Endocrinologi fanno chiarezza sulla transessualità
Vladimir Luxuria e i transgender
Endocrinologi fanno chiarezza sulla transessualità. Vladimir Luxuria è un camaleontico personaggio di spettacolo (in questo periodo la si può ammirare nel seguitissimo Tale e Quale Show – condotto da Carlo Conti – in onda ogni venerdi su Rai Uno). Non solo, è anche opinionista, scrittrice, autrice ed ex deputato. Come molti trans-gender, è dunque impegnata in varie attività professionali, nonostante vi sia una palese disinformazione che porta spesso a confondere trans con travestiti e ‘mercenari’.
Nata Wladimiro, non ha mai voluto cambiare sesso con l’operazione chirurgica che, secondo l’attuale legge italiana, consente il cambio ufficiale dei dati anagrafici. A questo proposito, la legge 164 (datata anni ’80) non è ancora cambiata ma sentenze recenti di alcuni tribunali potrebbero spingere a fondamentali cambiamenti: arrivare al cambio anagrafico senza operazione sui genitali (come già succede in Germania, Inghilterra e Spagna).
Durante una delle ultime conferenze sul tema transessualità, tenutasi al Palazzo Reale di Milano, ‘Trans-Ame: trattiamo il genere’ si è sottolineato quanto la transessualità sia argomento vastissimo e antico, spesso sottaciuto e certamente misconosciuto, ma sempre rappresentato dal punto di vista storico, letterario, cinematografico, artistico, mistico, sociale, culturale, esistenziale. Tuttavia, quando si tratta di raccontare la cronaca, si nota una non conoscenza ‘di questo mondo‘. Conoscere da un punto di vista scientifico il fenomeno Trans porta ad arrivare a valorizzare le strategie antidiscriminazione sui Media e nella rappresentazione pubblica delle persone transgender consapevoli che il pensiero viaggia sulle parole che, oltre ad essere un potente mezzo di comunicazione, sono uno strumento capace di produrre il cambiamento.
Nati in un corpo che sentono sbagliato, non loro.
Uomini che si sentono donne e donne che si identificano nel genere maschile. La disforia di genere (spesso abbreviato in DIG) è una condizione in cui una persona ha una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico cioè quello assegnato anagraficamente alla nascita. Dietro questa definizione, fanno notare gli esperti, si nasconde un grande disagio perché è l’intera identità dell’individuo che è messa in discussione e con essa le relazioni familiari, amicali, lavorative e occasionali. È un qualcosa che avviene nel cervello invece che a livello genitale.
Non è un problema di preferenze sessuali, quanto della domanda ‘chi sono io?’.
Il fine di queste persone è quello di sottoporsi a terapie mediche e chirurgiche irreversibili. È importante una diagnosi differenziale sulla transessualità per distinguere questa condizione da altre che possono mimarne le caratteristiche ma che in realtà non hanno nulla a che fare. La prevalenza è stimata 1/10-12.000 nati maschi e 1/30.000 nati femmina. Si stima che siano oltre 4 mila le persone che presentano la DIG in Italia. Per far fronte alla complessità e multidisciplinarietà degli interventi e percorsi necessari, l’AME, Associazione Medici Endocrinologi, ha creato un gruppo di lavoro dedicato, che ha l’obiettivo di favorire la formazione, promuovendo incontri per supportare e orientare le persone con Disforia di Genere. E fare chiarezza sulla transessualità.
Il gruppo ha anche la finalità di creare una rete endocrinologica esperta sul territorio nazionale che possa dare risposte sulla base delle esperienze più avanzate, predisporre linee guida, standard condivisi e raccomandazioni sui trattamenti, e diventare un punto di riferimento per le persone che devono affrontare il percorso di transizione a trovare strutture in grado di proporre interventi appropriati. AME cerca di porsi quale punto d’incontro tra tutti i professionisti della rete di assistenza alle persone con DIG, così da rafforzare la multidisciplinarietà richiesta.
www.associazionemediciendocrinologi.it/index.php/…/2527-trans-ame
Se desiderate chiarimenti su problemi di natura sessuale (maschile o femminile) potete scrivere alla dottoressa Bettelli Lelio a: cbchiachia7@gmail.com
immagine di copertina credito @pexel