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Babylon, la luccicante e spietata Hollywood degli anni ‘20

Babylon, di Damien Chazelle, con Margot Robbie e Brad Pitt. Dal 19 gennaio nei cinema

Damien Chazelle, Oscar nel 2017 per il musical La La Land, torna a raccontarci il mondo luccicante e spietato del cinema.

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La sua attenzione questa volta va alla Hollywood del passaggio dal cinema muto a quello parlato, negli anni ’20 del 900, quando le star e coloro che sognavano di diventarlo animavano notti folli e selvagge, tra eccessi di alcol, droga e sesso, corse con le auto più veloci del momento.

La colonna sonora di questo universo è il jazz che accompagna i personaggi nei tentativi di realizzare i loro sogni, tra apparenze glamour, sfrenata decadenza e depravazione.

Babylon: i personaggi

Al centro della festa vediamo Nellie LaRoy, interpretata da Margot Robbie, un’aspirante attrice che non ha “mai fatto nulla se non deludere le persone”.

Anche il messicano Manny Torres (Diego Calva) vuol fare l’ attore ma comincia come assistente di regia. Jack Conrad, interpretato da Brad Pitt, è la star già sulla via del declino: «Quando mi sono trasferito a Hollywood, le stelle su tutte le porte dicevano “Vietato l’ingresso agli attori e ai cani”: io ho cambiato le cose».

La strada dei due aspiranti attori è disseminata di scandali, droghe, abusi sessuali, vizi, denunce, eccessi, sperperi e misteri, la faccia oscura di quel mondo così luccicante a attraente che brucia chi si avvicina troppo alla fiamma distruttiva che lo alimenta.

Una storia di ambizioni, eccessi, cadute

Il film inizia nel 1926 con un party scatenato dove s’incontrano Nellie e Manny, che lavora come aiutante presso la casa di produzione Keystone.

La morte per overdose di un’attrice, spiana la strada a Nellie, bellissima e senza scrupoli. Manny, innamorato di lei, le sta accanto e diventa amico della star in declino Jack Corran.

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Il passaggio dal muto al sonoro sconvolge la città del cinema: Nellie non si adatta al sonoro e travolta dalla relazione con la cantante Lady Fay Zhu, si perde in una spirale d’autodistruzione; Jack vede lentamente e inesorabilmente sparire il suo nome dai cartelloni. Solo Manny sembra poter raggiungere i vertici del sistema, ma anche su di lui incombe la nuova Babilonia.

Il regista

Danien Chazelle è stato il più giovane regista a ricevere l’Oscar per La la Land. Nel 2018 ha raccontato il primo passo sulla Luna con First Man. Ora è tornato a Hollywood, a quella d’un secolo fa.

L’idea di Babylon gli è nata nel 2014: «Volevo catturare quanto fosse grande, audace, sfacciata e impenitente quella prima Hollywood – ha spiegato – Era davvero un periodo da selvaggio West per queste persone, per questa galleria di personaggi, che si alzano e cadono, si alzano, cadono, si alzano di nuovo, cadono di nuovo».

Dopo il blocco della pandemia, nel 2021 Chazelle ha ripreso e realizzato il suo progetto più ambizioso: “È stata sicuramente la cosa più difficile che abbia mai fatto: la logistica, il numero di personaggi, l’ampiezza delle scene, l’arco di tempo in cui si svolge il film ha contribuito a renderlo particolarmente impegnativo”.

 Un progetto molto ambizioso

Babylon è un film corale ambientato tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, che mette in scena le star, i dirigenti cinematografici, i registi e i personaggi di Hollywood in un periodo tumultuoso, magico e scandaloso.

Al centro di questa babilonia moderna, scintillante e scandalosa i personaggi stanno in bilico tra l’ascesa alle stelle e la caduta rovinosa.

Chazelle lo racconta al tempo delle origini ma il cinema sempre è in perenne divenire, si trasforma dando risposte diverse alle richieste dei produttori, a quelle del pubblico, ai mutamenti dei tempi e delle tecnologie.

In questa sua impresa Chazelle ha avuto in mente diversi precedenti che hanno raccontato il mondo della settima arte.

Il suo film è disseminato di elementi che rimandano a opere prestigiose: dal cinico Il giorno della locusta, allo straordinario Cantando sotto la pioggia, da New York New York, a Cabaret per la rappresentazione decadente del mondo dello spettacolo, ad Ave Cesare! dei Coen.

Nessuno si salva in Babylon.

Né l’affascinante attore in declino di Brad Pitt, né la star scatenata ma incapace di adattarsi al sonoro di Margot Robbie; e neppure si salvano il musicista black che non si scurisce la faccia per compiacere il pubblico o la giornalista feroce e implacabile.

Jovan Adepo plays Sidney Palmer in Babylon from Paramount Pictures.

E Manny alla fine sarà solo uno spettatore che al cinema guarda Cantando sotto la pioggia, il musical che ha saputo raccontare meglio di tutti la crisi dal muto al sonoro.

Babylon, di Damien Chazelle con Brad Pitt, Margot Robbie e Diego Calva, – distribuzione https://eaglepictures.com/