Spettacoli

Anne Frank Vite Parallele: il docu-film

Con la partecipazione di Hellen Mirrel

Al cinema l’11-12-13 novembre il docu-film “# Anne Frank Vite Parallele” a 90 anni dalla sua nascita (1929-2019), prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital in partecipazione con Rai Cinema, in collaborazione con Anne Frank Fonds di Basilea e il Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, patrocinato da UCEI (Unione Comunità Ebraiche Italiane).

Il film, scritto e diretto da Sabina Fedeli e Anna Migotto, vede la partecipazione straordinaria della pluripremiata attrice inglese Helen Mirren, a cui è affidata la lettura di alcuni brani del diario di Anne Frank all’interno della camera/rifugio segreto di Amsterdam (fedelmente e minuziosamente ricostruita dagli scenografi del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa), in cui Anne visse per oltre due anni fino all’arresto, il 4 agosto 1944.

Il Diario

Le parole del diario, ricevuto in regalo dal padre Otto per il suo 13° compleanno,

letto in tutto il mondo, rivelano i pensieri, i desideri,

le angosce di una giovanissima ragazzina che voleva diventare scrittrice.

Scoperto e conservato da due dipendenti della ditta di Otto Frank, unico sopravvissuto della famiglia, fu pubblicato per esaudire il desiderio di Anne: “Voglio continuare a vivere anche dopo la mia morte”.

Il docu-film, come già si evince dal titolo, non si limita alla vita di Anne, ma presenta anche le storie, le vite parallele a quella di Anne, di cinque sopravvissute alla Shoah, che come lei, da giovanissime, sono state deportate nei lager: Arianna Szörenyl, Sarah Montard, Helga Weiss, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, le cui testimonianze commuovono e contemporaneamente svelano la forza straordinaria di queste donne.

Scopo del film è coltivare e trasmettere la memoria per impedire che si ripetano gli orrori del passato; come ha dichiarato Helen Mirren: “Stiamo iniziando a perdere la generazione dei testimoni di quanto è successo in Europa in quei terribili giorni. Per questo è più importante che mai mantenere viva la memoria guardando al futuro … ritengo che il diario di Anne Frank rappresenti un incredibile insegnamento …”.

Proprio lo sguardo verso il futuro e le giovani generazioni è il tratto caratteristico del docu-film, che racconta il viaggio nei luoghi della Shoah in Europa attraverso le parole e le foto, postate sui social, di una giovane di oggi (interpretata da Martina Gatti), decisa a conoscere la storia dell’Olocausto e di Anne, che sente vicina proprio perché giovane come lei.

Anche lei scrive: una sorta di diario digitale con cui parla con i suoi coetanei, collega il passato al presente, cerca di capire le ragioni dell’antisemitismo, dell’odio che alimenta il razzismo e la discriminazione, purtroppo ancora presenti oggi in molte parti del mondo.

Il viaggio la porta nei lager di Bergen Belsen (dove Anne e la sorella Margot muoiono nel febbraio 1945) ed Auschwitz, nel ghetto e campo di concentramento di Terezin, nei Memoriali della Shoah, nelle Sinagoghe, nel Museo della Resistenza e della Deportazione di Besançon, all’Anne Frank Fonds di Basilea e, naturalmente, nella casa di Anne ad Amsterdam.

Immagini d’epoca si alternano alle voci di diversi storici, studiosi, giornalisti, testimoni (Doris Grozdanovičová, deportata a Terezin, Fanny Hochbaum, nascosta durante la guerra), e dei giovani, nipoti e pronipoti dei sopravvissuti (come Lorenzo che si è fatto tatuare sul braccio il numero identificativo della nonna) e della violinista di fama internazionale Francesca Dego.

Il docu-film non vuole “iconizzare” le vittime dell’Olocausto, ma dare luce, memoria e spazio a tutti i sopravvissuti, molti dei quali sono riusciti a raccontare le loro storie solo dopo anni di lungo silenzio; le parole di Primo Levi – ricordate alla presentazione del film –

“La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia” devono esssere di monito per tutti noi.