Disturbi emotivi: la risposta dell’Omeopatia
Disturbi emotivi: la risposta dell’omeopatia. In Europa ne soffre una persona su cinque (dati emersi recentemente dal progetto Emotionalaction, coordinato dall’University College of London). Le emozioni sono funzioni complesse, possono essere nostre amiche – e procurarci attimi di grande gioia – ma anche nemiche. Occorre saperle ascoltare: “Sino ad oggi, le emozioni hanno avuto una considerazione fuorviante, sintetizzata nell’espressione ‘le emozioni sono il sale della vita’. In realtà non servono a dare sapore all’esistenza, sono la porzione visibile del nostro meccanismo d’allarme. Non vi è emozione senza stato di emergenza…ma soprattutto sono la chiave della felicità, a patto di saperle decifrare” scrive Christian Boiron in ‘Siamo tutti fatti per essere felici‘ (Sperling & Kupfer).
A soffrire di disturbi emotivi non sono solo adulti, ma anche bambini e adolescenti che spesso manifestano ansia, irritabilità, nervosismo e insonnia. Caratterizzati da un disagio più o meno forte, questi disturbi implicano spesso difficoltà in relazione a rapporti interpersonali, in famiglia, con gli amici ma anche in ambito lavorativo. “Le emozioni sono espressione di meccanismi nervosi la cui attività si modifica in relazione alle condizioni del nostro organismo, in rapporto al nostro stesso comportamento, alle pressioni ambientali, a ciò che apprendiamo o subiamo. Quando una reazione emotiva risulta inappropriata agli eventi, perché troppo intensa, duratura oppure al contrario assente, limitata nel tempo, siamo di fronte a un disturbo emotivo” afferma il dott. Andrea Calandrelli, medico di famiglia, specialista in Medicina Interna, esperto in omeopatia e fitoterapia.
Cosa può fare l’omeopatia? “Se questi disagi si manifestano in forma lieve e moderata, i medicinali omeopatici possono costituire una valida scelta terapeutica perchè le alte diluizioni che li caratterizzano rendono questi farmaci generalmente privi di tossicità, adatti quindi ai bambini, anche al di sotto dei 2 anni di età, e alle donne in gravidanza” sottolinea Calandrelli. “Inoltre, non presentano di solito effetti collaterali e possono essere assunti, se necessario, in concomitanza con altre terapie farmacologiche senza rischi di interazione. Un ulteriore vantaggio nel trattamento dei disturbi della sfera emotiva è rappresentato dal fatto che gli omeopatici non contengono sostanze sedative o ipnotiche, che provocano in genere dipendenza. Per questo, è possibile sospenderli al miglioramento dei sintomi, senza nessun effetto rebound“.
L’ansia, transitoria o stabile, è un’emozione generata da un meccanismo psicologico di risposta allo stress, che si attiva quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa e che si può tradurre in una serie di fenomeni neurovegetativi e di sintomi somatici tra i quali: cardiovascolari, respiratori, gastrointestinali, neuromuscolari, neurologici, dermatologici e urinari.
“Esiste anche una nuova forma di stress – tecnostress – provocata dall’utilizzo dei dispositivi elettronici e dall’essere sempre connessi, recentemente riconosciuto come nuova malattia professionale” continua il medico. “Tra le categorie più esposte, non a caso troviamo i lavoratori digitali: secondo una recente indagine di Netdipendenza onlus, in Italia ne sarebbe colpito il 45%. Mal di testa, calo di concentrazione, tensioni neuromuscolari, stanchezza cronica, ansia e insonnia ne sono i sintomi più evidenti. Molti di questi sintomi sono sovrapponibili a quelli derivanti dall’elettrosmog, cioè dall’esposizione eccessiva durante il giorno e la notte a campi elettromagnetici prodotti da apparecchiature elettriche, smartphone, computer, tablet, modem o router wifi, e altro“. “Anche in questi casi, i medicinali omeopatici rappresentano una valida opportunità terapeutica che consente di curare questi disturbi, senza inficiare i livelli di attenzione del paziente. E, naturalmente, sono indicati in caso di insonnia (e vari disturbi del sonno, quali ritardo della fase di addormentamento, con interruzioni brevi o prolungate del sonno o con risvegli precoci) se questa è correlata a stress e ansia“.
Omeopatia e gravidanza: gli sbalzi ormonali e i cambiamenti fisici che accompagnano questi nove mesi causano spesso stati di ansia lieve e moderata. “Alle future mamme consiglio spesso una terapia a base di medicinali omeopatici. L’omeopatia, infatti, è indicata per le donne in gravidanza, in quanto rappresenta una scelta terapeutica che salvaguarda il nascituro. Tra l’altro, molti medicinali indicati per la sfera psichica hanno una concomitante azione sulla preparazione fisica al parto e per il travaglio stesso. Anche i giorni successivi al parto possono essere problematici. “Molte neo-mamme sperimentano il baby-blues, un disturbo transitorio che insorge in circa il 70% delle puerpere. Si tratta di una situazione comune, che può dipendere da molti fattori: la stanchezza, i disturbi fisici, la paura di non sapersi occupare del bambino e la fine della gravidanza. I medicinali omeopatici possono essere assunti anche durante l’allattamento, diversamente dalla maggior parte dei medicinali allopatici, perché grazie alle loro alte diluizioni non presentano generalmente rischio di tossicità“.
Bambini e adolescenti. I disturbi legati alla sfera dell’emotività sono particolarmente presenti in queste fasi della vita. Difficoltà ad addormentarsi (Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, Paidòss – www.paidoss.it – oltre un milione di bambini fra 3 e 14 anni soffre di insonnia), capricci, introversione, ipersensibilità spesso rappresentano un normale elemento di sviluppo emotivo del bambino. Gli adolescenti, invece, possono attraversare fasi di timidezza e insicurezza, essere soggetti a umore cangiante, facilmente irritabili. “Secondo la mia esperienza, oltre che a quella di diversi pediatri, i piccoli rispondono in modo significativo ai medicinali omeopatici grazie a un sistema immunitario particolarmente ricettivo verso questo tipo di farmaci. Anche per quanto riguarda la sindrome ADHD (sindrome da deficit di attenzione e iperattività), un disturbo del comportamento che si manifesta con difficoltà nel mantenere l’attenzione nel tempo, nel controllare l’impulsività e nel regolare il proprio livello di attività fisiologica e comportamento” conclude il dott. Calandrelli. “In questi casi, ritengo sia indicato un approccio terapeutico graduale, basato inizialmente sulla psicoterapia cognitivo-comportamentale, che aiuta bambini e adolescenti a sviluppare capacità di autocontrollo. L’utilizzo di medicinali omeopatici può offrire un apporto terapeutico complementare significativo. E può essere utilizzata in congiunzione alla medicina tradizionale. Ritengo comunque importante rivolgersi, per sindromi come questa, a un medico esperto in omeopatia che potrà consigliare una terapia individualizzata“.