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Spettacoli

Anora: sex worker o cenerentola?

Palma d’oro Cannes Film Festival 2024

Anora, il film di Sean Baker, con Mikey Madison, Mark Eydelshteyn, Yuriy Borisov, Karren Karagulian, Ivy Wolk. Nei cinema italiani dal 7 novembre

Anora è un ragazza che vive a Brooklyn e sfrutta il suo charme lavorando in club per uomini che si godono il sex appeal e le attenzioni delle giovani donne che fanno lap dance e li incontrano in postazioni riservate, pur senza mai andare oltre i limiti imposti dalle regole interne.

Qui Anora incontra Vania, figlio di un oligarca russo, che la invita (in cambio di un generoso pagamento) a passare con lui un’intera settimana di divertimento sfrenato con un gruppo di amici.

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E alla fine i due si sposano a Las Vegas.

Ma i genitori di lui partono immediatamente dalla Russia per New York per far annullare il matrimonio sgradito.

Anora: un inseguimento nel buio

Qui inizia la seconda parte del film, più varia e godibile della prima.

Abbiamo visto Anora e Vania passare il loro tempo a letto (quando lui interrompe i videogiochi) e in frenetici e dissennati tour con due coppie di amici.

Poi interviene, interrompendo una cerimonia molto tradizionale di battesimo, il padrino armeno di Vania e factotum dei genitori, che avrebbe avuto il compito di tenere sotto controllo il rampollo e rimediare alle sue balordaggini. Lo aiutano il fratello e Igor, un avventizio che più che agire osserva.

A tener testa a questo gruppetto è solo Anora, perché Vania se la dà a gambe e sparisce fin quasi alla fine del film, quando dopo rocambolesche avventure nel freddo della notte la strana banda dei quattro riesce a ritrovarlo proprio nel club dove inizialmente aveva incontrato Anora.

Gli scontri tra la ragazza e la squadra di intervento sono di un’esagerazione comica, pur se il regista non trascura lo spessore umano dei diversi personaggi, soprattuto di Igor, che mantiene uno sguardo pulito e richiama spesso la nonna con cui abita provvisoriamente.

Con lui alla fine si ritrova Anora, dopo l’incontro/scontro con la madre di Vania, donna d’acciaio di fronte alla quale il figliolo non sa fare alcuna resistenza

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Giovani sbandati

Per Vania, alla fine, si è trattato solo di un’avventura da svitato, mentre per Anora l’incontro con lui poteva essere l’occasione di dare una svolta alla sua vita.

Contano in questo film i personaggi secondari: le ragazze ingaggiate nel club con Anora, alcune legate da rapporti di amicizia, altre in competizione tra loro senza sconti; gli amici di Vania, che contrariamente a lui, lavorano in un negozio di caramelle e nella cucina di un ristorante.

Si coglie così uno scorcio della condizione di una gioventù che vive in una condizione urbana scombinata, povera di occasioni reali per migliorare la propria condizione, ma prodiga di allettamenti facili, tuttavia privi di moralità e di reale consistenza.

Qui impera Vania, ragazzo viziato che sperpera i soldi del padre e perde se stesso.

Il regista Sean Baker sottolinea la tristezza e lo squallore delle prospettive di molti giovani americani, la cui massima aspirazione si risolve nel viaggio di nozze a Disneyland.

Sean Baker, tra autorialità e cinema popolare

Baker firma regia, scrittura e montaggio ed è anche direttore del casting, assai importante per la riuscita del film.

Mikey Madison, già in Once Upon a Time in Hollywood, è la protagonista, combattiva e via via disillusa dall’esito della sua storia d’amore e di sesso; prende atto a fatica della realtà e tenta con tenacia di trattenere qualche frammento dei suoi sogni.

Perfetti gli interpreti maschili, fra cui il giovane attore russo Mark Eydelshteyn e il veterano armeno Karren Karaguilian (attore feticcio di Baker). Si segnala Yura Borisov (il “gopnik” Igor), in particolare nel finale in un dialogo con Anora sulla violenza contro le donne.

Anora diverte ma con una nota amara e oscura, che contrassegna lo stile di Sean Baker anche quando realizza un film da grande pubblico, senza perdere la propria cifra di autore indipendente.

Distribuzione – Universal Pictures International Italy.