.
Gagarine è uno spaccato sociale ancorato alla realtà e animato dalla passione per la fantascienza, che si mescolano in maniera emozionante e personale.
Opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, Gagarine – Proteggi ciò che ami racconta la demolizione dell’enorme complesso residenziale “Cité Gagarine”, un tempo simbolo di modernità e progresso, alla cui inaugurazione aveva presenziato lo stesso astronauta russo cui la denominazione rende omaggio.
Il nome di Gagarin è anche quello del protagonista della vicenda, il giovane Youri, interpretato dalla rivelazione Alséni Bathily, che ha vissuto in questo enorme edificio tutti i suoi 16 anni, affascinato dal mito della conquista dello spazio e della luna.
Cité Gagarine, nella banlieue di Parigi
Gagarine è un gigantesco formicaio dove si creano legami di amicizia e solidarietà, che tuttavia nulla possono di fronte al degrado che anno dopo anno ha devastato il condominio per la scarsa manutenzione da parte delle autorità cittadine.
Dopo un’ennesima ispezione di controllo tra luci rotte, tubi, muri fatiscenti, ascensori in disuso, arriva la decisione inappellabile della demolizione, preceduta dallo sgombero.
Abbandonare gli appartamenti degradati è una ferita per tutte le famiglie, disperse sul territorio, anche se per alcuni andarsene da lì è speranza di abitazioni migliori e di un nuovo futuro.
Youri e il suo sogno nello spazio
Youri non ha neppure una famiglia con cui andarsene, poiché la madre è già lontana con un nuovo compagno e un figlio in arrivo.
Youri ha solo “Gagarine”: qui affondano le sue radici e qui ha sognato di volare verso le stelle. Insieme a pochi amici tenta in ogni modo di resistere, mettendo in campo le sue straordinarie doti ingegneristiche e la capacità di riadattare materiali di scarto.
Nel lavoro di recupero lo aiutano Houssan, l’amico di sempre, e Diana, una ragazza rom, interpretata da Lyna Khoudri, recente premio César come miglior promessa per l’interessante Non conosci Papicha.
Youri e Diana vivono in un mondo ai margini e il loro luogo di elezione è in alto: per la ragazza è una gru da cui lancia segnali luminosi, per lui è lo spazio sul tetto di “Gagarine”, ormai sfollato, dove ha realizzato una specie di base spaziale, con un’ astronave pronta per il lancio in orbita.
Youri è un sognatore dotato di grandi capacità tecniche: non vuole abbandonare il luogo dove è cresciuto, ma usarlo come trampolino di lancio per raggiungere la luna.
Gagarine si tiene in delicato equilibrio tra la denuncia delle condizioni della banlieue parigine, come nella sequenza della distruzione senza pietà della roulotte dove abita la famiglia di Diana, e la suggestione immaginifica delle luminarie che Youri realizza per richiamare l’attenzione sul complesso edilizio di cui è stata decisa la fine, ma che per lui è un mondo ricco di risorse e di avventura.
Tra realtà e fantasia
Il film è stato girato nei luoghi reali, poco prima e durante la demolizione, avvenuta nell’estate del 2019, del progetto abitativo “Cité Gagarine” e i residenti a Ivry-sur-Seine hanno collaborato alle riprese.
Materiale di repertorio è stato utilizzato all’inizio per la sequenza dell’inaugurazione con l’astronauta russo Jurij Gagarin, celebrazione della visione comunista anni sessanta del progresso urbanistico, fatto di costruzioni imponenti e conquista di nuovi spazi.
“Youri è un ragazzo in equilibrio, o meglio in bilico. Le sue radici sono ben salde nel complesso abitativo, ma la sua testa è fra le stelle, in una continua oscillazione fra sogno e realtà, passato e presente. Volevamo che emergesse una visione positiva di un luogo e di una generazione che spesso è stata descritta in modo caricaturale”. Così spiega Fanny Liatard.
“Youri ama quel luogo. Per lui, “Gagarine Cité” non è un’obsoleta utopia, al contrario è il presente che sta vivendo e la base su cui poggia il suo futuro. Abbandonarlo significa perdere tutto: la sua famiglia e il suo mondo immaginario”.
Nel film si alternano i toni freddi del cemento con i rossi accesi delle luci con cui Youri cerca di rivitalizzare i muri che lo circondano.
In delicato equilibrio tra realismo e fantasia, Liatard e Trouilh realizzano il loro promettente esordio, una favola urbana, in cui il sogno riesce a prevalere sul conflitto, valorizzando il senso di appartenenza a un luogo e denunciando come la distruzione di un edificio sia anche la dispersione di una comunità.
Gagarine-Proteggi ciò che ami
Regia di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh, con Lyna Khoudri, Alseni Bathily, Jamil McCraven, Finnegan Oldfield, Farida Rahouadj –
Francia 2020. Nei cinema il 19 maggio – distribuzione officineubu.com