Alimentazione & piacere
L’alimentazione e la sessualità sono collegate tra loro dal piacere e dalla necessità e seguono entrambe percorsi multisensoriali: infatti, hanno come complici il tatto e l’olfatto, la vista e l’udito, e il gusto. Da cibo e sesso dipende la propria sopravvivenza e quella della specie, possono dare godimento o provocare repulsione, fare un gran bene alla salute o danneggiarla. Dipende dal modo e dalle dosi. Si sa che alimentarsi in maniera completa e regolare apporta all’organismo le sostanze delle quali abbiamo bisogno per vivere, e quella giusta energia che si traduce in buon umore. Anche il sesso rende più vitali ed euforici, liberando un nutrito cocktail di ormoni della felicità, poi stimola il metabolismo a bruciare i grassi ed è un eccellente esercizio di cardio-training. Efficace e meno faticoso del salire tre piani di scale di corsa, è persino consigliato nella rieducazione cardiaca, in caso di malattie cardio-circolatorie. Inoltre il sesso è una cura di giovinezza, come afferma David Weeks, psicologo al Royal Edimburg Hospital, il quale sottolinea che fare l’amore almeno tre volte la settimana permetterebbe di ringiovanire di dieci anni. Egli fonda la sua teoria sul risultato di una ricerca operata su 3.500 persone, il cui aspetto molto giovanile era associato ad un’intensa vita sessuale.
Tornando al piacere, che sia legato al desiderio o al momento del consumo, solitario o conviviale, vissuto come diritto o come peccato, il cibo e il sesso possono essere assaporati insieme, in funzione della qualità. “Ci si può dedicare creativamente alle gioie del cibo combinandole a quelle dell’amore, costruendo scenari il più possibile gratificanti, ad esempio nella scelta del ristorante, nell’apparecchiare la tavola, nella selezione di alimenti considerati appetitosi ed eccitanti e nella loro preparazione” affermano i docenti del CIS di Bologna. “Il cibo può anche costituire l’ingrediente dei giochi erotici (due persone che giocano s’incontrano proprio per condividere un piacere): appoggiandolo o spalmandolo sulla pelle del partner e poi assaporandolo, si soddisfa il piacere orale. Ma questo gioco ha, al tempo stesso, un valore simbolico: sta a significare l’appropiarsi dell’altro, possederlo, assimilarlo a sé, come succede durante i baci appassionati”.
Insomma, il cibo e il sesso fanno parte di ritualità che esprimono la stessa forza sensuale, come raccontano l’arte e la letteratura di ogni tempo e luogo. Ed è anche erotismo metaforico – ossessivo, per la giapponese Matsuda Shiori (racconto L’Anguilla della raccolta Sex & Sushi, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori): “E pulì con cura il pesce. ‘Eppure è ancora vivo’ commentò accarezzandolo di nuovo con l’indice. Fissandogli la punta del dito, fu allora che accadde qualcosa in me. D’un tratto i miei seni e la parte inferiore del corpo si misero a mormorare. Così, accarezzami la pelle con quel dito…Tormentami con la stessa crudele indifferenza…Anch’io come l’anguilla fremerei, gonfiando il petto”. Il gioco, la ritualità cibo-sesso può anche diventare perversione, come nel romanzo ‘pulp’ Uomini da mangiare di Christine Leunens (Ediz. Meridiano Zero).
Se desiderate chiarimenti su problemi di natura sessuale (maschile o femminile) potete scrivere alla dottoressa Bettelli Lelio a: cbchiachia7@gmail.com