Buddhismo: filosofia, scienza, religione
Il Buddhismo trova la sua massima diffusione nel Sud-est asiatico e secondo un recente studio si ritiene che i buddhisti oggi siano 350 milioni, circa il 6% della popolazione mondiale. Così è la quarta religione più diffusa al mondo. In Italia è la terza professione di fede, dopo il Cristianesimo e l’Islam. I Suchenden – dal verbo tedesco suchen cercare- sono gli esseri umani che non si accontentano della superficie delle cose, ma che vogliono rendersi conto di sé stessi e dei rapporti che intercorrono con il mondo, aspirando all’Assoluto. Siddharta- il protagonista dell’omonimo romanzo di Hermann Hesse– sapeva, nelle profondità del proprio essere, riconoscere l’Atman, indistruttibile, uno con la totalità del mondo. Questo, infatti, sta a fondamento della dottrina del Buddhismo: individuare la via più adatta di ognuno per raggiungere l’illuminazione, tramite il controllo della propria mente, delle proprie azioni e dello sviluppo della saggezza. Il Buddhismo, più che una religione, è di fatto ,una filosofia spirituale senza teologia, che si rivolge perlopiù all’indagine della realtà interiore e che basa i suoi fondamenti su un’analisi introspettiva alla ricerca della natura e del significato dei suoi fenomeni. Esso è quindi filosofia, scienza e religione. Il Buddhismo nasce tra storia e leggenda nel V secolo A.C. con la nascita di Siddharta Gotama, ricco principe che liberandosi dall’ortodossia dei Brahmini – depositari dell’autorità spirituale nella religione induista- riesce a liberare sé stesso, superando l’Ego, la dualità dell’angoscia e della paura, dell’attaccamento alle cose e le illusioni della vita ordinaria. In questo modo raggiunse il nirvana, meditando nella posizione del loto sotto l’albero del bodhi. Egli visse per circa 80 anni, predicando il Dharma all’umanità e convertendo un grande numero di persone, costituì l’Ordine dei Bhikku, i monaci buddhisti a cui furono ammesse anche le donne.
Nel corso del tempo, così, il Buddhismo si è differenziato in una serie di scuole che hanno elaborato correnti in parte diverse da quella delle origini, i cosiddetti ‘veicoli’. Il Buddhismo Hinayana – del Piccolo Veicolo- di cui il Theravada è la setta più aderente agli insegnamenti del Buddha- è il veicolo della liberazione individuale. È un’elaborazione analitica della vita, e la sua teoria fondamentale si basa sulle Quattro Nobili Verità, che possono essere descritte come il problema, la causa, la soluzione e il percorso per raggiungere la soluzione, per mezzo dell’aspetto pratico. Secondo questo veicolo, seguendo le regole dell’Ottuplice Sentiero, il singolo si libera dai legami e dagli attaccamenti mondani, raggiungendo il nirvana. A questo ‘veicolo’ si aggiunse quello Mahayana – del Grande Veicolo– di cui il patriarca è Nagarjuna. In questa corrente, si dà più importanza alla salvezza universale. La figura cruciale è infatti quello del bodhisattva, colui che pur essendo in grado di raggiungere il Nirvana, rallenta tale realizzazione per aiutare gli altri esseri a liberarsi. Scuole più indipendenti sono quelle del Buddhismo Tantrico Vajrayana – il cui massimo esponente è il XIV Dalai Lama– e quello Zen, con la sua dottrina del vuoto mentale e dell’autonatura– secondo cui la natura del Buddha è innata in ogni essere vivente.
Nichiren Daishonin è considerato un grande riformatore del Buddismo medievale giapponese. La sua dottrina si basa sul Sutra del Loto, predicato dal Budda originale Shakyamuni, e sugli insegnamenti dei filosofi T’ient-t’ai (538-597) e Dengyo (767-822). Egli nacque in Giappone nel 1222, in un’epoca caratterizzata da gravi disordini sociali e rovinosi disastri naturali che affliggevano la popolazione. Fin da ragazzo Nichiren si domandò per quale ragione gli insegnamenti buddisti non permettessero più alle persone di vivere in modo felice e realizzato e decise di cercare una risposta. A sedici anni si fece monaco e si dedicò completamente ad approfondire lo studio dei sutra. Tale disamina lo convinse che il Sutra del Loto contenesse l’essenza dell’illuminazione di Shakyamuni e la chiave per trasformare la sofferenza umana e far rifiorire la società. Il Sutra del Loto afferma che tutte le persone, indipendentemente dall’estrazione sociale, dal sesso, dall’educazione, dalle capacità individuali possiedono intrinsecamente dentro di sé le qualità di un Budda e sono dunque altrettanto degne del massimo rispetto. Nichiren stabilì inoltre che l’invocazione del titolo del sutra Myoho-renge-kyo preceduto dal termine Nam (in sanscrito “dedicarsi”) fosse la pratica universale che consentiva a tutti di manifestare la Buddità inerente alla propria vita e di ottenere la forza e la saggezza per superare ogni avversità. Egli vide in questo sutra un veicolo per la realizzazione di tutte le persone, chiarendo che ogni essere umano può ottenere l’Illuminazione e vivere felicemente nella vita presente. Il Buddismo di Nichiren Daishonin fornisce una via per manifestare la saggezza illimitata e l’energia vitale della Buddità inerente alla vita, che ogni essere umano può percorrere indipendentemente dalle circostanze in cui si trova. Ogni persona ha il potere di superare qualsiasi difficoltà, vivere un’esistenza di valore e influenzare positivamente la comunità in cui vive e il mondo intero.
Al centro del Buddismo di Nichiren, praticato dai membri della Soka Gakkai, c’è l’invocazione Nam-myoho-renge-kyo e un oggetto di culto, un mandala, denominato Gohonzon. Tre sono gli elementi basilari della pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin: recitare la frase Nam-myoho-renge-kyo come preghiera per sé e per gli altri; studiare i suoi insegnamenti e sforzarsi per condividerli e diffondere il punto di vista del Buddismo sulla dignità e potenzialità di ogni forma di vita. Gli appartenenti alla Soka Gakkai seguono una pratica quotidiana la mattina e la sera, denominata Gongyo, che consiste nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e di parti del Sutra del Loto. È considerato una delle scritture buddiste più importanti, che ha ampliamente influenzato la tradizione mahayana in tutta l’Asia orientale. La Soka Gakkai (letteralmente “società per la creazione di valore”) nacque nel 1930 come gruppo di studio di educatori riformisti. Il suo fondatore Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944), un pedagogo e insegnante che pochi anni prima aveva abbracciato il buddismo di Nichiren Daishonin, si dedicò appassionatamente alla riforma del sistema educativo giapponese trovando nel buddismo conferma e ulteriore motivazione alle sue idee innovatrici.
Attualmente i membri della SGI considerano Daisaku Ikeda (filosofo buddista e costruttore di pace che nel corso degli anni si è impegnato a sostegno delle Nazioni Unite e nella promozione del dialogo tra culture, religioni e tradizioni differenti per la cui realizzazione ha incontrato premier, accademici e leader religiosi di tutto il mondo), come il loro maestro per la profondità della sua comprensione del Buddismo e per i suoi continui sforzi di incoraggiare gli altri ad approfondire la loro comprensione e acquisire la capacità di diventare felici attraverso la filosofia e la pratica del Buddismo.