Candida: infezione diffusa e poco conosciuta
Come curarla ed evitare le recidive
La Candida è tra le infezioni intime femminili più diffuse: più del 75% delle donne italiane ha avuto un’infezione da Candida nell’arco della sua vita e ben 1 donna su 3 ha sofferto di questo problema solo nell’ultimo anno. Ma è anche un disturbo insidioso perché le ultime ricerche rivelano che le italiane hanno ancora le idee ben poco chiare su cosa sia effettivamente la Candidosi, quali siano i sintomi, i fattori disponenti o le fasce d’età più a rischio d’infezione.
Tra l’altro la Candida è anche colpevole, se trascurata, di dispariunia – dolore ‘femminile’ in ambito sessuale al momento della penetrazione – perché si può sviluppare una patologia infiammatoria (vestibolite vulvare). La dispariunia ha molte sfaccettature e può avere origini fisiologiche o psicologiche (nella maggior parte dei casi) e in ogni caso rende la vagina una porta chiusa – al segnale di dolore genitale si ha forte contrazione delle pareti – che si trasforma in una fortezza inespugnabile che impedisce i rapporti sessuali completi.
Conferma la cattiva conoscenza della Candida, un’indagine che Bayer ha commissionato a GfK Health, ‘Candida: tanto diffusa quanto sconosciuta’. L’80% delle italiane che ha sintomi di Candida non sa attribuirli a questo fungo e il 50% interrompe la cura prima del tempo. Boom delle giovanissime: il 28% delle adolescenti italiane che si rivolge ad un ambulatorio pubblico ha un’infezione da Candida.
Dalla ricerca emerge che ben l’80% delle donne affette da Candida non riesce a diagnosticarla, presenta infatti i sintomi propri di questa infezione, ma non è in grado di attribuirli ad essa. Dai dati di letteratura, emerge invece un altro dato decisamente preoccupante: una volta che viene diagnosticata la Candidosi e consigliata la terapia, il 4% non inizia neppure il trattamento e, tra le donne che invece iniziano la cura, una su 2 interrompe la terapia prima della sua conclusione, esponendosi quindi a rischio di recidiva.
La Professoressa Alessandra Graziottin – Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del Centro San Raffaele Resnati di Milano – dichiara: “La maggior parte delle persone non sa che la Candida è un germe naturalmente presente in tutti gli esseri umani. In condizioni di salute, la Candida è silenziosa/dormiente, in forma di spora. Quando si attiva, assume la forma di ifa: diventa patogena e causa sintomi diversi a seconda della sede e dell’organo colpito. Cattive abitudini, alimentazione sbagliata, terapie antibiotiche, o anche altre malattie come ad esempio il diabete, possono favorire la proliferazione del fungo e dar luogo a Candidosi sintomatica. Una cura sommaria non porta alla soluzione del problema, tutt’altro. Basti pensare che recidiva circa il 40% delle infezioni da Candida”.
Un altro campanello d’allarme scatta quando ci si focalizza sulle giovanissime; la prevalenza dell’infezione da Candida nelle adolescenti sessualmente attive, infatti, è del 42%. Perché: “Le vaginiti da Candida esplodono dopo la pubertà per il ruolo che gli estrogeni hanno sulla transizione della Candida da forma inattiva (spora) a forma patogena (ifa). Basti pensare che un terzo delle visite ambulatoriali ospedaliere delle adolescenti sono effettuate per vaginiti da Candida”.
Grazie all’esperienza maturata negli anni e alla proficua collaborazione con medici e istituzioni, Bayer è impegnata in una costante attività educazionale e di ascolto delle esigenze femminili, con l’obiettivo di contrastare disinformazione e falsi miti, educare a stili di vita sani ed autoprotettivi e offrire soluzioni semplici, mirate e pratiche, in caso di sintomi fastidiosi, come la vulvovaginite da Candida. L’ultima innovazione della famiglia Gyno-Canesten è Gyno-Canesten Monodose (una capsula molle vaginale 500mg di clotrimazolo) che, con un solo trattamento, combatte l’infezione in modo rapido, pratico e sicuro. Il dottor Filippo Murina Responsabile del Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore dell’Ospedale V. Buzzi – Università degli Studi di Milano – alla luce della sua quotidiana esperienza con le assistite, dichiara: “La conoscenza dei fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento è utile per inquadrare il problema. Se si è contratta la vaginite da Candida, un fattore decisamente importante nel trattamento è l’aderenza alla terapia. Una terapia locale e mirata, sicura e a mono-somministrazione garantisce il 100% della compliance e restituisce il benessere intimo e psico-fisico”.
Se desiderate chiarimenti su problemi di natura sessuale (maschile o femminile) potete scrivere alla dottoressa Bettelli Lelio a: cbchiachia7@gmail.com