Arriva un bambino
La gravidanza e la nascita di un figlio è una tappa molto importante nella storia di una donna. In lei i mutamenti fisiologici e ormonali che iniziano con l’attesa del bambino, e che si succedono durante il parto e l’allattamento, trasformano anche l’aspetto del corpo, a volte procurandole vari disagi, e non solo fisici. Mentre nel padre non mancano le ripercussioni psicologiche di questi cambiamenti.
In più l’attuale situazione socio-economico critica, la carenza degli aiuti delle istituzioni e il lavoro spesso precario non aiutano a renderla serena e fanno sì che i redditi di tutti (entrambi i genitori e molto spesso i nonni) siano necessari. «Il lavoro della madre fa ricadere un grande peso sulla coppia che ha un bambino, a maggior ragione sulla madre single non più sorretta da un tessuto familiare allargato» sottolinea Francesca Merzagora, presidente di ONDA (Osservatorio nazionale sulla salute della donna).
La mamma che lavora, tra l’altro, entra in crisi anche quando vive la sua professione in modo positivo e soddisfacente. «In Italia – ha dichiarato Donatella Caserta, professore di ginecologia e ostetricia, la gravidanza in età avanzata (il 34,7% delle donne partorisce dopo i 35 anni) non è dovuta solo a ragioni economiche ma è causata dalla paura della donna di essere tagliata fuori da ogni progressione di carriera e avanzamento economico».
E, poi, un problema psicologico frequente in chi diventa genitore è la sensazione di sentirsi inadeguati o inferiori agli altri, di dover assumere responsabilità troppo gravose (soprattutto i padri entrano in crisi per questo motivo) e perdere la libertà. Nell’uomo la paternità passa dall’idea astratta alla concretezza, lasciandolo pero’ frastornato, facendolo sentire all’esterno degli eventi. Quando arriva il bambino l’uomo non si considera protagonista della scena e può soffrire di gelosia. In più mutano i ritmi sonno-veglia, la coppia è turbata da nuove emozioni e la stanchezza si fa sentire.
Che fare? ‘Mettersi a posto’ come figli. «Sarebbe necessario riappacificarsi con le figure genitoriali che ci portiamo dentro, trasformarci da figli a persone adulte, poiché, anche se ci comportiamo al meglio come madre e padre, quello che trasmettiamo al bambino è la complessità del nostro essere e del nostro sentire. Per considerarci appieno genitori dobbiamo sganciarci dalla dipendenza da quello che è stato il nostro passato» afferma Daniela Wenger Uslenghi, psicologa e psicoterapeuta, direttore scientifico dell’Istituto Hoffman.
Anche la sessualità, che ha un’accensione psichica, può vivere momenti difficili. Anche se ogni donna la vive in modo personale, durante il primo trimestre di gravidanza il desiderio femminile può calare a causa di malesseri e mutamenti psico-fisici in atto. Alcune, invece, si sentono più disinvolte perché non devono preoccuparsi della contraccezione. Il trimestre che crea meno problemi è il secondo e in questo periodo la sessualità riprende a pieno ritmo. Anzi, spesso si verifica un maggior desiderio determinato dall’aumento della vasocongestione dell’area genitale. Inoltre la donna ha bisogno di tenerezza e di essere rassicurata sulla propria femminilità. Durante l’ultimo trimestre di gravidanza è frequente un calo della libido: la presenza del figlio diventa più importante e si sviluppa la fantasia di nuocergli. È bene sapere, al riguardo, che il feto è protetto all’interno del sacco amniotico e accuratamente isolato da un tappo mucoso.
Dopo il parto l’uomo può essere inibito dall’evento e la donna provare dolore durante i rapporti anche senza problemi ginecologici. La causa potrebbe una momentanea secchezza vaginale. Oppure il timore di un’altra gravidanza che procura ansia e contrazione dei genitali. E’ opportuno l’utilizzo di un anticoncezionale (il più indicato, perché non ha controindicazioni, è il profilattico). Inoltre, va considerato che in questo periodo della vita il ruolo di mamma – con la conseguente fisicità nei confronti del piccolo – assorbe gran parte delle ‘riserve d’amore’ femminili (ingelosendo il partner) e può ridurre il desiderio.
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