A Firenze: La Botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra arte e natura
Nel Complesso di Santa Maria Novella
Botanica di Leonardo in mostra al Complesso di Santa Maria Novella, a Firenze. Fino al 15 dicembre 2019
Gli studi e le intuizioni di Leonardo Da Vinci sulle forme e sulle strutture del mondo vegetale al centro di un percorso espositivo nel cuore di Firenze.
Un viaggio tra fogli originali, elementi naturali e installazioni interattive che diventa occasione di riflessione sull’evoluzione scientifica e sulla sostenibilità ambientale.
Così Giorgio Vasari descrive Leonardo nel trattato Le vite: “[…] E non solo esercitò una professione, ma tutte quelle ove il disegno si interveniva. Et avendo uno intelletto tanto divino e maraviglioso che, essendo bonissimo geometra, non solo operò nella scultura, facendo, nella sua giovanezza, di terra alcune teste di femine che ridono, che vanno, formate per l’arte di gesso, e parimente teste di putti, che parevano usciti di mano d’un maestro, ma nell’architettura ancora fé molti disegni così di piante come d’altri edifizii e fu il primo ancora che, giovanetto, discoresse sopra il fiume d’Arno per metterlo in canale da Pisa a Fiorenza […]. “
Perché proprio la botanica?
Gli studi sulla botanica di Leonardo tuttora poco noti, furono molto innovativi per la sua epoca.
I botanici del suo tempo studiavano perlopiù le piante per le loro proprietà medicinali o per la loro utilità e non erano interessati alle regole che ne governavano lo sviluppo.
Leonardo mette invece in relazione la morfologia delle piante con la loro fisiologia.
Le sue ricerche infatti intrecciano l’osservazione esatta delle forme e la verifica sperimentale dei dati alle indagini sulle strutture, sugli schemi e i modelli di crescita, con l’obiettivo di trovare regole certe ma anche omologie e differenze tra le diverse specie e diversi ambiti.
D’altra parte l’interesse per i meccanismi di crescita delle forme viventi, per i processi che li sottendono, le intuizioni e le innovazioni nel collegare fenomeni diversi attraverso una somiglianza di modelli sono costantemente presenti nella visione di Leonardo e ne fanno a pieno titolo un pensatore “sistemico” e “universale”, ove “universale” si riferisce , più che alla sua enorme versatilità, alla capacità di trascendere i confini delle discipline del suo tempo.
La mostra
La Mostra si apre nel Chiostro grande con i cinque monumentali poliedri regolari, disegnati da Leonardo insieme ad altre 55 tavole per il trattato” De divina proportione” del suo amico Luca Pacioli.
I Cinque poliedri regolari platonici, chiamati figure cosmiche, perché davano corpo ai Quattro Elementi (Terra, Aria, Acqua, Fuoco) e all’Universo, erano simboli non solo di armonia e perfezione formale ma anche del mistero e della complessità del mondo.
L’esposizione prosegue attraverso tavole originali leonardiane, i suoi disegni, i suoi dipinti., i suoi scritti- installazioni interattive e piante reali, nei suggestivi spazi del Complesso monumentale di S Maria Novella, e guida il visitatore ad esperire le indagini e le scoperte di Leonardo nel mondo vegetale , in chiave interattiva e multimediale attraverso una narrazione suggestiva e spesso spettacolare.
La Botanica di Leonardo perché per primo descrive il fenomeno della disposizione di foglie, fiori … nello spazio in termini geometrici, osservando che alcune foglie si dispongono secondo una struttura spiraliforme, con angoli corrispondenti a 1/3 e a 2/5 di giro.
Egli inoltre comprende il vantaggio di queste disposizioni che vanno a garantire una migliore insolazione e circolazione dell’aria.
Leonardo applica agli alberi la legge di “costanza dei flussi”, secondo la quale la portata di un liquido in un condotto rimane costante, ricavando la nozione che l’area della sezione del tronco di un albero è uguale alla somma delle sezioni dei rami ad ogni livello di ramificazione.
Trasferendo in chiave sistemica questi- e altri- risultati alla canalizzazione delle acque, egli amplia e perfeziona la rete dei canali artificiali, i ”Navigli” costruiti intorno alla città di Milano, durante il suo soggiorno lombardo.
Arte e scienza
La mostra ci conduce ai disegni botanici di Leonardo, veri e propri “ritratti di piante”, presenti in diversi codici e nella collezione reale di Windsor Castle.
Attraverso il disegno di cui è sommo maestro, Leonardo rappresenta e analizza le forme naturali.
I suoi disegni, di una bellezza stupefacente grazie al suo talento artistico, non sono mai frutto di una singola osservazione, ma sintesi di osservazioni ripetute, rese in forma di modelli teorici.
Per Leonardo la pittura, attraverso l’occhio “finestra dell’anima, abbraccia tutte le forme della natura”.
La pittura è “vera scienza”, perché presenta complessi problemi per la soluzione dei quali occorre risolvere questioni squisitamente teoriche. Leonardo sviluppa un approccio alla conoscenza che partendo dall’esperienza, si basa sul ragionamento logico e sulla matematica, aprendo consapevolmente la via, cent’anni prima di Galileo, a quello che è comunemente chiamato metodo scientifico.
Per tutta la vita egli studia, osserva e raffigura la natura.
Elabora una scienza che è preliminare alla pittura, e che a un livello più alto cerca di comprendere il mistero della vita.
La botanica di Leonardo. Per una nuova scienza tra arte e natura
A cura di Fritjof Capra, Stefano Mancuso, Valentino Marcati; coordinamento scientifico di Valentina Zucchi, MUS.E; organizzazione di Aboca e MUSE.
Firenze, Complesso di Santa Maria Novella – Fino al 15 dicembre 2019