Canton Ticino insolito tra natura e cultura
Musei poco conosciuti, valli, borghi e…un angolo di Giappone
Succede a volte che proprio i luoghi a noi più vicini nascondano sorprese. E’ il caso del Canton Ticino in Svizzera, incastonato tra le Alpi e la Lombardia, che spazia dalle possenti montagne, alle valli scoscese attraversate dai torrenti che sboccano nel Lago Maggiore, ai laghi.
La varietà del paesaggio attira ogni anno migliaia di turisti con infinite possibilità di escursioni e di attività a contatto con la natura, passeggiate nei borghi e visite alle città. Ma non tutti sanno che nel territorio si possono fare insolite scoperte e trovare piccoli musei, conosciuti da pochi.
A iniziare da Giornico nella Valle Leventina, che separa a nord le Alpi Lepontine e il Massiccio del San Gottardo dalle Alpi Ticinesi a sud, dove sorge la moderna costruzione del Museo La Congiunta, un lungo e stretto edificio in cemento, decisamente inusuale (la chiave per il museo è reperibile nell’Osteria nel centro del paese), che conserva le sculture dell’artista svizzero Hans Josephsohn (1920-2012).
Verso est, nella Valle di Blenio nelle Alpi Lepontine a Corzoneso (frazione di Acquarossa) la Fondazione Donetta conserva l’opera del fotografo ticinese d’inizio ‘900, Roberto Donetta.
L’ Archivio Donetta ha sede nella Casa Rotonda di Corzoneso, a pianta circolare, che risale alla fine del 1700, e attualmente (fino a fine maggio 2024) ospita la mostra “Saluti dalla Valli di Blenio”, frutto di un reportage turistico in valle del 1912.
Verso sud, sul Monte Verità, sopra Ascona, vicino a Locarno, ci attende un angolo di Giappone, “La Casa del tè”, con la sua piccola piantagione e un giardino Zen con vista sul lago, dove sorseggiare l’ambrata bevanda, partecipare su prenotazione alle cerimonie del tè giapponesi ed imparare l’antica arte della Calligrafia.
Naturalmente in Canton Ticino Ascona stessa, con le sue architetture medievali e i caffè e gli alberghi sul lungolago, merita una visita.
Altra scoperta a Verscio, sempre nel distretto di Locarno, località Terre di Pedemonte; qui hanno sede un’ Accademia Teatro universitaria professionale e il Museo Comico, inaugurato nel 2000 dal clown svizzero Dimitri, ora scomparso, che ha raccolto una collezione di 600 pezzi durante la sua lunga carriera in ogni parte del mondo.
Si trovano strumenti musicali, maschere, figure di elefanti (animale portafortuna di Dimitri), fotografie, oggetti, sculture e giocattoli (il museo è visitabile fino a dicembre nei giorni di spettacolo, da gennaio a marzo su richiesta).
A Locarno la parte vecchia si snoda attorno al lago, nella parte bassa: da Piazza Grande con la Torre del Municipio, diversi palazzi e i tipici portici in stile lombardo, si arriva sul lago con i giardini pubblici e il Casinò del 1910, per proseguire sul Lungolago Motta, la passeggiata per eccellenza.
Per la parte alta della città, sempre da Piazza Grande si sale lungo un pittoresco incrocio di viuzze fino al Castello, costruito nel 1300 dai Visconti; numerose e suggestive sono le chiese e le vecchie case con i cortili porticati, in particolare Casa Rusca, elegante dimora del 1600 con portale in granito, cortile a tre ordini di logge e balconcini in ferro battuto, oggi sede della Pinacoteca Comunale.
Canton Ticino insolito: anche a Lugano
Spostandosi da Locarno verso Lugano sulle alture del Monte Ceneri di Rivera si trova il Museo della Radio, che racconta, attraverso un percorso didattico, la storia della radio da Guglielmo Marconi – a fine 1800 – a oggi.
Poco distante invece da Lugano, a Montagnola, località dove lo scrittore tedesco Herman Hesse ha vissuto per oltre quarant’anni, dal 1919 fino alla morte nel 1962, sorge il Museo Hermann Hesse, inserito nella Torre Camuzzi, parte del complesso storico di Casa Camuzzi, che raccoglie oggetti personali, fotografie, libri ed acquarelli.
A Lugano, la città più mediterranea del Ticino tra il Monte San Salvatore e il Monte Bré (raggiungibili entrambi in funicolare), hanno sede prestigiose collezioni d’arte, pubbliche e private, e le architetture di Mario Botta, tra cui la Banca del Gottardo.
Nella parte vecchia della città la Cattedrale di San Lorenzo da cui si scende con una lunga scalinata fino a Piazza Cioccaro, dove lungo le caratteristiche stradine si possono ammirare belle facciate ad archi e molti palazzetti patrizi.
Oltre l’imbarcadero centrale e Riva Albertolli si arriva al grande Parco Civico con innumerevoli specie di piante secolari ed esotiche e, al centro, Villa Ciani che ospita il Museo Civico di Belle Arti.
Scendendo verso Chiasso e l’Italia a Mendrisio si può visitare nella Galleria Baumgartner il Museo della Posta Svizzera, che custodisce oggetti, documenti, fotografie, apparecchi e un archivio cartaceo di quando, nel passato, si scrivevano lettere di ogni tipo, pubbliche e private.
Possiamo conoscere e curiosare il materiale esposto grazie all’opera di recupero e conservazione di Peter Lüthi, ex funzionario della Posta Centrale di Lugano, e Kurt Baumgartner, direttore della Galleria Baumgartner e appassionato di storia postale.
La Galleria, fondata oltre vent’anni fa, grazie all’iniziativa del collezionista e imprenditore Bruno Baumgartner, ospita anche modellini ferroviari, realizzati dalle principali aziende del settore, che fanno la gioia dei collezionisti.
Una sosta a Mendrisio permette non solo di girare nel centro storico di impronta barocca, visibile soprattutto a Palazzo Pollini (1720) con un bellissimo portico a colonne, ma anche di conoscere un altro particolare museo, il Museo del Trasparente a Casa Croci.
I trasparenti, comparsi a fine 1700, sono preziosi oggetti decorativi che vengono portati in processione durante la Settimana Santa.
Si tratta di 26 oggetti (lampioni, strumenti della Passione, vele, lesene, balconcini, tempietti…): quadri notturni che illuminano l’antico borgo durante le Processioni storiche che, da poco, sono entrate a far parte del Patrimonio Unesco in quanto patrimonio mondiale delle “tradizioni viventi”.
crediti immagine di copertina Lugano Region /Milo Zanecchia