
Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei
A Palazzo Reale di Milano un’occasione per ammirare l’arte internazionale
“Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei” è la mostra che Milano ospita dal 7 marzo al 4 maggio 2025 a Palazzo Reale. Per la prima volta vengono proposte insieme 150 opere di artisti tra i più noti a livello internazionale, un’occasione unica per esplorare i temi della contemporaneità.
L’esposizione si apre con 6 lavori di Cindy Sherman, artista emblematica, in cui vengono anticipati tutti i temi dell’esposizione, come l’indagine sul corpo, l’idea di mascheramento, la riflessione sull’identità attraverso l’uso del ritratto e dell’autoritratto, il rapporto tra reale e artificiale fino alla decostruzione degli stereotipi di genere.
Si viene così introdotti alla sezione successiva che presenta alcuni lavori emblematici di Francesco Vezzoli, Nan Goldin, Lisetta Carmi, Lisa Yuskavage, Piotr Uklanski, e Grayson Perry, opere che si confrontano in un dialogo articolato sul corpo, sull’identità, la trasformazione e la rappresentazione del sé.
Tra reale e immaginario, tra sogno e realtà
Nel percorso espositivo temi e motivi si rincorrono: l’allegoria, la mitologia, la leggenda, la storia, la politica, la società, in un confronto continuo.
L’insieme delle opere di ogni sala evoca un motivo, una tendenza o un tema centrale nella produzione artistica contemporanea: dalla riflessione sul corpo, all’identità di genere e all’orientamento sessuale, ai diritti civili e alla ricerca di libertà… e poi la solitudine, l’introspezione, l’indagine sulle dinamiche di gruppo e di società, lo sfaldamento degli archetipi culturali, la collisione tra mondo naturale e mondo artificiale, temi indagati dagli artisti presenti secondo le diverse sensibilità.
“La mostra invita i visitatori a intraprendere un viaggio attraverso le molteplici espressioni dell’arte contemporanea, capace di interrogare la nostra società e il nostro tempo con sguardi sempre nuovi – osserva Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura – Le opere in esposizione esplorano tematiche cruciali … restituendo un panorama artistico che riflette e interpreta la complessità del presente.”
Questa iniziativa conferma Palazzo Reale come sede privilegiata di confronto e scoperta dell’arte contemporanea, che arricchisce il programma della Milano Art Week 2025.
Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli: le 11 sezioni
Ogni stanza è come la tappa di un viaggio che conduce il visitatore attraverso le molteplici sfaccettature della rappresentazione artistica. Ogni opera è il tassello di un mosaico più ampio, un contributo a un dialogo tra passato e presente, tra particolare e universale, di cui non è possibile dare qui una rassegna esauriente.
Identità, corpo, sessualità e marginalità sono al centro del lavoro di artisti come Wangechi Mutu, Raqib Shaw e Luigi Ontani, che mescolano tradizione e modernità. Roberto Cuoghi e Tammy Nguyen indagano concetti di metamorfosi, mentre Hayv Kahraman e Hiba Schahbaz riflettono sulla diaspora e sul corpo come spazio di memoria. Imran Qureshi e Kiki Smith esplorano la condizione umana attraverso simbolismo e immagini viscerali.
Di Kiki Smith, una delle artiste più conosciute nel panorama internazionale, è in mostra Eve (2001), della serie dedicata a figure femminili iconiche come la Vergine Maria e Lilith.
Particolarmente significativo il confronto tra le opere di Tracy Emin e Lisa Yuskavage, che trattano la sessualità e la vulnerabilità femminile.
Di Tracy Emin è I’ve Got it All (2000), un autoritratto fotografico seduta sul pavimento, con banconote sparse tra le gambe: un’immagine forte che esplora la sessualità, il desiderio e il rapporto ambiguo con denaro e potere.
Lisa Yuskavage in Big Blonde jerking off (1995) raffigura una figura femminile nuda in un ambiente completamente astratto, una sfida alle convenzioni della rappresentazione femminile, che stride fortemente con la serie ispirata alla vita quotidiana delle donne iraniane tra tradizione e modernità, in cui Shadi Ghadirian le ritrae in chador riccamente decorati e colorati mentre si coprono il volto con oggetti domestici.
Poi ancora Muntean/Rosenblum, Martin Maloney e Katja Seib utilizzano l’iconografia popolare per esplorare linguaggi visivi e narrativa. Francis Alÿs, Pietro Roccasalva e Andro Wekua trattano temi di viaggio e trasformazione, mentre Giangiacomo Rossetti e Karen Kilimnik riflettono sul concetto di spazio e realtà.
La mostra prosegue con Hernan Bas, Nicole Eisenman e Paola Pivi, che creano un dialogo sul corpo, il desiderio e la fluidità, e si conclude con Adrian Paci, Marinella Senatore, Massimo Bartolini e Hannah Quinlan, che esplorano esperienze collettive e l’evoluzione dei ruoli sociali.
Un’ installazione sonora per pianoforte a parete, synth e samples, dal titolo “Possiamo andare da un’altra parte?” a cura di Dario Mangiaracina (La Rappresentante Di Lista) accompagna il percorso tra le opere: “è un lavoro sulla memoria, sul disappunto e sulla sua guarigione dal malumore. È pensata perché arrivi da lontano, dall’altra stanza, dalla strada, da un telefono. Ognuno di noi raccoglie memorie audio, le mie sono parole, campanelli e percussioni. Come un arpeggio, la memoria torna e si trasforma. Dove va dipende da noi. Le registrazioni sono avvenute tra Palermo, Roma, Parigi, Londra e Milano tra il 2021 e il 2025”.
“Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei” – A Palazzo Reale dal 7 marzo al 4 maggio 2025

