Dall’argilla all’algoritmo. Arte e tecnologia alle Gallerie d’Italia
In Piazza della Scala a Milano
Le Gallerie d’Italia ospitano fino all’8 settembre nella sede di Piazza della Scala a Milano la mostra “Dall’argilla all’algoritmo.Arte e tecnologia” che indaga la relazione tra tecnologia, soggettività umana e arte attraverso una insolita serie di circa settanta opere selezionate dalle collezioni di Intesa Sanpaolo e da quelle del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
L’immersione nel mondo degli artisti che nel corso dei secoli hanno fatto ricorso e prestato attenzione alla tecnologia non segue un percorso cronologico, ma procede per accostamenti tematici o stilistici, e coinvolge immediatamente, in un approccio all’inizio straniante ma che invita a realizzare un percorso del tutto personale tra le diversissime opere in mostra.
La relazione tra soggettività umana, arte e tecnologia affonda le radici in concetti arcaici come téchne, l’arte nel senso di saper fare, abilità, mestiere, e logos, ovvero parola, discorso, ragione.
Da quando l’umanità ha mosso i suoi primi passi le applicazioni tecnologiche hanno modificato il contesto dell’azione e l’esperienza della realtà, le relazioni sociali, l’immaginario collettivo e individuale, aprendo nuove prospettive alla creatività in tutti campi, tra cui quello dell’arte.
Oggi, nel contesto della società 4.0 e presto 5.0, la tecnologia arricchisce e modifica i linguaggi, senza soluzione di continuità, proponendo esperienze di robotizzazione e intelligenza artificiale sempre più avanzate e inimmaginabili.
Ma nel percorso dall’argilla all’algoritmo le scoperte vengono sia da opere ormai classiche, che da opere avveniristiche che ci mostrano un decollo nello spazio (nel video di Grazia Toderi), la molteplicità dei punti di vista o la realtà aumentata tra iperrealismo e virtualità in universi tecnologici abitati da robot che coabitano con i bambini (in Ciò che vuole il cuore di Cécile B. Evans), o ancora nell’esperienza della sala cinematografica dove la proiezione di un simil-film noir si unisce a una sperimentazione sonora che immerge gli spettatori in tutti i suoni e i rumori registrati da meccanismi che amplificano la percezione dell’orecchio umano (in The Paradise Institut, di J. Cardiff e G. Bures Miller).
Restano tra le immagini più coinvolgenti le Muse inquietanti di De Chirico, ma anche l’Autoritratto come orologiaio di Agostino Carracci (fine 500), che tiene alto nella mano un orologio dai molti significati simbolici (il tempo, certo, ma anche la perizia di orologiaio dell’artista); colpisce lo sguardo obliquo con cui F. P. Michetti ci guarda, in un Autoritratto, mento all’aria, proponendosi in una inquadratura che nel 1877 anticipa i selfie del nostro tempo, assai più rozzi e inconsapevole, oltreché seriali, ben lontani dalla ricerca visiva e psicologica del pittore, appassionato anche di fotografia.
In molti quadri emerge l’attenzione agli strumenti della guerra, dalle opere di fortificazione, alle armature, ai beni saccheggiati per la celebrazione del trionfo del condottiero, come Alessandro Magno, in un arazzo dei Gobelins (1700 circa) o il veneziano “capitano da mare” Francesco Morosini che festeggia la vittoria contro i Turchi in una fantasmagorica macchina trionfale che poggia su due “elleofanti” riccamente bardati.
Ma possiamo vedere anche le Officine di Porta Romana di Boccioni, o i tram che solcano piazza della Scala già nel primo ‘900, o i primi treni delle Ferrovie Nord, che nella tela di G. Induno accolgono una scena di intimità e vita quotidiana: in un vagone una giovane madre allatta, mentre dal finestrino si vede scorrere la campagna.
Si passa dagli oggetti d’uso dipinti nella Cena di Emmaus (c. 1590) di L. Bassano alle foto seriali di F. De Mura che riflettono sugli aspetti sociali del rito della cena in trattoria; si ammira la ceramica greca, come l’Hydria attica a figure rosse (470-460 a.C.), con le storie raccontate per episodi come in una pellicola, e poi si assiste ai video o alle istallazione di artisti contemporanei, che propongono tanti modi diversi di approcciarsi alla tecnologia, di sentirne il fascino affabulatorio, di anticipare utopie o prospettive catastrofiche, riflettendo radicali cambiamenti sociali e culturali, come nelle installazioni di Hito Steyerl, Roberto Cuoghi, Cally Spooner, dalle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
E ancora si segue la conquista di nuove dimensioni in ambito fisico e immaginario – come testimoniano l’Ambiente Spaziale di Lucio Fontana e le opere di Pistoletto, Gianni Colombo e Bruno Munari.
Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato con giustificato orgoglio:
“Abbiamo dato vita alle Gallerie d’Italia con l’intento di condividere con il pubblico la bellezza dei palazzi e delle raccolte d’arte appartenenti a Intesa Sanpaolo. Grazie alle esposizioni temporanee e in una logica di reciproca valorizzazione, le nostre Gallerie sono diventate anche un luogo in cui conoscere e ammirare i capolavori provenienti dai principali musei nazionali e internazionali. Ne è significativa testimonianza la mostra Dall’argilla all’algoritmo, che riunisce oltre 70 opere dalle collezioni della Banca e del prestigioso Castello di Rivoli, a partire dalla celebre kalpis attica di V secolo a.C. fino all’installazione sonora di Cally Spooner del 2017. Il progetto è il risultato della collaborazione tra due importanti istituzioni, unite dall’impegno di preservare e promuovere i valori della tradizione, approfondendo al contempo i temi e l’arte del presente”.
La mostra è stata curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria – con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli; è arricchita da una serie di eventi collaterali annunciati nella sezione Eventi: si trovano visite guidate per adulti e per gli abbonati Musei Lombardia, attività per famiglie e oratori, laboratori di filosofia per bambini in collaborazione con l’associazione Ludosofici.
Dall’argilla all’algoritmo. Arte e tecnologia – Gallerie d’Italia, Piazza della Scala 6, Milano, fino all’8 settembre 2019
Orari: da martedì a domenica dalle 9:30 alle 19:30 – giovedì dalle 9:30 alle 22:30.
Email: info@gallerieditalia.com
Numero verde: 800.167619