
Compie 30 anni la nuova guida di “Osterie d’Italia” edizione 2020
Osterie e storia d’Italia secondo Slow Food
La nuova guida di “Osterie d’Italia” celebra la tradizione italiana di accoglienza a trent’anni dalla prima edizione
Osterie e storia d’Italia secondo Slow Food
A trent’anni dalla prima storica edizione esce Osterie d’Italia 2020, la nuova guida Slow Food che segnala le migliori osterie d’Italia, quelle che mantengono viva la tradizione di un modello di ristorazione tipico del nostro Paese, caratterizzato dalla genuinità del cibo e del vino e soprattutto dalla calda e autentica accoglienza.
Nella presentazione tenutasi al Piccolo Teatro Strelher di Milano è stato ricostruito un percorso che ha portato i fondatori e sostenitori di Slow Food a esplorare città e campagne alla ricerca di osterie vecchie e nuove.
Ci hanno così raccontato la storia di famiglie di osti che si sono tramandati le leggi dell’ospitalità e dell’accoglienza nel corso delle generazioni, e ci segnalano la nascita di nuove osterie che mettono in circolo energie giovani per ridare linfa a luoghi antichi, capaci di unire la visione del futuro al tradizionale patrimonio eno-gastronomico italiano.
Le Osterie d’Italia, è stato detto, dovrebbero essere dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, poiché uniscono la cultura materiale a quella immateriale, fatta di accoglienza, rispetto dell’ambiente, spirito d’impresa, sguardo al futuro, capacità di essere luoghi di incontro e di dialogo.
La parola stessa “Osteria” è ricca di suggestioni: è quasi l’anagramma di “storia”, il che ci ricorda come sia elemento presente nel corso dei secoli nella storia d’Italia; ed è etimologicamente apparentata con il latino hostis, che rimanda sia all’ospite che al forestiero o addirittura al nemico, che peregrino e bisognoso di tutto è accolto e rispettato: l’ospite è sacro nella tradizione classica e in quella cristiana.
Quante storie e leggende ce lo ricordano!
Osterie d’Italia è un manuale per mangiare bene,
ma anche una guida per conoscere il territorio e le sue ricchezze.
Per questo la trentesima edizione si arricchisce di strumenti nuovi, come le icone che segnalano i tavoli all’aperto, l’accoglienza agli animali, l’assenza di barriere architettoniche, la vicinanza a stazioni o caselli autostradali, ecc.
La nuova veste editoriale facilita la consultazione e ne fa una fedele compagna di viaggio.
Inoltre è stata approntata anche l’app, che sarà disponibile a ottobre, dove sarà possibile avere sotto gli occhi una mappa con tutte le osterie più vicine.
Di Osterie d’Italia hanno parlato al Piccolo Teatro Strehler il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha sottolineato come «Se Milano è diventata più accogliente, lo dobbiamo anche alle osterie»; Michele Serra che ha letto la storica presentazione della prima guida di 30 anni fa scritta da Gianni Brera; i curatori Marco Bolasco e Eugenio Signoroni e il fondatore e presidente di Slow Food Carlo Petrini:
«La salvaguardia del patrimonio delle osterie si deve in grande misura a questa guida. […] Perché l’osteria è il luogo ideale per sensibilizzare sui temi della sostenibilità e del bene comune. I clienti di domani saranno i ragazzi che ora manifestano per il clima con Greta. Da qui si può partire per immaginare il futuro».
Ma i veri protagonisti sono gli osti chiocciolati.
I primi a salire sul palco sono stati quattro osti milanesi: Cesare Battisti di Ratanà, Juan Lema di Mirta, Angelo Bissolotti dell’Osteria del treno e Sebastiano Corno di Trippa, che hanno brindato con il vino rosso, proprio come si fa all’osteria.
Quindi sono stati attribuiti i riconoscimenti speciali di quest’anno.
Miglior interpretazione della cucina regionale: Antica Trattoria Di Pietro, Melito Irpino (Av)
Miglior giovane oste: l’Oste Dispensa Orbetello (Gr)
Miglior dispensa: Osteria Pecora Nera, Albi (Cz)
Miglior carta dei vini: Visconti, Ambivere (Bg)
Miglior novità della guida: Trattoria Popolare l’Avvolgibile, Roma
Miglior oste: Osteria La Brinca, Ne (Ge)
I numeri della Guida alle Osterie d’Italia 2020
2000 locali visitati e testati anonimamente
1656 locali recensiti
184 nuove segnalazioni
268 osterie con la Chiocciola
399 osterie da visitare per la selezione dei vini
Prezzo 22 euro – www.slowfoodeditore.it
“Cheese 2019: che la rivoluzione naturale abbia inizio”, a Bra, 20-23 settembre 2019
Infine ricordiamo il prossimo evento organizzato da Slow food all’insegna del motto “ Naturale è possibile”. Cheese è la più importante manifestazione internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo e ai latticini e si terrà a Bra dal 20 al 23 settembre.
Quest’anno metterà al centro quella biodiversità invisibile fatta di batteri che rendono vivo un territorio e unico un formaggio.

