Carl Brave, Franco 126 e Coez ci ricordano perché vale la pena visitare Barcellona
Barcellona è un’avventura
Carl Brave, Franco 126, Coez: c’è un lato indie di Barcellona che emerge in tutta la sua forza, ascoltando un pezzo oramai famosissimo come “Barceloneta”.
Una canzone che racconta di viaggi, amicizie, di condivisioni e di amori in una Barcellona che ricorda parecchio l’Italia, fra una citazione del Pigneto e una di Napoli. Ed ecco perché può essere interessante andare a investigare i luoghi di Barcellona citati in questa canzone, come ad esempio La Rambla e Bogatell. Per poi partire davvero e visitarli, di nuovo o per la prima volta.
E per questo motivo ad ogni posto verrà associato un consiglio utile per chi decide di volare verso questi luoghi.
Barceloneta e spostamenti
Si parte ovviamente dal grande protagonista dell’omonimo pezzo: il quartiere di Barceloneta rappresenta uno dei luoghi più magici di Barcellona, forse è l’unico “Barrio” rimasto in città e non a caso le tinte del testo della canzone ricalcano proprio queste caratteristiche.
Perché in fondo si fa riferimento ai botti (“Pare stamo a Napule”), al già citato Pigneto e al “bordello” (in riferimento agli schiamazzi delle vie).
E poi Barceloneta è il quartiere che ospita una delle spiagge più gettonate dai turisti di mezzo mondo.
Si cita il jumbo, ma ormai siamo atterrati e a Barcellona bisogna spostarsi. C’è un posto di blocco, loro dicono di andare senza targa, di fare retromarcia, ma se si vogliono evitare problemi simili è possibile anche sfruttare tram, autobus, metro e tutta la mobilità pubblica, mentre Carl Brave “zompa” la fila dei taxi.
Oppure usufruire della sharing mobility, prendendo ad esempio un eCooltra e correndo sullo scooter per godersi tutta Barcellona in totale libertà.
La Rambla e le parole da dire
Non poteva chiaramente mancare una citazione de La Rambla, vale a dire la via più famosa di Barcellona, in passato già elogiata dalle canzoni di artisti noti come Manu Chao. Su una strada tipica di Barcellona si sente tutto il sound indie di tre degli artisti più apprezzati del panorama italiano attuale. Coez cita “Paso Adelante”, mentre a noi viene voglia di andare (o di tornare) in Spagna.
C’è chi c’è stato in Erasmus e chi invece non l’ha mai visitata e deve ancora imparare la lingua. Ed è qui che il pezzo di Franco 126, Carl Brave e Coez fa sfoggio di uno spagnolo volutamente distorto e italianizzato da sfoggiare sulla via più celebre della città catalana.
Carl Brave e gli altri utilizzano una lingua inventata, anche se in realtà chi parte per la Spagna farebbe meglio a munirsi di un dizionario di spagnolo, sfruttando anche portali online come quello di Babbel ad esempio, sul quale alla voce “spagnolo” è possibile fare dei test sulla lingua in questione. Perché siamo giovani quindi usiamo lo smartphone, perché siamo indie e ascoltiamo questo trio delle meraviglie.
L’importante, una volta arrivati sulla Rambla è non esordire con frasi come “dove andamos”.
Playa de Bogatell e un volo da prendere… al volo
Alla fine de La Rambla troviamo una delle spiagge preferite da chi visita Barcellona, e in questo caso si fa riferimento alla Playa de Bogatell. Dal testo della canzone Barceloneta si capisce chiaramente l’essenza di questo luogo (e non solo), fra turiste straniere che attaccano bottone e totale relax diurno misto a divertimento notturno.
Anche se in fondo Bogatell è tanto altro, perché il suo mare è a dir poco cristallino, a dispetto del suo status di litorale cittadino. E poi c’è quel mix di turisti e di spagnoli, che la rende una spiaggia caotica ma a suo modo rilassante, dove ci si può “spiaggiare” senza problemi.
Da Pigneto a Barcellona, un volo di sola andata targato di Ryanair, che tra l’altro andrebbe prenotato molto prima per non rischiare di pagare prezzi troppo altri. Consiglio: tenete sempre d’occhio le offerte, programmate con largo anticipo e scegliete dei giorni tutti per voi, in modo tale da godervi l’esperienza senza troppi stress.
Altre citazioni, altri consigli
Non manca neanche il calcio, con la citazione a Sergio Ramos (c’è aria di “derby”, perché il difensore è storicamente più legato alla città di Madrid), mentre Franco incontra una francese con la quale si scambia un addio (adios, adieu).
Viene chiamata in causa anche la sangria, mentre all’inizio c’era quel chorizo che di solito riempie i bocadillos.
Altre cose da provare: tapas di ogni tipo, tortillas, churros, tinto de verano.