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Festival di Villa Arconati: soprattutto musica, ma non solo

Evento arrivato alla 36ª edizione, dal 26 giugno al 12 luglio 2024

L’edizione 2024 del Festival di Villa Arconati è decisamente trasformista. A rappresentare al meglio questo trasformismo “intelligente” viene chiamato ad aprire la rassegna Arturo Brachetti, che la inaugurerà mercoledì 26 giugno con “Arturo racconta Brachetti”, un’intervista frizzante fra vita e palcoscenico.

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Arturo Brachetti copyright Paolo Ranzani

L’uomo dai mille volti, che in un battito di ciglia (o forse due) è capace di trasformarsi in mille personaggi, si racconta in una serata speciale fatta di confidenze, ricordi e viaggi fantastici. Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, Paolo Poli, la donna ignifuga, il Paradis Latin, e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa, prendono vita in un’intervista al confine tra vita privata e palcoscenico a tu-per-tu con il pubblico.

Festival di Villa Arconati: il programma

Da qualche anno una nuova tradizione ha occupato gli spazi della Villa nel corso del Festival, quella del concerto all’alba. Per il 2024 sarà protagonista Cecilia, che domenica 30 giugno alle 6 del mattino si esibirà con la sua arpa e la sua voce per dare un suono alla meraviglia dei colori dei giardini della villa al sorgere del sole.

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Cecilia_fotoprairie-ver

La musica continua a riprendersi lo spazio da protagonista del Festival lunedì 1° luglio con Vinicio Capossela. Un grande ritorno per il cantautore – la prima volta in Villa fu nel 1995 – che in occasione del trentennale dell’uscita di “Camera a Sud” porterà al Festival uno spettacolo speciale. Infatti Altri tasti, il tour estivo di Vinicio Capossela, lascerà il posto ai “Vecchi tasti”, un concerto unico in cui verranno eseguiti i tredici brani che attingono musicalmente allo swing, alla ballad, al latin.

Il trentennale non vuole essere tanto una celebrazione, ma una reinterpretazione con la consapevolezza di una fase diversa della vita. «Suonare queste canzoni è un modo di continuare ad abitarle – racconta Vinicio – animati più dal sentimento della gratitudine che da quello della nostalgia».

Anche la data successiva del Festival, martedì 2 luglio, racconta qualcosa di storico che resta attualissimo.

Sul palco di Villa Arconati salirà Mauro Pagani, che torna a suonare “Crêuza de Mä”, scritto con Fabrizio De André quaranta anni fa. Pagani riproporrà le avvolgenti sonorità, senza tempo e senza spazio, narrate nell’album che ha cambiato la sua carriera, quella di De André e della musica italiana.

Spazio al racconto in forma di recital teatrale e musicale domenica 7 luglio al tramonto in compagnia di Massimo Finazzer Flory, che presenta “Vissi d’arte, vissi d’amore. Aspettando Giacomo Puccini”, un omaggio al grande compositore nel centenario della scomparsa. Con lui il Coro degli Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano, la soprano Anna Rita Taliento, la mezzosoprano Annunziata Menna, baritono Jung Jaehong. Al pianoforte o tastiera amplificata Asako Watanabe, direttore Filippo Dadone.

Lunedì 8 luglio arriva un altro “artista metafora” per il Festival di Villa Arconati: Jack Savoretti. Inglese di nascita, italiano nell’anima, Savoretti rappresenta al meglio la sensibilità e la curiosità delle giovani generazioni che hanno ascoltato tanti esempi di musiche possibili per poi creare un proprio stile musicale.

Jack Savoretti_

Con oltre 1 milione di copie vendute grazie a 7 album pubblicati in lingua inglese (di cui 2 arrivati al primo posto della classifica UK) in oltre 10 anni di carriera e 20 anni di ricerca espressiva, Jack Savoretti ha scritto numerose pagine di canzoni e poesie raccontando una vita da viaggiatore alla ricerca della sua anima divisa tra l’Inghilterra (dove è nato e tutt’ora vive), l’Italia (da cui prende il cognome e una forte passione per la poesia e il romanticismo), la Svizzera (dove ha studiato) e il mondo intero.

Savoretti può vantare un lungo elenco di collaborazioni che vanno dal pilastro del cantautorato americano Bob Dylan alla diva australiana del pop Kylie Minogue passando per Nile Rogers, James Blunt, Shania Twain ma anche Ex Otago, Natalie Imbruglia ed Elisa.

Ad aprire la serata sarà Kaze, nuova promessa del pop italiano: cantautrice profonda, la cui musica è caratterizzata da una scrittura autentica e sincera, che spazia tra la lingua italiana e quella francese.

La cifra stilistica di questo Festival è decisamente la canzone d’autore, nelle sue tante possibili interpretazioni. Non poteva mancare un altro ritorno importante nella sezione “grandi cantatutori”, quello di Edoardo Bennato mercoledì 10 luglio.

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EdoardoBennato_Foto di Daniele Barraco

A trent’anni dal suo primo passaggio al Festival nel 1994, Bennato salirà ancora sul palco di Villa Arconati per raccontare le sue storie fatte di buoni e cattivi, per sbeffeggiare i potenti e inneggiare alla forza umana delle persone comuni, senza mai dimenticare il più classico tra i sentimenti ispiratori di ogni Artista: l’Amore. Edoardo Bennato torna live con un concerto ad alto contenuto rock&blues proponendo i suoi brani più celebri e una selezione di nuove canzoni tratte dall’ultimo album “Non c’è”.

Giovedì 11 luglio il Festival sarà visitato dalla magia, ovvero la musica e l’anima di Teresa Salgueiro. La voce dei Madredeus, da anni interprete solista, è sempre stata in movimento. Negli ultimi quindici anni ha realizzato album pieni di attenzione per la musica tradizionale portoghese – il Fado – e per la musica tradizionale dell’America Latina e della musica popolare brasiliana tra gli anni trenta e settanta.

Anche attrice, il suo enorme talento le ha permesso di collaborare con personalità appartenenti alle più svariate espressioni artistiche, da Caetano Veloso a Coba, da Patrick Watson a José Carreras, da Mário Lúcio a Carlos Paredes, a Lucio Dalla.

In chiusura dell’edizione 2024 del Festival, Venerdì 12 luglio, ci sarà uno spettacolo porta la firma di un grande giornalista, Mario Calabresi. Andrà in scena “Come suona una fotografia”, spettacolo scritto e narrato da Calabresi che racconta di fotografie capaci di segnare un’epoca, di sintetizzare mille parole, immagini destinate a fissarsi per sempre nella nostra memoria.

www.festivalarconati.com

credito immagine di copertina: ph angelo redaelli