L’ansia da prestazione: un problema anche femminile
Stress, rabbia, tristezza influenzano la vita sessuale
L’ansia da prestazione, che può influenzare varie problematiche sessuali, non è una caratteristica solo maschile: in questo caso può determinare eiaculazione precoce e difficoltà erettive (anche tra i giovani).
Anche la donna ne è coinvolta: l’ansia da prestazione femminile può provocare l’assenza di orgasmo e il dolore – o l’impossibilità – alla penetrazione.
L’innamoramento e la passione, che ne è la ‘sostanza’ principale, non riescono a sopravvivere di fronte a liti, delusioni, ansie e noia. E la sessualità ne risente (esattamente come qualsiasi altro appetito) perché la rabbia e la tristezza bloccano l’erotismo. Poi, la conflittualità genera altro stress.
La sessualità è, dunque, direttamente influenzata dalla psiche.
La donna dovrebbe cercare di non colpevolizzarsi: ad esempio il mancato raggiungimento dell’orgasmo vaginale, con la penetrazione, può anche dipendere da un’inadeguatezza o incapacità del partner.
Inoltre, per vivere bene i rapporti sessuali è fondamentale la tranquillità: adottare metodi contraccettivi validi, avere relazioni intime in un ambiente sicuro. Senza la paura di essere interrotti o sorpresi da familiari o estranei, è la condizione primaria per eliminare l’ansia e abbandonarsi al piacere.
Ancora, un ricordo del passato, fortemente spiacevole, può disturbare l’atto sessuale e impedire il raggiungimento dell’orgasmo.
L’eccitazione femminile è soprattutto mentale anche perché la donna è meno influenzata dal testosterone rispetto all’uomo. Come ha affermato Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa, la più alta frequenza dell’orgasmo tra le donne è legata agli aspetti affettivi e relazionali.
Ed è la penetrazione la pratica maggiormente connessa con l’orgasmo, preceduta soltanto dall’autostimolazione (il 91% delle donne, secondo un’indagine internazionale, dichiara di essersi masturbata).
Le cause psichiche sono varie e possono provocare, non solo la mancanza di piacere, ma dolore o paura del dolore prima ancora che sia iniziato il rapporto stesso.
L’ansia da prestazione e il punto ‘G’
Anche la ricerca del misterioso punto ‘G’ può creare ansia da prestazione femminile.
Le donne non pienamente soddisfatte del loro orgasmo – clitorideo, vaginale o misto – oppure quelle che non hanno ancora trovato questa misteriosa zona erogena di cui spesso si parla, e vogliono cercarla, sappiano quanto segue: il punto ‘G’ non esiste in tutte le donne.
Nel caso ci fosse, dovrebbe essere situato nella parte anteriore della vagina, a 4-5 centimetri dalla vulva.
Grande come una monetina, se stimolato produce piacere nella donna sino all’orgasmo, corredato da una sorta di eiaculazione femminile. Alcuni lo considerano un secondo clitoride, altri lo pensano incluso nelle ghiandole di Skene – che producono il muco che lubrifica il tratto uretrale – altri lo fanno coincidere con il muscolo dello sfintere urinario.
Per altri ancora è costituito da un residuo embrionale della prostata che spiegherebbe il differente sviluppo in donne diverse, e perché altre non lo posseggano. In realtà, come scrive Natalie Angier in ‘Donna, una geografia intima’ (Tea Due)
“Non occorre prendersi il disturbo d’inventare nuovi siti erogeni quando l’infrastruttura già esistente funziona benissimo. Dopo tutto, le radici del clitoride affondano in profondità e molto probabilmente possono essere piacevolmente stimolate con i movimenti posteriori. Il punto ‘G’ potrebbe non essere altro che l’estremità posteriore del clitoride”.
Se desiderate chiarimenti su problemi di natura sessuale (maschile o femminile) potete scrivere alla dottoressa Bettelli Lelio a: cbchiachia7@gmail.com
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