Benessere sessuale maschile: fare prevenzione e rompere i tabù
Il 4 settembre ci si occuperà degli uomini e della loro salute
29 Agosto 2024/
Fondamentale la prevenzione, anche per gli uomini: in occasione del 4 settembre, Giornata Mondiale dedicata al Benessere sessuale, l’Università di Pavia, con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, e SIAMS, Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità, con il supporto di Cooper Consumer Health, nell’ambito delle ricerche dell’Osservatorio “Occupiamoci di Uomini – La salute sessuale maschile fra tabù e disinformazione” richiamano l’attenzione sui dati emersi.
Dalle tante interviste con medici specialisti della sfera sessuale – andrologi, urologi, ginecologi e sessuologi italiani, – sono emersi 6 punti importanti da tenere in considerazione per migliorare la qualità del benessere sessuale, considerando che la popolazione è sempre più anziana, elemento che incide sistematicamente sulle patologie della sessualità.
Dopo 25 anni dalla commercializzazione dei primi trattamenti orali per l’impotenza maschile, l’approccio al trattamento della disfunzione erettile sta cambiando con l’arrivo nelle farmacie di un nuovo dispositivo medico ad uso locale in gel, che non richiede ricetta medica. Questo sviluppo offre un’alternativa più accessibile e immediata, contribuendo a una maggiore apertura e consapevolezza nella gestione della salute sessuale maschile.
Sei passi verso un benessere sessuale maschile completo
Dalla prevenzione e dialogo alla consapevolezza e apertura con il partner: strategie fondamentali per rompere i tabù e migliorare la salute sessuale degli uomini.
La patologia sessuale non ha età.
Dalla ricerca è emerso che gli uomini italiani ricorrono alle cure mediche per la salute genitale e sessuale solo a necessità e, in generale, solo in età avanzata. I medici specialisti, coinvolti nell’Osservatorio sulla sessualità maschile, sottolineano l’essenzialità di verificare periodicamente il proprio benessere con controlli accurati, come visite regolari dall’andrologo, così come accade con il ginecologo per le donne, già in età puberale.
Una chiacchiera al giorno toglie il medico di torno.
Un rapporto aperto e continuo con un medico di fiducia aiuta in caso di necessità ad affrontare tempestivamente la situazione: a partire da piccoli suggerimenti farmacologici con rimedi topici sino alle analisi e terapie più complesse – in caso di patologie cardio vascolari o sindrome metabolica, ad esempio – sapere sempre che cosa accade al proprio corpo avvantaggia nel caso di diagnosi precoce.
La prevenzione oggi, dice ancora la ricerca, è una questione urgente per la salute sessuale maschile.
L’educazione sessuale ci riguarda tutti, sempre.
Le giovani generazioni sono esposte a contenuti espliciti gratuiti senza filtri. Gli smartphone e, in generale, una vita always on, hanno trasformato il consumo di materiale pornografico già dalla giovanissima età. Quindi, l’apertura la sessualità non è solo appannaggio della relazione con il proprio medico ma soprattutto inizia dalla propria famiglia e dagli affetti: c’è l’urgenza di fornire strumenti già ai giovani pre-adolescenti per chiarire la differenza emotiva fra relazione reale e finzione pornografica. Più in generale di affrontare la conoscenza del proprio corpo e di quello dell’altro per avere rispetto di entrambi.
Dialogo con il partner.
Per le generazioni più adulte, meno abituate a parlare apertamente della sfera sessuale in famiglia, un importante discrimine è rappresentato dall’apertura con il partner. Soprattutto nel caso si manifestino primi segnali di disfunzione erettile o eiaculazione precoce, riuscire a verbalizzare lo stato d’animo con una persona di fiducia, coinvolta sentimentalmente, aiuta a non isolarsi a non sentirsi incompresi e quindi a non sentirsi frustrati innescando un circolo vizioso di silenzio e negazione.
Apertura fra pari.
Dalle interviste con i sociologi e dall’analisi di oltre 200 fonti di letteratura scientifica sul tema, è emerso altresì che ancora oggi soprattutto gli uomini non condividono all’interno del gruppo le proprie debolezze per un freno culturale, che penalizza chi si mostra debole e vulnerabile in termini sessuali. Questo silenzio può avere conseguenze significative sulla salute sessuale, impedendo il riconoscimento precoce di problemi e limitando l’accesso a soluzioni efficaci.
Superare questo tabù è fondamentale per promuovere un benessere sessuale più inclusivo e realistico, dove l’apertura e il confronto diventano strumenti di crescita personale e collettiva.
Attenzione ai rimedi “miracolosi”.
Se da un lato la globalizzazione digitale ha aperto tante opportunità, dall’altra non evita rischi. Quando si parla di dispositivi medici, farmaci, cosmetici, è bene affidarsi al medico e al farmacista per scegliere il prodotto più corretto, in base alle proprie esigenze, e per effettuare l’acquisto tramite canali off e online sicuri e conosciuti.
Il benessere sessuale significa anche curarsi con consapevolezza, senza credere nei miracoli.
L’Osservatorio sulla sessualità maschile e sul suo peso sociologico è un importante strumento di comunicazione per parlare di una condizione che, ancora prima di essere sanitaria, è culturale. Secondo l’Università di Pavia, è necessario coinvolgere anche i Centri Antiviolenza per capire quali strumenti mettere in atto per disinnescare i risvolti più critici della mascolinità tossica.
Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è una delle problematiche più comuni tra gli uomini, con un impatto crescente a livello mondiale connesso anche all’innalzamento dell’età della popolazione. Sarà utile esaminare alcuni dati recenti:
Come riporta Adnkronos Demografica, entro il 2025 si prevede che circa 322 milioni di uomini nel mondo soffriranno di disfunzione erettile. Questa condizione continua a rappresentare una sfida significativa per la salute maschile a livello globale.
In Italia, il mercato dei farmaci per questa patologia è particolarmente rilevante.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha riportato che nel 2023 le vendite ufficiali di questi farmaci hanno superato i 200 milioni di euro, posizionando l’Italia al secondo posto nel mondo, subito dopo il Regno Unito, per consumo di farmaci destinati a trattare la disfunzione erettile. Il consumo di questi farmaci è in costante crescita dal 2015, con un incremento totale del 90% e una variazione media annuale del +9,6% e un incremento pari al 5,7% rispetto all’anno precedente.
A livello regionale, il consumo di farmaci per la disfunzione erettile nel Centro Italia è superiore del 22% rispetto alla media nazionale. Al Sud, i consumi sono in linea con la media nazionale, mentre al Nord risultano inferiori dell’11%. La Campania registra i consumi più elevati, seguita da Lazio e Toscana. Lazio, Trento e Abruzzo hanno registrato gli incrementi più significativi, superiori al 10%.
Se desiderate avere chiarimenti su problemi di natura sessuale (maschile o femminile) potete scrivere alla dottoressa Bettelli Lelio a: cbchiachia7@gmail.com
Assistente psicologa, direttore di psicodramma moreniano e counselor in sessuologia clinica di FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica), è giornalista professionista nell’area del benessere psico-fisico.
E’ esperta in consulenze su difficoltà individuali e di coppia riferite a disturbi psico-sessuali o a problemi relazionali.