“Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris” al Castello di Novara
Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris è la mostra di quest’anno al Castello di Novara, curata dalla storica dell’arte Elisabetta Chiodini per METS Percorsi d’Arte. Dal 7 novembre al 4 aprile 2024.
Nelle sale del Castello di Novara si dipana un percorso che porta i visitatori nella Parigi tra fine ‘800 e inizio ‘900, con alcune incursioni anche a Londra, l’altra grande capitale attrattiva del tempo.
A Parigi si ritrovano celebri artisti italiani conosciuti internazionalmente come Les Italiens de Paris. Tra loro Giovanni Boldini, Giuseppe de Nittis, Vittorio Matteo Corcos, Antonio Mancini, Federico Zandomeneghi e altri protagonisti di quella indimenticabile stagione.
Nelle otto sale del Castello di Novara sono esposte novanta opere famose e affascinanti.
Le Esposizioni universali e la nascita del mercato dell’arte
Con le prime Esposizioni Universali, Parigi e Londra attraggono milioni di visitatori da tutta Europa e diventano centri del mercato internazionale dell’arte.
Dagli anni Sessanta intraprendenti mercanti si contendono le opere di giovani promettenti con contratti “in esclusiva”. Diventano così intermediari tra compratori e artisti, imponendo il loro gusto.
Tra i mercanti più famosi ricordiamo Adolphe Goupil, Friedrich Reitlinger, Thomas e William Agnew, Algernon Moses Marsden, che influenzano il successo e l’attività degli artisti in mostra.
Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris: percorriamo le otto sale
in cui le opere sono raccolte
per temi e per autori
Sezione I – I pittori italiani alla conquista del mercato internazionale
Nelle prime due sale incontriamo un’antologia di opere di artisti che entrano con successo nel mercato internazionale proponendo temi orientali o in costume, tra storia e folklore.
Tra le opere La Maddalena (1875) di Domenico Morelli, maestro di tanti e i due capolavori di Francesco Paolo Michetti: Processione del Corpus Domini a Chieti (1877) e La mattinata (1878), su temi della cultura popolare abruzzese.
Sezione II – De Nittis e Boldini tête- à- tête
Qui incontriamo i due artisti più noti: Giovanni Boldini e Giuseppe de Nittis, diversissimi tra loro e che si detestavano cordialmente. Dipinti ad olio e pastelli illustrano l’evoluzione della loro poetica.
Di Boldini ammiriamo i dipinti dedicati a Berthe, modella e amante per dieci anni: Berthe che esce per la passeggiata, Berthe legge la dedica su un ventaglio; della sensuale Gabrielle de Rasty, con cui Boldini ha un’intensa relazione, si ammira il famosissimo La contessa de Rasty seduta sul divano. E ancora la celeberrima Amazzone e la vivace Fanciulla con gatto nero.
Di de Nittis si espongono La discesa dal Vesuvio; inoltre Sulle rive della Senna e Dans les blé, entrambi del 1873. I pastelli Signora seduta in giardino e Fiori d’autunno, sono tra le ultime opere di De Nittis, scomparso nel 1884 a soli trentotto anni.
Sezione III – Antonio Mancini: realtà e visione tra Napoli e Parigi.
Antonio Mancini appena diciannovenne e poverissimo, grazie all’amicizia con il conte Albert Cahen d’Anvers, riesce a inserirsi nel mercato francese. La sala ospita nove capolavori assoluti eseguiti tra Napoli e Parigi dal 1872 al 1878, tra cui Lo scolaretto e i celeberrimi Piccolo savoiardo e Scugnizzo con chitarra, ritratti dello stesso ragazzo ambientati nelle due diverse città.
Sezione IV – Zandomeneghi. Un “breve soggiorno” lungo una vita.
Il veneziano Federico Zandomenghi va a Parigi nel 1874 per “un breve soggiorno di studio” e vi resterà. Ne ammiriamo lo straordinario Ritratto di Diego Martelli con berretto rosso, Le Moulin de la Galette, Madre e figlia e altre opere del periodo d’oro.
Sezione V – La vita cittadina. Parigi – Londra vis-à-vis
Place Clichy di Boldini e Flirtation di De Nittis mostrano scene della moderna vita quotidiana delle metropoli.
Ammiriamo soprattutto la straordinaria Westminster di De Nittis, un capolavoro assoluto e modernissimo, che fa sentire chi guarda parte della scena. Completa la sala Place d’Anvers a Parigi di Zandomeneghi.
Sezione VI – Attimi rubati: l’universo privato
Nella piccola “cella” una scelta di nudi femminili colti in intimità riflette le differenti sensibilità degli artisti al tema: Giovane in déshabillé con specchio di Boldini; Nudo di schiena di De Nittis; Nudo coricato di Zandomeneghi.
Sezione VII – Vittorio Corcos e i primi passi nella Ville Lumière
Il livornese Vittorio Matteo Corcos, giunto ventenne a casa De Nittis “senza nemmeno un biglietto” nel 1880, solo pochi mesi dopo firmerà un importante contratto con Goupil. Esposte La farfalla; L’inglesina, Ragazza in riva al Lago e il celeberrimo Le istitutrici ai campi Elisi.
Sezione VIII – Il ritratto mondano
Infine i “ritratti mondani” di Boldini e Corcos, per cui sono ricercatissimi e famosi.
Ecco le Sorelle cilene Subercaseaux, il Ritratto di René Cole raro soggetto maschile, La Contessa Speranza in uno straordinario abito da sera con perline e jais di Boldini.
Di Corcos sono esposti il ritratto del soprano Lina Cavalieri, e l’inedito Ritratto della contessa Lia Silvia Goldmann Clerici.
“Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris” al Castello di Novara
Promozioni incrociate per chi visiterà la mostra monografica su De Nittis al Palazzo Reale di Milano, dove andrà Westminster, che resterà a Novara come “immagine clonata” ad altissima definizione in dimensioni reali.
Prenotazioni e visite guidate: info@adartem.it – informazioni online www.metsarte.it